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Procedimento de plano: quando è nullo per il giudice

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Catania che aveva revocato la sospensione condizionale della pena a un condannato. La decisione è stata presa con un ‘procedimento de plano’, ovvero senza udienza. La Cassazione ha stabilito che tale procedura è illegittima per decisioni di merito come la revoca di un beneficio, poiché viola il principio del contraddittorio e il diritto di difesa. La mancata celebrazione dell’udienza in camera di consiglio costituisce una nullità assoluta, portando all’annullamento del provvedimento con rinvio per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procedimento de Plano: La Cassazione Annulla la Revoca della Sospensione Condizionale

Il rispetto delle garanzie procedurali è un pilastro dello stato di diritto, specialmente nella fase di esecuzione di una condanna penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 45217/2024, ribadisce un principio fondamentale: le decisioni che incidono sulla libertà personale non possono essere prese con un procedimento de plano quando la legge richiede un’udienza in contraddittorio. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere i limiti di tale procedura semplificata e l’importanza del diritto di difesa.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Catania, in funzione di giudice dell’esecuzione. Quest’ultimo, su richiesta del Pubblico Ministero, aveva revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena precedentemente concesso a un condannato. La particolarità della decisione risiedeva nella modalità con cui era stata adottata: il giudice aveva provveduto ‘de plano’, ovvero senza fissare un’udienza e senza sentire le parti coinvolte, in particolare la difesa del condannato. L’avvocato dell’interessato ha quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando proprio la violazione delle norme procedurali che impongono la celebrazione di un’udienza in camera di consiglio per questo tipo di decisioni.

La Decisione della Cassazione sul procedimento de plano

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendo il primo motivo – relativo alla violazione del contraddittorio – fondato e assorbente rispetto agli altri. I giudici supremi hanno annullato l’ordinanza impugnata e hanno rinviato gli atti al Tribunale di Catania per un nuovo giudizio, da celebrarsi questa volta nel rispetto delle forme procedurali corrette. La Corte ha chiarito che il procedimento de plano è un’eccezione e non la regola, applicabile solo in casi tassativamente previsti, come la manifesta infondatezza di una richiesta. Quando la decisione implica una valutazione di merito, come nel caso della revoca della sospensione condizionale, è obbligatorio garantire il contraddittorio tra le parti.

Le motivazioni della Sentenza

La motivazione della Cassazione si concentra sull’interpretazione dell’art. 666 del codice di procedura penale, che disciplina il procedimento di esecuzione. La norma prevede che, di regola, il giudice debba fissare un’udienza in camera di consiglio, dando avviso alle parti e ai difensori per consentire loro di partecipare e presentare le proprie argomentazioni. La decisione ‘de plano’ è consentita solo per dichiarare l’inammissibilità dell’istanza per manifesta infondatezza o per la riproposizione di una richiesta già rigettata.

Nel caso di specie, il giudice dell’esecuzione non si è limitato a una valutazione preliminare, ma è entrato nel merito della richiesta del Pubblico Ministero, valutando la sussistenza delle condizioni per la revoca del beneficio. Una simile valutazione, spiegano i giudici, richiede necessariamente un confronto dialettico tra accusa e difesa. L’omessa fissazione dell’udienza, equiparabile alla mancata citazione dell’imputato nel processo di cognizione, determina una violazione del diritto di difesa e integra una nullità di ordine generale e di carattere assoluto, come previsto dagli artt. 178 e 179 c.p.p. Tale nullità è insanabile e rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento.

Conclusioni

La sentenza in esame rafforza un principio cardine del nostro ordinamento: nessuna decisione che impatta significativamente sullo status di un condannato può essere presa senza garantirgli la possibilità di essere ascoltato. L’uso del procedimento de plano deve essere confinato alle sole ipotesi eccezionali per cui è stato concepito, al fine di evitare abusi e di tutelare pienamente il diritto di difesa. Questo pronunciamento serve da monito per i giudici dell’esecuzione, sottolineando l’importanza di un’applicazione rigorosa delle norme procedurali a garanzia di un giusto processo, anche nella fase esecutiva.

Quando il giudice dell’esecuzione può decidere ‘de plano’?
Secondo la sentenza, il giudice dell’esecuzione può decidere ‘de plano’, cioè senza udienza, solo nelle ipotesi di manifesta infondatezza della richiesta per difetto delle condizioni di legge o di mera riproposizione di una richiesta già rigettata. Non può essere utilizzato per decisioni che implicano una valutazione di merito.

Cosa succede se il giudice dell’esecuzione decide ‘de plano’ al di fuori dei casi previsti dalla legge?
Se il giudice adotta un provvedimento ‘de plano’ al di fuori dei casi consentiti, compie una violazione del diritto al contraddittorio. Tale violazione comporta una nullità di ordine generale e di carattere assoluto, rilevabile in ogni stato e grado del procedimento, che determina l’annullamento del provvedimento.

La revoca della sospensione condizionale della pena è una decisione che richiede un’udienza?
Sì. La sentenza chiarisce che la revoca della sospensione condizionale della pena è una decisione di merito che richiede una valutazione sulla sussistenza delle condizioni previste dalla legge. Pertanto, deve essere adottata all’esito di un’udienza in camera di consiglio per assicurare il contraddittorio tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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