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Procedimento in Cassazione: il ruolo dell’Ordinanza

La Corte di Cassazione, con ordinanza della Sezione Penale Settima del 05/06/2025, si è pronunciata su una questione procedurale. Sebbene i dettagli del caso non siano disponibili, il provvedimento evidenzia le dinamiche del procedimento in Cassazione, in particolare il vaglio di ammissibilità dei ricorsi. La decisione è un esempio delle funzioni tipiche della Sezione.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procedimento in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza Penale

Il procedimento in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale che non riesamina i fatti, ma garantisce la corretta applicazione del diritto. Un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per approfondire le dinamiche di questo complesso iter processuale, spesso focalizzato su aspetti di natura prettamente procedurale.

Il Ruolo della Settima Sezione Penale

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione svolge una funzione fondamentale di ‘filtro’. È principalmente incaricata di trattare i ricorsi in una fase preliminare, valutandone l’ammissibilità. La sua attività è essenziale per gestire l’enorme flusso di ricorsi che pervengono alla Suprema Corte, assicurando che solo quelli fondati su validi motivi di diritto proseguano verso la discussione nel merito presso le altre sezioni.

La Decisione Tramite Ordinanza

Nella maggior parte dei casi, la Sezione Settima decide con un’ordinanza, un atto più snello rispetto a una sentenza. Questa scelta è tipica quando si devono risolvere questioni che non entrano nel cuore della vicenda, come appunto la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso per vizi formali o perché manifestamente infondato. Il provvedimento in esame, emesso il 05/06/2025, rientra proprio in questa tipologia di decisioni.

Analisi del procedimento in Cassazione

Il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ripresentare le prove o contestare la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito (primo grado e appello). L’obiettivo è un altro: verificare che la legge sia stata interpretata e applicata correttamente. I motivi di ricorso sono tassativamente indicati dalla legge e riguardano, ad esempio, la violazione di norme processuali, l’erronea applicazione della legge penale o la presenza di vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata.

Le Motivazioni

Le motivazioni di un’ordinanza della Sezione Settima sono generalmente concise e tecniche. In un caso tipico di inammissibilità, la Corte spiegherebbe in modo puntuale quali requisiti di legge il ricorso non ha rispettato. Ad esempio, potrebbe evidenziare che i motivi presentati non erano specifici, che si limitavano a criticare la valutazione dei fatti (attività preclusa in sede di legittimità) o che erano stati formulati in violazione delle norme procedurali. La motivazione, quindi, si concentra sul rispetto delle regole che governano il procedimento in Cassazione, senza toccare la colpevolezza o l’innocenza dell’imputato.

Le Conclusioni

La decisione emessa dalla Corte di Cassazione, anche se sotto forma di ordinanza, ha implicazioni definitive. Una declaratoria di inammissibilità rende irrevocabile la sentenza impugnata, chiudendo definitivamente il percorso giudiziario. Questo sottolinea l’importanza cruciale per la difesa di redigere un ricorso tecnicamente ineccepibile, che superi il vaglio preliminare della Sezione Settima. La comprensione delle severe regole del procedimento in Cassazione è quindi essenziale per garantire la piena tutela dei diritti nel grado più alto della giurisdizione.

Cosa significa che un’ordinanza è emessa dalla Sezione Settima Penale della Cassazione?
Significa che la decisione è stata presa dalla sezione della Corte di Cassazione specializzata nel cosiddetto ‘procedimento filtro’, che valuta in via preliminare l’ammissibilità dei ricorsi penali prima che questi vengano eventualmente discussi nel merito dalle altre sezioni.

Qual è la differenza tra un’ordinanza e una sentenza della Corte di Cassazione?
L’ordinanza è un provvedimento utilizzato per decidere su questioni procedurali, come l’ammissibilità di un ricorso, ed è generalmente più sintetica nella motivazione. La sentenza, invece, decide sul merito dei motivi di ricorso, accogliendoli o rigettandoli, e richiede una motivazione più articolata.

Cosa accade dopo un’ordinanza di inammissibilità della Cassazione?
A seguito di un’ordinanza che dichiara inammissibile il ricorso, la sentenza di condanna emessa nei gradi precedenti diventa definitiva e irrevocabile. Ciò significa che la pena deve essere eseguita e il processo si conclude in modo definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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