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Porto abusivo d’arma: non assorbito nel furto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto. La Corte ha ribadito che il reato di porto abusivo d’arma non può essere assorbito in quello di furto, neanche se l’arma è utilizzata per compiere il delitto. La ragione risiede nel fatto che le due norme proteggono beni giuridici diversi: la sicurezza pubblica per il porto d’armi e il patrimonio per il furto.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Porto Abusivo d’Arma: Quando Non Viene Assorbito dal Reato di Furto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione relativa al concorso di reati, chiarendo la relazione tra il furto e il porto abusivo d’arma. La Suprema Corte ha stabilito che i due illeciti non possono essere assorbiti l’uno nell’altro, poiché tutelano interessi giuridici distinti e autonomi. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza pratica.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’appellante contestava la propria condanna, sollevando questioni relative alla corretta qualificazione giuridica dei fatti. In particolare, la difesa mirava a far confluire il reato di porto di oggetti atti ad offendere all’interno della più grave fattispecie di furto aggravato, sostenendo che il primo dovesse considerarsi assorbito nel secondo.

Il Principio del Concorso di Reati e il Porto Abusivo d’Arma

Il nucleo della questione giuridica risiede nel capire se il reato di porto abusivo d’arma (o di oggetti atti ad offendere, come strumenti da scasso), previsto dall’art. 4 della legge n. 110/1975, possa essere considerato una parte integrante del reato di furto, specialmente quando tali strumenti sono utilizzati per commetterlo. Secondo la tesi difensiva, il possesso degli strumenti sarebbe finalizzato unicamente al furto e, pertanto, dovrebbe perdere la sua autonomia sanzionatoria.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha respinto categoricamente questa interpretazione, aderendo a un consolidato orientamento giurisprudenziale.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, fondando la sua decisione su una chiara distinzione dei beni giuridici tutelati dalle due norme incriminatrici. I giudici hanno spiegato che l’aggravante del furto commesso con l’uso di armi o strumenti simili non presuppone necessariamente che il possesso di tali oggetti sia di per sé illecito. La finalità di questa aggravante è quella di punire più severamente una specifica modalità di aggressione al patrimonio, che rende la sottrazione dei beni più agevole e pericolosa.

Al contrario, la norma che punisce il porto abusivo d’arma ha uno scopo completamente diverso: tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico, prevenendo la circolazione ingiustificata di oggetti potenzialmente lesivi. Si tratta quindi di due tutele distinte: una rivolta al patrimonio (furto) e l’altra alla sicurezza della collettività (porto d’armi).

Citando precedenti sentenze (in particolare Cass. n. 37212/2017 e n. 33384/2013), la Corte ha ribadito che il reato di porto abusivo di arma impropria non può ritenersi assorbito in quello di tentato furto aggravato. La predisposizione di strumenti per commettere un reato contro il patrimonio è un’azione che viene valutata autonomamente rispetto al reato contro la persona o la sicurezza pubblica.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio fondamentale del diritto penale: quando due reati, pur commessi nel medesimo contesto, ledono beni giuridici differenti, essi concorrono tra loro e devono essere puniti entrambi. Di conseguenza, chi commette un furto utilizzando strumenti da scasso risponderà sia del reato di furto (aggravato, se ne ricorrono i presupposti) sia del reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere. La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando l’inammissibilità del suo ricorso.

Il reato di porto abusivo di un’arma o di un oggetto atto ad offendere può essere assorbito da quello di furto aggravato?
No, secondo la Corte di Cassazione i due reati non possono essere assorbiti l’uno nell’altro perché tutelano beni giuridici differenti.

Perché i due reati, furto e porto abusivo d’arma, non si assorbono?
Non si assorbono perché la norma sul furto protegge il patrimonio, mentre quella sul porto abusivo d’arma protegge l’ordine e la sicurezza pubblica. Si tratta di due interessi distinti che vengono lesi da condotte autonome, anche se contestuali.

Qual è la conseguenza della decisione della Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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