La Corte di Cassazione ha confermato un sequestro preventivo sulla quota del 50% di un immobile di proprietà di un indagato per traffico di stupefacenti. La difesa sosteneva la mancanza di un concreto 'periculum in mora', ovvero il rischio di dispersione del bene. La Corte ha rigettato il ricorso, ritenendo il pericolo concreto e attuale. La motivazione si basa su due elementi: la possibilità che l'indagato ceda la sua quota alla compagna, proprietaria dell'altro 50% ed estranea ai fatti, per sottrarla alla confisca; e il fatto, chiarito in sentenza, che l'indagato si trovasse agli arresti domiciliari in un'abitazione diversa da quella sequestrata, invalidando la tesi difensiva secondo cui non avrebbe avuto interesse a cederla.
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