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Procura speciale terzo: inammissibile il ricorso senza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12679/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale rappresentante di una società terza interessata contro un decreto di sequestro. La decisione si fonda sulla mancanza di una valida procura speciale terzo che specificasse chiaramente l’oggetto del mandato e la necessità di tutelare le ragioni del soggetto terzo, distinto dall’indagato. La Corte ha ribadito che, in ambito penale, la procura deve contenere una chiara indicazione dell’incarico conferito per la tutela delle ragioni del terzo, e un difetto in tal senso non è sanabile.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procura Speciale Terzo: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 12679 del 2024, ha fornito un importante chiarimento sui requisiti formali necessari per l’impugnazione di un provvedimento di sequestro da parte di un soggetto terzo. Il fulcro della decisione ruota attorno alla validità della procura speciale terzo, un documento che deve essere redatto con estrema precisione per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Questa pronuncia ribadisce la necessità di una chiara e inequivocabile manifestazione di volontà nel mandato conferito al difensore, delineando un confine netto tra gli interessi dell’indagato e quelli del terzo proprietario dei beni.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un procedimento penale per il reato di riciclaggio a carico di un individuo. Durante le indagini, la polizia giudiziaria eseguiva una perquisizione personale che si concludeva con il sequestro di beni (denaro e titoli) ritenuti corpo del reato. L’indagato era anche il legale rappresentante di una società, la quale, ritenendosi terza interessata e proprietaria dei beni, proponeva richiesta di riesame avverso il decreto di convalida del sequestro.

Il Tribunale di prima istanza dichiarava la richiesta inammissibile per un vizio formale: il difetto di una valida procura al difensore. Contro questa decisione, la società, sempre tramite il suo legale rappresentante, proponeva appello, successivamente qualificato come ricorso per cassazione.

La Questione della Procura Speciale Terzo e i Requisiti di Validità

Il nodo cruciale della vicenda, affrontato dalla Suprema Corte, riguarda i requisiti che la procura speciale terzo deve possedere per essere considerata valida. Quando a impugnare un sequestro non è l’indagato ma un terzo soggetto che rivendica la proprietà dei beni, la legge richiede una particolare attenzione nella redazione del mandato difensivo.

La difesa sosteneva che la procura, pur menzionando genericamente la volontà di proporre ‘opposizione a sequestro’, fosse sufficiente a legittimare l’azione. Tuttavia, sia il Tribunale prima che la Cassazione poi hanno ritenuto tale formulazione troppo generica e ambigua.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, accogliendo le argomentazioni della Procura Generale. I giudici hanno stabilito che la procura speciale conferita dal terzo al difensore deve contenere la chiara indicazione che l’incarico è necessario alla tutela delle ragioni specifiche del soggetto terzo, il quale si assume danneggiato dalla misura cautelare reale.

Nel caso di specie, la procura presentava due difetti fondamentali:
1. Ambiguità del soggetto ricorrente: Non era chiaro se il mandato fosse stato conferito dall’individuo in proprio (in qualità di indagato) o nella sua veste di legale rappresentante della società terza.
2. Genericità dell’oggetto: La procura non specificava l’esigenza di tutelare gli interessi della società in quanto entità distinta dall’indagato. Mancava, quindi, quel collegamento esplicito tra il conferimento del potere al difensore e la protezione dei diritti del terzo proprietario dei beni.

La Corte ha inoltre richiamato precedenti giurisprudenziali consolidati (Sez. 2, n. 310/2017 e Sez. 3, n. 29858/2017), secondo cui il ricorso presentato dal difensore del terzo interessato non munito di procura speciale ai sensi dell’art. 100 cod. proc. pen. è inammissibile. È stata esclusa l’applicabilità della norma del codice di procedura civile (art. 182, comma 2) che permette la regolarizzazione del difetto di rappresentanza, sottolineando il maggior rigore formale del processo penale.

Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. Quando si agisce per conto di un terzo estraneo al reato ma coinvolto da un sequestro, è imperativo redigere una procura speciale che non lasci adito a dubbi. Il mandato deve esplicitare chiaramente chi lo conferisce (il terzo), per quale scopo (la tutela dei propri diritti sui beni sequestrati) e in relazione a quale specifico procedimento. Qualsiasi ambiguità può portare a una declaratoria di inammissibilità, precludendo l’esame nel merito delle ragioni del terzo e comportando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso della società terza è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la procura speciale conferita al difensore era generica e ambigua. Non specificava chiaramente che il mandato veniva conferito dalla società, in qualità di soggetto terzo, per tutelare i propri specifici interessi sui beni sequestrati, distinti da quelli della persona indagata.

Quali sono i requisiti essenziali di una procura speciale rilasciata da un terzo per impugnare un sequestro penale?
La procura speciale deve contenere una chiara indicazione che l’incarico è conferito per la tutela delle ragioni del soggetto terzo, che si assume danneggiato dalla misura cautelare. Deve essere inequivocabile sia il soggetto che conferisce il mandato (il terzo) sia l’oggetto specifico della tutela richiesta.

È possibile sanare un difetto della procura speciale nel procedimento di riesame di un sequestro?
No, secondo la sentenza e la giurisprudenza citata, nel procedimento penale non è possibile applicare la norma prevista dal codice di procedura civile (art. 182, comma 2, c.p.c.) per la regolarizzazione del difetto di rappresentanza. Un vizio della procura speciale porta direttamente all’inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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