La Corte di Cassazione ha analizzato un caso di violata consegna da parte di un militare in servizio di vigilanza presso un obiettivo sensibile. L'imputato, insieme a due colleghi, si trovava all'interno di una garitta, in violazione delle disposizioni che prevedevano la presenza di un solo militare, e utilizzava il telefono cellulare. Nonostante la difesa sostenesse di aver agito in buona fede e su ordine di un superiore, la Corte ha confermato la sussistenza del reato. La sentenza chiarisce che il reato di violata consegna è un reato di pericolo presunto, per cui è sufficiente la semplice trasgressione di un ordine tassativo per configurarlo, senza che sia necessario dimostrare un danno effettivo. L'ordine del superiore è stato ritenuto manifestamente illegittimo e quindi non idoneo a giustificare la condotta. Il ricorso dell'imputato è stato rigettato.
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