La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 34854/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello. La decisione verteva sulla valutazione della recidiva, che secondo i giudici non può essere una mera constatazione di precedenti penali, ma deve emergere da un'analisi concreta della pericolosità sociale dell'imputato. La Corte ribadisce che il ricorso per cassazione deve contenere una critica puntuale alla sentenza impugnata, non una semplice ripetizione di motivi pregressi.
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