Provvedimento Abnorme: l’Errore del Giudice Non Sempre Blocca il Processo
Nel complesso mondo della procedura penale, esistono concetti cruciali per garantire il corretto svolgimento del processo. Uno di questi è il provvedimento abnorme, un atto del giudice talmente anomalo da uscire dagli schemi del sistema. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7997 del 2024, ci offre un’importante lezione su quando un’ordinanza, pur se potenzialmente errata, non rientri in questa categoria, evitando così inutili blocchi procedurali.
I Fatti del Caso: La Traduzione Contesa
Il caso ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Pisa, che dichiarava la nullità di un decreto di citazione a giudizio nei confronti di un cittadino straniero. Il motivo? La presunta mancata traduzione dell’atto in una lingua a lui comprensibile. Il Pubblico Ministero, ritenendo tale decisione ingiustificata e priva di motivazione, ha impugnato l’ordinanza davanti alla Corte di Cassazione, sostenendone l’abnormità.
Secondo il PM, il giudice non aveva spiegato perché l’imputato non comprendesse né l’italiano né il francese. Anzi, il decreto era stato tradotto proprio in francese su richiesta dello stesso imputato, cittadino del Senegal. L’azione del giudice, secondo l’accusa, era un atto arbitrario che bloccava il corso della giustizia.
La Decisione della Cassazione e il concetto di provvedimento abnorme
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso del Pubblico Ministero inammissibile. La questione centrale non era se il giudice di Pisa avesse ragione o torto nel merito della comprensione linguistica, ma se la sua decisione costituisse un provvedimento abnorme.
La Cassazione ha chiarito che un provvedimento è considerato abnorme solo quando si pone completamente al di fuori del sistema processuale, creando una stasi insuperabile. Non è questo il caso. L’ordinanza che dichiara la nullità di un atto e dispone la restituzione degli atti al Pubblico Ministero è espressione di un potere riconosciuto al giudice dall’ordinamento.
Le Motivazioni della Corte
Il cuore della motivazione risiede nel principio di funzionalità del processo. La Corte ha spiegato che, anche se l’ordinanza del Tribunale si fosse basata su un presupposto errato (cioè la mancata conoscenza della lingua francese da parte dell’imputato), essa non ha generato una stasi processuale. Il Pubblico Ministero, infatti, non si trova di fronte a un vicolo cieco. Al contrario, ha la piena possibilità di ‘rinnovare’ l’atto, ovvero di emettere un nuovo decreto di citazione, magari con una traduzione più accurata o con ulteriori verifiche, e far ripartire il procedimento.
La decisione del giudice, quindi, non ha interrotto definitivamente il processo, ma lo ha semplicemente fatto regredire a una fase precedente, permettendo alla pubblica accusa di correggere il presunto vizio. Richiamando precedenti sentenze conformi, la Corte ha ribadito che un atto del genere, che non produce alcuna paralisi processuale, non può essere qualificato come abnorme e, di conseguenza, non è impugnabile per questo motivo.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La sentenza n. 7997/2024 rafforza un principio fondamentale per l’efficienza della giustizia: il rimedio al provvedimento abnorme è una misura eccezionale, da riservare solo ai casi in cui l’atto del giudice crea una paralisi procedurale irrisolvibile. Un’ordinanza che dichiara una nullità, anche se discutibile, ma che consente al PM di rimediare e proseguire l’azione penale, non rientra in questa categoria. Questo orientamento evita che le aule della Cassazione siano gravate da ricorsi su questioni che possono essere risolte con la semplice rinnovazione dell’atto nella fase processuale competente, favorendo così la celerità e la continuità del procedimento penale.
 
Cos’è un provvedimento abnorme secondo la Cassazione?
È un atto del giudice che, per la sua anomalia, si colloca al di fuori del sistema processuale e crea una situazione di stallo insuperabile (stasi processuale), impedendo la prosecuzione del procedimento.
La dichiarazione di nullità di un atto per un errore di valutazione del giudice è un provvedimento abnorme?
No. Secondo questa sentenza, anche se l’ordinanza del giudice si basa su un presupposto errato, non è abnorme se non causa un blocco definitivo del processo. Se il Pubblico Ministero può rimediare all’errore e rinnovare l’atto, il provvedimento non è considerato abnorme.
Cosa può fare il Pubblico Ministero se il giudice annulla un atto e restituisce il fascicolo?
Il Pubblico Ministero può semplicemente rinnovare l’atto, correggendo il vizio riscontrato dal giudice, e proseguire con l’azione penale. Il processo non si blocca, ma regredisce a una fase precedente per essere sanato.
 
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 7997 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 2   Num. 7997  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 22/11/2023
SENTENZA
sul ricorso proposto da: nei confronti di:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE TRIBUNALE DI PISA
NOME (CUI 04BLNC6) nato il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 13/07/2023 del TRIBUNALE di PISA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto l’inammissibilità del ricorso
Motivi della decisione
Ricorre per Cassazione il pubblico ministero avverso il provvedimento emesso il 13 luglio 2023 dal tribunale di Pisa con il quale è stata dichiarata la nu decreto di citazione a giudizio emesso nei confronti di NOME per violazio degli articoli 474 e 648 per mancata traduzione nella lingua conosci dall’imputato assistito da interprete di lingua Wolf.
Deduce il ricorrente abnormità del provvedimento perché privo di motivazione. Lamenta anche che il giudicante nel rinviare gli atti al pubblico ministe omesso di indicare quale atto questi avrebbe dovuto attuare. Sostiene che non è alcuna motivazione con riguardo alla non comprensione della lingua italiana della lingua francese (il decreto di citazione a giudizio è stato tradotto i francese come richiesto dallo stesso cittadino del Senegal).
Il ricorso è inammissibile perché l’atto censurato non presenta le caratteris dell’abnormità.
Questa Corte ha infatti avuto modo di affermare che non è abnorme il provvedimento del giudice che, ritenendo accertata la mancata conoscenza dell lingua italiana da parte dell’imputato, dichiara la nullità del decreto che dis giudizio per l’omessa traduzione dello stesso e dispone la restituzione degli P.M., in quanto tale provvedimento costituisce l’esplicazione di un pot riconosciuto dall’ordinamento, anche quando fondato su un presupposto erroneamente ritenuto sussistente, e non produce alcuna stasi processua essendo sempre possibile per la pubblica accusa rinnovare l’atto (Sez. 2, n. 26 del 11/06/2015, Rv. 264012 – 01; v. anche Sez. 5, n. 11429 del 15/12/2015, dep 17/03/2016, Rv. 266339-01; Sez. 5, n. 1855 del 08/10/2021, dep. 17/01/2022, Rv. 282429 – 01″).
Il ricorso deve pertanto essere dichiarato inammissibile.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso.
Roma, 22/11/2023
Il giudice estensore
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La presidente i nna COGNOME
NOMEa
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