Procura Speciale: L’Atto che Autorizza ma non Sostituisce il Ricorso
Nel complesso mondo della procedura penale, la distinzione tra atti preparatori e atti di impulso processuale è fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce in modo netto che una Procura Speciale, pur essendo indispensabile, non può sostituire l’atto di ricorso. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine dalla volontà di un soggetto, attualmente detenuto, di presentare un ricorso straordinario avverso una sentenza della stessa Corte di Cassazione. Per fare ciò, l’interessato ha trasmesso, tramite la casa circondariale, una Procura Speciale a favore di due avvocati. Questo atto conferiva ai legali il potere di redigere e presentare il ricorso.
Tuttavia, agli atti della Corte è pervenuto unicamente il documento che conferiva la procura, ma non un formale atto di ricorso. Mancava, di fatto, il documento principale che avrebbe dovuto contenere i motivi dell’impugnazione e dare avvio al procedimento.
L’Importanza della Procura Speciale nel Processo
La Procura Speciale è un documento cruciale. Con essa, il cliente conferisce al proprio difensore il potere specifico e dettagliato di compiere un determinato atto processuale in suo nome e per suo conto. Senza di essa, l’avvocato non sarebbe legittimato a presentare un ricorso.
Nonostante la sua importanza, la procura è un atto strumentale. Essa è il presupposto per l’azione, ma non è l’azione stessa. L’azione si concretizza con il deposito dell’atto di ricorso, che deve essere redatto, sottoscritto e depositato secondo le forme previste dalla legge.
La Decisione della Corte di Cassazione
Di fronte alla sola procura, la Suprema Corte ha emesso un’ordinanza di “non luogo a provvedere”. Questa formula indica che non esistono i presupposti per poter decidere nel merito. La Corte, in sostanza, non ha potuto neanche iniziare a valutare la richiesta, perché una vera e propria richiesta, nella forma di un ricorso, non era mai stata presentata.
Le Motivazioni
Le motivazioni della Corte sono lineari e si basano su un principio cardine della procedura: non c’è azione senza un atto che la promuova. Il collegio ha evidenziato che il mero conferimento di una delega a due avvocati non può essere interpretato come la presentazione di un ricorso.
Inoltre, la Corte ha aggiunto un’osservazione dirimente: la motivazione della sentenza che si intendeva impugnare non era stata ancora depositata. Di conseguenza, il termine di 180 giorni per la presentazione del ricorso straordinario, previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, non aveva neanche iniziato a decorrere. Questo dettaglio rafforza l’idea che l’iniziativa fosse prematura e, soprattutto, incompleta.
Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per chiunque operi nel diritto: la forma è sostanza. Nel processo penale, ogni passaggio deve essere compiuto nel rispetto rigoroso delle norme procedurali. La Procura Speciale è la chiave che permette all’avvocato di aprire la porta del giudizio, ma è l’atto di ricorso il veicolo per entrarvi. Confondere i due atti significa arrestarsi sulla soglia, senza mai poter sottoporre le proprie ragioni al vaglio del giudice. La decisione sottolinea l’importanza di un’azione processuale completa, che non si fermi agli atti preparatori ma si concretizzi nel deposito dell’atto di impulso richiesto dalla legge.
Una procura speciale è sufficiente per presentare un ricorso in Cassazione?
No, l’ordinanza chiarisce che la procura speciale è solo un atto che autorizza il difensore ad agire. Per avviare il procedimento è necessario depositare un formale atto di ricorso.
Cosa significa la decisione ‘non luogo a provvedere’?
Significa che il giudice non può esaminare la questione perché mancano i presupposti processuali fondamentali. In questo caso, mancava l’atto di ricorso, quindi non c’era nulla su cui provvedere.
Quando inizia a decorrere il termine per presentare un ricorso straordinario?
Come menzionato nell’ordinanza, il termine di 180 giorni previsto dall’art. 625-bis c.p.p. inizia a decorrere solo dal momento in cui viene depositata la motivazione della sentenza che si intende impugnare.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 31839 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 31839 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 02/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME NOME a MARANO DI NAPOLI il DATA_NASCITA avverso la sentenza del 11/06/2024 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA visti gli atti, il provvedimento impugNOME e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; a seguito di procedura de plano
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME ha trasmesso alla Corte di cassazione, per il tramite della Casa circondariale di Vicenza ove è detenuto, una procura speciale in favore degli avvocati NOME COGNOME e NOME COGNOME, per la presentazione di ricorso straordinario avverso la sentenza n. sez. 834 dell’il. giugno 2024 della Sesta Sezione penale di questa stessa Corte, che, per quanto qui rileva, aveva rigettato il ricorso proposto nel suo interesse avverso la sentenza del 7 dicembre 2023 della Corte di appello di Napoli.
Non risulta agli atti, oltre alla suddetta procura, anche un formale atto di ricorso, sia pure sottoscritto solo dalla parte personalmente (e peraltro, non risulta ancora depositata la motivazione, di modo che non è ancora a tutt’oggi neppure
cominciato a decorrere il termine di centottanta giorni previsto dall’art. 62 cod. proc. pen.).
3. Si deve dunque disporre il non luogo a provvedere.
P.Q.M.
Dichiara non luogo a provvedere, trattandosi di mero conferimento di procura speciale e non di ricorso straordinario.
Così deciso il 2 luglio 2024
Il Consigliere estensore
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Il Pr sidente