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Procura speciale riesame: requisiti e validità

Il legale rappresentante di una società impugnava un sequestro preventivo. L’istanza di riesame, presentata dal difensore, veniva dichiarata inammissibile per un presunto vizio di procura. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, specificando che per la validità della procura speciale riesame non sono richieste formule sacramentali, ma è sufficiente una chiara manifestazione di volontà di conferire il potere per lo specifico atto. Di conseguenza, l’ordinanza è stata annullata.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procura Speciale per il Riesame: la Cassazione fa Chiarezza sulla Forma

Nel complesso panorama della procedura penale, la formalità degli atti assume un ruolo cruciale. Tuttavia, un eccessivo formalismo può talvolta ostacolare l’effettivo esercizio del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 16/2024) interviene proprio su questo delicato equilibrio, fornendo un’importante interpretazione sui requisiti della procura speciale riesame, specialmente quando l’impugnazione è proposta nell’interesse di un terzo, come una società.

I Fatti del Caso: un Riesame Dichiarato Inammissibile

La vicenda trae origine da un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Vallo della Lucania. Il provvedimento colpiva una società a responsabilità limitata, con un sequestro finalizzato alla confisca diretta, e il suo legale rappresentante, per equivalente. Quest’ultimo, agendo in qualità di rappresentante della società, conferiva mandato a un avvocato per proporre istanza di riesame avverso il sequestro.

Tuttavia, il Tribunale di Salerno dichiarava l’istanza inammissibile. La ragione? Un presunto difetto nella procura speciale allegata all’atto di impugnazione, ritenuta non idonea a conferire al difensore il potere di agire in nome e per conto della società.

La Procura Speciale Riesame Sotto la Lente della Cassazione

Contro l’ordinanza di inammissibilità, il legale rappresentante della società proponeva ricorso per cassazione, sostenendo la piena validità della procura conferita al proprio difensore e, di conseguenza, la violazione di legge da parte del Tribunale.

L’atto contestato

Il cuore della questione risiedeva nell’interpretazione del testo della procura. L’atto, rilasciato dal legale rappresentante sia in proprio che per la società, delegava l’avvocato non solo a “rappresentarmi e difendermi” ma specificamente anche a “rappresentare e difendere la società […] nel presente procedimento e giudizio di istanza di istanza di riesame, in ogni sua fase e grado, compresi gravami, l’esecuzione e l’eventuale opposizione”.

Secondo il ricorrente, tale formulazione era più che sufficiente a manifestare la volontà di autorizzare il difensore a presentare l’istanza di riesame nell’interesse specifico dell’ente giuridico coinvolto.

Le Motivazioni della Suprema Corte: la sostanza prevale sulla forma

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le argomentazioni del ricorrente, annullando senza rinvio l’ordinanza impugnata. I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato nella loro giurisprudenza: la procura speciale, ai sensi dell’art. 100 del codice di procedura penale, non richiede l’adozione di “formule sacramentali”.

Ciò che conta è la “chiara manifestazione di volontà di affidare ad un determinato professionista l’incarico di svolgere le difese necessarie alla tutela delle proprie ragioni in quella specifica procedura”. Analizzando il testo della procura in esame, la Corte ha concluso che le espressioni utilizzate erano “pienamente idonee” a conferire all’avvocato il potere processuale di agire. La volontà di estendere la rappresentanza anche alla società per il giudizio di riesame era inequivocabile. Pertanto, la legittimazione del difensore a proporre la richiesta per conto della società terza interessata sussisteva pienamente.

Conclusioni: le implicazioni pratiche della sentenza

Questa decisione rafforza un principio di fondamentale importanza pratica: nel valutare la validità di una procura speciale riesame, i giudici devono privilegiare l’effettiva volontà della parte rispetto a un’interpretazione eccessivamente formalistica delle parole utilizzate. La sentenza sottolinea che, per la validità della procura, è sufficiente che l’intento di conferire il potere per uno specifico atto sia chiaramente desumibile dal contesto del documento.

L’annullamento dell’ordinanza e la trasmissione degli atti al Tribunale di Salerno per la trattazione nel merito del riesame restituisce concretezza al diritto di difesa della società, che era stato ingiustamente compresso da una lettura restrittiva delle norme procedurali. Questo precedente serve come monito a non creare ostacoli procedurali ingiustificati, garantendo che l’accesso alla giustizia sia effettivo e non solo formale.

Quali requisiti deve avere una procura speciale per proporre riesame per conto di un terzo interessato?
Deve contenere una chiara e inequivocabile manifestazione di volontà di affidare a un determinato professionista l’incarico di svolgere le difese in quella specifica procedura, senza che sia necessaria l’adozione di formule particolari.

È necessario utilizzare formule specifiche o “sacramentali” nella redazione di una procura speciale?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che non è necessaria l’adozione di formule sacramentali. Ciò che rileva è che la volontà di conferire il potere per lo specifico atto sia chiaramente manifestata.

Cosa succede se un Tribunale dichiara erroneamente inammissibile un’istanza di riesame per un presunto difetto di procura?
L’ordinanza di inammissibilità può essere impugnata con ricorso per cassazione. Se la Corte di Cassazione accoglie il ricorso, annulla l’ordinanza e ordina la trasmissione degli atti al Tribunale competente affinché proceda con l’esame nel merito del riesame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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