LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Processo Cartolare: omessa comunicazione e nullità

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31774/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che lamentava la nullità della sentenza d’appello per l’omessa comunicazione delle conclusioni del PG al suo nuovo difensore. Poiché il difensore aveva depositato le proprie conclusioni scritte senza eccepire il vizio, la Corte ha ritenuto tardiva la doglianza sollevata per la prima volta in sede di legittimità, eludendo la necessità di risolvere il contrasto giurisprudenziale sul punto specifico nel contesto del processo cartolare.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Processo Cartolare: L’Eccezione di Nullità va Sollevata Subito

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31774 del 2024, torna a pronunciarsi su una questione procedurale di grande attualità: i termini per eccepire la nullità derivante dall’omessa comunicazione delle conclusioni del Procuratore Generale nel processo cartolare d’appello. La decisione sottolinea un principio fondamentale: la diligenza del difensore nel sollevare tempestivamente le eccezioni procedurali.

Il Contesto: L’Appello nel Processo Cartolare e il Cambio di Difensore

Il caso trae origine da un procedimento d’appello celebrato con rito cartolare, una modalità introdotta per far fronte all’emergenza pandemica e ora divenuta prassi in molte circostanze. L’imputato, dopo aver nominato un nuovo avvocato in sostituzione del precedente, lamentava che le conclusioni scritte del Procuratore Generale fossero state notificate solo al vecchio difensore e non a quello nuovo.

Secondo la tesi difensiva, questa omissione avrebbe violato il diritto di difesa, determinando una nullità della sentenza d’appello. La difesa, nel ricorso per cassazione, ha insistito per l’annullamento della decisione, chiedendo in subordine la rimessione della questione alle Sezioni Unite per risolvere un contrasto giurisprudenziale sul tema.

La Questione Giuridica: Un Contrasto in Giurisprudenza

La sentenza evidenzia l’esistenza di due orientamenti contrastanti all’interno della stessa Corte di Cassazione riguardo al momento in cui tale nullità debba essere eccepita.

Primo Orientamento: Eccezione Sempre Possibile

Una parte della giurisprudenza ritiene che l’omessa comunicazione delle conclusioni del PG configuri una nullità a regime intermedio. Tale vizio, secondo questa tesi, potrebbe essere dedotto per la prima volta anche con il ricorso per cassazione, persino se il difensore ha depositato le proprie conclusioni scritte in appello senza sollevare la questione.

Secondo Orientamento: L’Onere della Tempestività nel Processo Cartolare

Un’altra tesi, più rigorosa, sostiene che, pur trattandosi di una nullità a regime intermedio, essa debba essere eccepita nel primo atto utile successivo. Nel processo cartolare, questo atto coincide con il deposito delle conclusioni scritte della difesa. Di conseguenza, sollevare la questione solo in Cassazione sarebbe tardivo, in quanto il vizio si considererebbe sanato.

La Decisione della Cassazione

La Suprema Corte, pur prendendo atto del contrasto, ha ritenuto di non dover prendere posizione per risolverlo. Ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione sull’analisi concreta degli atti processuali.

Le Motivazioni della Sentenza

I giudici di legittimità hanno esercitato il potere di esaminare il fascicolo processuale, come consentito quando viene dedotta una nullità. Da tale esame è emerso che il nuovo difensore dell’imputato aveva regolarmente depositato via PEC le proprie conclusioni scritte prima dell’udienza d’appello. In tale memoria, il legale aveva argomentato nel merito, chiedendo una specifica rideterminazione della pena, ma non aveva fatto alcun cenno alla mancata ricezione delle conclusioni del Procuratore Generale, né aveva sollevato alcuna eccezione di nullità.
Questo comportamento processuale è stato decisivo. La Corte ha implicitamente aderito all’orientamento più rigoroso, ritenendo che il difensore, avendo avuto la possibilità di eccepire il vizio nel suo primo intervento scritto, non potesse più farlo in una fase successiva. La mancata obiezione al momento del deposito delle conclusioni ha, di fatto, sanato la nullità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La sentenza n. 31774/2024 offre un’importante lezione pratica per gli avvocati che operano nel processo cartolare. La decisione rafforza il principio secondo cui le eccezioni procedurali, specialmente quelle relative a nullità intermedie, devono essere sollevate con la massima tempestività. Attendere il grado di giudizio successivo per lamentare un vizio verificatosi nella fase precedente è una strategia rischiosa che, come in questo caso, può portare a una declaratoria di inammissibilità. Per la difesa, è quindi cruciale verificare scrupolosamente la regolarità delle comunicazioni e delle notifiche e inserire ogni eventuale eccezione nel primo atto scritto utile, che nel rito cartolare è rappresentato proprio dalle conclusioni depositate prima dell’udienza.

Cosa succede se le conclusioni del Procuratore Generale non vengono comunicate al difensore nel processo cartolare di appello?
L’omessa comunicazione integra una nullità generale a regime intermedio, poiché incide sull’assistenza dell’imputato e sul diritto di difesa.

Quando deve essere sollevata l’eccezione di nullità per l’omessa comunicazione?
Secondo l’orientamento di fatto seguito dalla Corte in questa sentenza, l’eccezione deve essere sollevata nel primo atto successivo alla conoscenza del vizio. Nel processo cartolare, questo atto è rappresentato dal deposito delle conclusioni scritte della difesa. Se il difensore non eccepisce la nullità in quella sede, la questione non può essere sollevata per la prima volta con il ricorso per cassazione.

Perché la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in questo caso specifico?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il difensore dell’imputato, pur non avendo ricevuto le conclusioni del PG, aveva depositato le proprie conclusioni scritte senza sollevare alcuna eccezione. Questo comportamento è stato interpretato come una rinuncia a far valere il vizio, rendendo tardiva la doglianza presentata solo in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati