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Proroga termini custodia cautelare: la Cassazione decide

Una persona, detenuta per un grave reato, ha impugnato la decisione di estendere la sospensione dei termini di custodia cautelare. L’estensione era dovuta alla concessione di più tempo alla Corte d’Appello per depositare le motivazioni della sentenza. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, affermando che la proroga termini custodia cautelare è legittima a condizione che il giudice emetta un nuovo e specifico provvedimento di sospensione per il periodo aggiuntivo. Questa procedura garantisce il controllo giurisdizionale e il rispetto dei diritti della difesa.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Proroga Termini Custodia Cautelare: Legittima se Giurisdizionalizzata

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17173 del 2025, torna a pronunciarsi su un tema delicato che interseca la libertà personale e le esigenze processuali: la proroga termini custodia cautelare. La questione centrale è se la sospensione dei termini massimi di carcerazione preventiva possa essere estesa anche al periodo di proroga concesso al giudice per il deposito delle motivazioni della sentenza. La risposta della Corte è affermativa, ma a precise condizioni che garantiscono i diritti della difesa.

I Fatti del Caso: La Sospensione e la Proroga

Nel caso di specie, una persona imputata per un grave reato si trovava in regime di custodia cautelare in carcere. La Corte d’Assise d’Appello, dopo la pronuncia della sentenza, disponeva la sospensione dei termini di custodia cautelare per 90 giorni, ovvero per il tempo necessario alla redazione della motivazione. Successivamente, il Presidente della Corte d’Appello concedeva un’ulteriore proroga di 90 giorni per il deposito. Di conseguenza, la Corte d’Assise d’Appello emetteva una nuova ordinanza, estendendo la sospensione dei termini di custodia cautelare anche a questo secondo periodo. Contro quest’ultima decisione, la difesa proponeva ricorso, ritenendola illegittima.

I Motivi del Ricorso: Violazione del Principio di Legalità?

La difesa sosteneva che la normativa sulla sospensione dei termini di custodia (art. 304, comma 1, lett. c), c.p.p.) non prevede espressamente l’ipotesi della proroga concessa dal Presidente della Corte (art. 154, comma 4-bis, disp. att. c.p.p.). Secondo questa tesi, estendere la sospensione in assenza di una norma ad hoc violerebbe il principio di stretta legalità sancito dall’art. 13 della Costituzione, che impone una base legale certa e determinata per ogni restrizione della libertà personale. Il provvedimento di proroga, essendo di natura discrezionale, non garantirebbe una sufficiente prevedibilità della durata della detenzione.

La Decisione della Cassazione sulla proroga termini custodia cautelare

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, confermando l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità. I giudici hanno chiarito che il provvedimento di sospensione dei termini di custodia è strettamente e funzionalmente collegato al tempo necessario per la redazione della motivazione della sentenza.

Il Collegamento Funzionale tra Deposito Sentenza e Sospensione

L’art. 154, comma 4-bis, disp. att. c.p.p., che disciplina la proroga del termine per il deposito, è considerato una norma integrativa del codice di procedura penale. Esso si riferisce esplicitamente ai termini previsti dall’art. 544, comma 3, c.p.p., che a sua volta è il presupposto per la sospensione di cui all’art. 304 c.p.p. Pertanto, il periodo di proroga rientra a pieno titolo nel tempo necessario alla motivazione, giustificando l’estensione della sospensione della custodia.

La Necessità di un Nuovo Provvedimento Giudiziale

Un punto cruciale sottolineato dalla Corte è che l’estensione della sospensione non è automatica. Il provvedimento con cui il Presidente della Corte concede la proroga, sebbene incida sul processo, non può da solo sospendere i termini di custodia. È indispensabile che il giudice del procedimento emetta una nuova e autonoma ordinanza di sospensione che recepisca il periodo di proroga. Questo passaggio è fondamentale perché “giurisdizionalizza” la proroga, la sottopone al controllo di un giudice e la rende impugnabile dalla difesa. Nel caso in esame, la Corte d’Assise d’Appello aveva correttamente emesso una nuova ordinanza, garantendo così il pieno rispetto dei diritti costituzionali dell’imputato.

Le Motivazioni: Perché la proroga termini custodia cautelare è legittima

La Corte ha respinto il parallelismo, proposto dalla difesa, con una sentenza della Corte Costituzionale (n. 140/2021) che aveva dichiarato illegittima una norma emergenziale legata al COVID-19. In quel caso, la sospensione era legata a provvedimenti organizzativi discrezionali e generici dei capi degli uffici, con un “radicale deficit di determinatezza”. Nel caso attuale, invece, la proroga si basa su presupposti di legge specifici e il suo impatto sulla custodia cautelare è filtrato da un provvedimento del giudice, motivato e impugnabile. Viene quindi rispettata la riserva di legge prevista dall’art. 13 della Costituzione. L’intervento del giudice assicura che la compressione della libertà personale sia sempre soggetta a un vaglio giurisdizionale, in linea con i principi costituzionali e convenzionali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza ribadisce un principio di equilibrio tra le esigenze di funzionalità della giustizia, che possono richiedere tempi più lunghi per la stesura di sentenze complesse, e la tutela inviolabile della libertà personale. La proroga termini custodia cautelare è ammissibile, ma solo attraverso una procedura che prevede un doppio passaggio: prima la concessione della proroga da parte del Capo dell’Ufficio e, successivamente, un’ordinanza ad hoc del giudice del processo. Questo meccanismo garantisce che ogni giorno aggiuntivo di sospensione della custodia sia legittimato da una decisione giudiziaria motivata e soggetta al controllo delle parti, salvaguardando così i diritti fondamentali dell’individuo.

È possibile sospendere i termini di custodia cautelare per un periodo più lungo di quello inizialmente previsto per il deposito della sentenza?
Sì, è possibile. Se il termine per depositare le motivazioni viene formalmente esteso dal Presidente della Corte d’Appello, il giudice del processo può emettere una nuova ordinanza per sospendere i termini di custodia cautelare anche per questo ulteriore periodo di proroga.

La proroga del termine per depositare la sentenza estende automaticamente la sospensione della custodia cautelare?
No, l’estensione non è automatica. È necessario che il giudice procedente emetta un’apposita e successiva ordinanza di sospensione. Questo passaggio garantisce il controllo giurisdizionale e il diritto di impugnazione per la difesa, impedendo che la sospensione derivi da un atto non direttamente emesso dal giudice del processo.

Questa procedura di estensione viola il principio di legalità in materia di libertà personale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la procedura rispetta pienamente il principio di legalità (art. 13 Cost.). Ciò avviene perché si fonda su un chiaro quadro normativo (combinato disposto degli artt. 304 c.p.p. e 154 disp. att. c.p.p.) e, soprattutto, perché l’impatto sulla libertà personale è subordinato a un provvedimento del giudice, che è motivato e impugnabile, salvaguardando così i diritti dell’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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