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Procura speciale terzo: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di tre soggetti contro un sequestro immobiliare. La decisione si fonda su due pilastri: la mancanza di una procura speciale terzo conferita al difensore, requisito essenziale per i soggetti non indagati, e la legittimità della procedura “de plano” (senza udienza) per dichiarare l’inammissibilità quando manca l’interesse ad agire, come in questo caso in cui i ricorrenti non erano proprietari dei beni.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procura Speciale Terzo: Senza non si Impugna il Sequestro

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 2890/2024) ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il difensore di un terzo interessato al procedimento, per poter validamente impugnare un provvedimento come un sequestro, deve essere munito di una procura speciale. La mancanza di questo requisito formale, anche se apparentemente un dettaglio, conduce a una conseguenza drastica: l’inammissibilità del ricorso. Analizziamo insieme questo caso per capire le implicazioni pratiche di questa regola.

I fatti del caso: il sequestro e il ricorso respinto

Tre persone, attraverso il loro avvocato, avevano proposto un’istanza di riesame contro un decreto di sequestro che gravava su alcuni immobili. Il Tribunale competente, tuttavia, aveva dichiarato la loro istanza inammissibile con una procedura de plano, cioè senza indire un’udienza di discussione. La motivazione del Tribunale era netta: i ricorrenti non risultavano proprietari degli immobili sequestrati e, di conseguenza, non avevano alcun interesse legittimo a chiederne la restituzione.

Contro questa decisione, i tre hanno presentato ricorso in Cassazione, lamentando una violazione del loro diritto di difesa. A loro avviso, la declaratoria di inammissibilità avrebbe dovuto essere pronunciata solo dopo un’udienza in contraddittorio, durante la quale avrebbero potuto produrre documenti e argomentare la loro posizione.

La decisione della Cassazione sulla procura speciale terzo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo a sua volta inammissibile, ma basando la sua decisione su un motivo preliminare e assorbente: la mancanza della procura speciale terzo in capo al difensore.

La Corte ha chiarito una distinzione cruciale:

Il difensore dell’imputato: agisce in forza di una rappresentanza ex lege*, cioè conferitagli direttamente dalla legge. Ha il diritto di impugnare i provvedimenti nell’interesse del suo assistito senza bisogno di un mandato specifico per ogni singolo atto.
* Il difensore del terzo interessato: rappresenta un soggetto che ha un interesse puramente civilistico nel procedimento penale (come la proprietà di un bene sequestrato). In questo caso, la legge (art. 100 cod. proc. pen.) richiede espressamente che il difensore sia munito di una procura speciale per poter stare in giudizio e, in particolare, per proporre impugnazioni.

Poiché nel caso di specie il difensore non aveva ricevuto tale procura, non era legittimato a proporre il ricorso per cassazione, rendendo l’atto insanabilmente inammissibile.

L’inammissibilità del ricorso “de plano”: quando è possibile?

Nonostante la prima motivazione fosse già di per sé sufficiente, la Cassazione ha voluto affrontare anche la doglianza dei ricorrenti sulla procedura de plano. La Corte ha confermato la correttezza dell’operato del Tribunale, ribadendo un principio consolidato: l’inammissibilità di un’impugnazione può essere dichiarata senza udienza quando riguarda vizi evidenti e preliminari.

Questi vizi includono:
1. L’impugnabilità oggettiva e soggettiva del provvedimento.
2. La legittimazione del soggetto che propone l’impugnazione.
3. Il rispetto dei termini e delle forme previste dalla legge.
4. L’interesse ad impugnare.

Nel caso specifico, il Tribunale aveva correttamente rilevato la carenza di interesse dei ricorrenti, dato che non erano i proprietari dei beni. Questa mancanza di legittimazione a chiedere la restituzione è un vizio che giustifica una declaratoria di inammissibilità de plano, senza necessità di fissare un’udienza che risulterebbe superflua.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su due pilastri giuridici. Il primo, dirimente, è il mancato rispetto dell’art. 100 del codice di procedura penale, che impone la procura speciale terzo per il difensore che agisce per conto di soggetti non imputati. Questa regola tutela la specificità dell’azione e garantisce che la volontà di impugnare provenga effettivamente dal titolare del diritto. Il secondo pilastro è l’applicazione dell’art. 127, comma 9, cod. proc. pen., che consente al giudice di dichiarare l’inammissibilità dell’atto introduttivo di un procedimento de plano, salvo diversa previsione. La mancanza di interesse ad agire, come la non titolarità del bene sequestrato, rientra pienamente in queste ipotesi, rendendo la procedura senza udienza non solo legittima, ma anche conforme ai principi di economia processuale.

Le conclusioni

Questa sentenza offre due importanti lezioni. La prima è di natura formale ma di importanza sostanziale: chiunque sia un terzo interessato in un procedimento penale e intenda impugnare un provvedimento deve assicurarsi di conferire al proprio legale una procura speciale. La seconda è di ordine procedurale: il diritto al contraddittorio non è assoluto e può essere derogato quando un’impugnazione è palesemente priva dei suoi presupposti essenziali, come l’interesse ad agire. La decisione de plano in questi casi è uno strumento legittimo per evitare inutili lungaggini processuali. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Un terzo interessato può impugnare un sequestro penale tramite il proprio avvocato?
Sì, ma solo a condizione che il difensore sia munito di una procura speciale, come previsto dall’art. 100 del codice di procedura penale. Senza questo specifico mandato, l’impugnazione è inammissibile.

Il giudice può dichiarare un’impugnazione inammissibile senza fissare un’udienza?
Sì, la legge consente al giudice di dichiarare l’inammissibilità “de plano” (cioè senza udienza) quando l’impugnazione è viziata da irregolarità fondamentali, come la mancanza di legittimazione o di interesse ad agire del ricorrente.

Qual è la differenza tra il potere di impugnazione del difensore dell’imputato e quello del difensore di un terzo?
Il difensore dell’imputato lo rappresenta per legge (ex lege) e può impugnare nell’interesse del suo assistito senza necessità di una procura speciale per ogni atto. Il difensore di un terzo, invece, agisce per tutelare un interesse civilistico e deve essere specificamente autorizzato a impugnare tramite una procura speciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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