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Prescrizione emissione fatture: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di due imputati condannati per emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’ordinanza chiarisce che il termine di prescrizione per questo reato, in caso di più episodi nello stesso periodo d’imposta, decorre dall’emissione dell’ultima fattura e non da ogni singolo episodio. Un ricorso è stato respinto per genericità, l’altro per l’infondatezza del motivo sulla prescrizione emissione fatture.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Prescrizione Emissione Fatture: Quando Scatta il Termine?

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale in materia di reati tributari: la prescrizione emissione fatture. La Suprema Corte chiarisce in modo definitivo il momento esatto da cui inizia a decorrere il termine di prescrizione per il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, specialmente quando la condotta si articola in più episodi all’interno dello stesso periodo d’imposta. La decisione sottolinea come il reato, pur avendo natura istantanea, vada considerato unitariamente ai fini della prescrizione.

I Fatti del Caso

Due soggetti proponevano ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello che li aveva condannati per il reato previsto dall’art. 8 del D.Lgs. 74/2000, ovvero l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Uno dei ricorsi veniva presentato in maniera del tutto generica, limitandosi a mere asserzioni su presunti vizi della sentenza, senza individuare critiche puntuali ai passaggi motivazionali. L’altro ricorso, invece, si concentrava su un motivo specifico: l’asserita intervenuta prescrizione del reato, sostenendo che il termine dovesse calcolarsi da ogni singolo episodio di emissione di fattura.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Prescrizione Emissione Fatture

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili. Per il primo, la ragione risiede nella sua genericità, che impedisce un esame nel merito. Per il secondo, la Corte ha rigettato la tesi sulla prescrizione emissione fatture, ribadendo un principio consolidato in giurisprudenza. La Corte ha stabilito che quando vengono emesse più fatture false nello stesso periodo d’imposta, il reato si considera unitario e il termine di prescrizione inizia a decorrere non dalla data di ogni singola fattura, ma dalla data di emissione dell’ultima. Di conseguenza, ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si articolano su due fronti distinti, uno processuale e uno sostanziale.

La Genericità del Primo Ricorso

Il primo motivo di inammissibilità è di natura puramente processuale. La Corte ha rilevato che il ricorso era privo di una “puntuale critica di precisi passaggi motivazionali che dovrebbero essere viziati”. In altre parole, non basta affermare che una sentenza sia sbagliata; è necessario indicare specificamente quali parti della motivazione sono errate e perché, secondo le norme di diritto. L’assenza di tale specificità rende il ricorso inammissibile.

L’Infondatezza del Motivo sulla Prescrizione

La parte più rilevante dell’ordinanza riguarda la questione della prescrizione. La Corte ha spiegato che il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti è un reato istantaneo, che si consuma nel momento stesso dell’emissione del documento. Tuttavia, richiamando l’art. 8, comma secondo, del D.Lgs. 74/2000 e precedenti pronunce, ha chiarito che la norma considera unitariamente l’emissione di più fatture nello stesso periodo d’imposta. Pertanto, il ‘momento consumativo’ da cui far decorrere la prescrizione coincide con l’emissione dell’ultima fattura della serie. Non è rilevante, a tal fine, che il documento pervenga al destinatario o che quest’ultimo lo utilizzi. La data da considerare è quella riportata sulla fattura, salvo prova contraria sulla data reale di emissione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. La decisione ha dirette conseguenze sul calcolo dei termini di prescrizione nei reati fiscali. Stabilire che il termine decorre dall’ultimo episodio criminoso all’interno dello stesso periodo d’imposta posticipa notevolmente la possibile estinzione del reato, ampliando i tempi a disposizione dell’autorità giudiziaria per perseguire gli illeciti. Per gli operatori del diritto e per gli imputati, ciò significa che la strategia difensiva basata sulla prescrizione deve tenere attentamente conto di questa visione unitaria del reato, concentrandosi sulla data dell’ultima fattura emessa per verificare la possibile estinzione del delitto.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti se vengono emesse più fatture nello stesso anno?
La prescrizione inizia a decorrere dalla data di emissione dell’ultima fattura emessa in quel medesimo periodo d’imposta, in quanto il reato viene considerato unitario.

Perché il ricorso di uno degli imputati è stato dichiarato inammissibile a prescindere dal merito?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché era formulato in modo del tutto generico, senza contenere una critica specifica e puntuale dei passaggi della motivazione della sentenza impugnata.

Cosa succede a chi presenta un ricorso in Cassazione che viene dichiarato inammissibile per colpa?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) da versare alla Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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