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Permesso in sanatoria: no estinzione reato con demolizione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che dichiarava estinto un reato edilizio a seguito della sola demolizione dell’opera abusiva. La Suprema Corte ha ribadito che l’estinzione del reato è subordinata al rilascio di un formale permesso in sanatoria, che attesti la doppia conformità dell’opera alle normative urbanistiche, e non alla sua rimozione fisica.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Permesso in Sanatoria: Perché la Demolizione non Estingue il Reato Edilizio

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di abusi edilizi: la demolizione dell’opera non è sufficiente a estinguere il reato. Per ottenere tale effetto, è indispensabile il rilascio del permesso in sanatoria, un atto che certifica la regolarità dell’immobile. Questa decisione chiarisce la distinzione tra la rimozione fisica dell’abuso e la sua regolarizzazione giuridica, sottolineando i rigorosi requisiti previsti dalla legge.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una decisione del Tribunale di Perugia, che aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di un imputato per un reato edilizio. Il Tribunale aveva ritenuto il reato estinto basandosi sull’avvenuta demolizione del manufatto abusivo. Contro questa decisione, il Procuratore generale presso la Corte di Appello ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la legge (art. 45, comma 3, del d.P.R. 380/2001) prevede l’estinzione del reato solo in caso di rilascio del permesso in sanatoria, e non per la semplice demolizione.

La Questione Giuridica sul Permesso in Sanatoria

Il nodo centrale della controversia era stabilire se la demolizione spontanea di un’opera illegale potesse produrre gli stessi effetti estintivi del reato previsti per il rilascio del permesso in sanatoria. La difesa dell’imputato aveva anche introdotto un ulteriore elemento, evidenziando che la costruzione era avvenuta in un’area archeologica, suggerendo una diversa qualificazione del reato (come illecito paesaggistico), che avrebbe potuto aprire a differenti cause di estinzione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Procuratore generale, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno chiarito in modo inequivocabile che, ai sensi dell’art. 45 del Testo Unico dell’Edilizia, l’estinzione dei reati contravvenzionali urbanistici non consegue alla demolizione, ma esclusivamente al rilascio del permesso di costruire in sanatoria. Questo atto amministrativo, infatti, non è una mera formalità, ma il risultato di una verifica precisa: la cosiddetta “doppia conformità”. L’opera deve risultare conforme alle norme urbanistiche vigenti sia al momento della sua realizzazione, sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria. La Corte ha specificato che non è ammissibile una “sanatoria giurisprudenziale” o “impropria”, che riconosca la legittimità di opere divenute conformi solo in un secondo momento. Riguardo alla possibile riqualificazione del fatto come reato paesaggistico, la Cassazione ha dichiarato di non poter valutare tale circostanza in sede di legittimità, poiché si tratta di una valutazione di merito che doveva essere sollevata e discussa davanti al giudice del Tribunale.

Conclusioni

La sentenza ribadisce con forza che la strada per estinguere un reato edilizio passa obbligatoriamente attraverso la regolarizzazione formale dell’abuso, ovvero l’ottenimento del permesso in sanatoria. La semplice demolizione, sebbene possa eliminare materialmente l’opera illecita, non cancella l’illecito penale già commesso. Questa pronuncia serve da monito: l’unica via per sanare un abuso edilizio e le sue conseguenze penali è seguire l’iter legale previsto, dimostrando la piena conformità dell’opera alla disciplina urbanistica, passata e presente. La decisione finale è stata quindi l’annullamento della sentenza del Tribunale con rinvio per un nuovo giudizio.

La demolizione di un’opera abusiva estingue il reato edilizio?
No, secondo la sentenza della Corte di Cassazione, la sola demolizione del manufatto abusivo non è sufficiente a estinguere il reato contravvenzionale previsto dalla normativa urbanistica.

Cosa è necessario per estinguere il reato edilizio ai sensi della legge?
L’estinzione del reato consegue unicamente al rilascio del permesso di costruire in sanatoria, come espressamente previsto dall’art. 45, comma 3, del d.P.R. n. 380 del 2001.

Quali sono i requisiti per ottenere un permesso in sanatoria?
Per ottenere il permesso in sanatoria è necessario rispettare il principio della “doppia conformità”: l’opera deve essere conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento in cui è stata realizzata, sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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