LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Periculum in mora: annullato il sequestro preventivo

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo per reati fiscali legati al ‘bonus facciate’. La decisione si basa sulla totale assenza di motivazione riguardo al periculum in mora nel decreto originale, un vizio che il tribunale del riesame non può sanare.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Preventivo e Periculum in Mora: la Cassazione Annulla per Difetto di Motivazione

L’adozione di misure cautelari reali, come il sequestro preventivo, rappresenta una significativa ingerenza nei diritti di proprietà del cittadino. Per questo motivo, la legge richiede che il provvedimento del giudice sia fondato su presupposti rigorosi e, soprattutto, adeguatamente motivato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce con forza questo principio, annullando un sequestro per la totale assenza di motivazione sul periculum in mora. Analizziamo insieme la decisione e le sue importanti implicazioni.

Il Caso: Sequestro per Irregolarità sul “Bonus Facciate”

La vicenda trae origine da un’indagine su presunte irregolarità commesse nell’ambito delle agevolazioni fiscali note come “bonus facciate”. Il Giudice per le indagini preliminari (G.i.p.) del Tribunale di Brindisi, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, emetteva un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due soggetti indagati per violazioni fiscali e per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Gli indagati, tramite i loro difensori, proponevano istanza di riesame avverso il provvedimento, contestandone la legittimità. Il Tribunale del riesame, tuttavia, rigettava l’istanza, confermando il sequestro. La questione approdava così dinanzi alla Corte di Cassazione.

Il Vizio Fatale: L’Assenza di Motivazione sul Periculum in Mora

Il fulcro del ricorso per cassazione era un vizio procedurale di fondamentale importanza: il decreto di sequestro preventivo emesso dal G.i.p. era completamente privo di qualsiasi argomentazione riguardo alla sussistenza del periculum in mora. Il provvedimento si limitava ad affermare la presenza di gravi indizi di reato (fumus commissi delicti), omettendo del tutto di spiegare perché fosse necessario e urgente sottrarre i beni alla disponibilità degli indagati.

Il Tribunale del riesame, pur prendendo atto di questa lacuna, aveva tentato di sanarla, integrando di sua iniziativa la motivazione mancante. Secondo la Cassazione, questa operazione è illegittima.

La Decisione della Cassazione: il Potere del Riesame non è Illimitato

La Suprema Corte ha accolto i ricorsi, annullando senza rinvio sia l’ordinanza del riesame sia il decreto di sequestro originale. Il principio affermato è netto: il potere del Tribunale del riesame di integrare la motivazione di un provvedimento cautelare non si estende fino a colmare una sua assenza totale.

Le Motivazioni della Corte

I giudici hanno chiarito che, sebbene il Tribunale del riesame possa correggere o completare una motivazione parzialmente carente, non può sostituirsi al primo giudice quando la motivazione su un punto essenziale è graficamente e logicamente inesistente. La mancanza assoluta di motivazione sul periculum in mora costituisce una violazione così grave da determinare la nullità radicale del provvedimento.

La Corte equipara questa omissione, in ambito di cautele reali, a quella relativa alle esigenze cautelari nelle misure personali (come la custodia in carcere). In entrambi i casi, si tratta di un presupposto applicativo fondamentale, la cui assenza rende l’atto nullo.

Citando un’importante pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Capasso, 2016), la Cassazione ha ribadito che il Tribunale del riesame deve annullare il provvedimento impugnato se la motivazione manca o non contiene un’autonoma valutazione degli elementi a fondamento della misura. Integrare una motivazione totalmente assente non è un atto di controllo, ma una surrettizia sostituzione del potere del primo giudice, non consentita dalla legge.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza rafforza un baluardo di civiltà giuridica: ogni provvedimento che limita i diritti fondamentali della persona, inclusa la proprietà, deve essere sorretto da una motivazione effettiva, completa e verificabile. L’assenza di argomentazioni su un requisito chiave come il periculum in mora non è una mera irregolarità formale, ma un vizio sostanziale che inficia irrimediabilmente la validità del sequestro.

Per gli operatori del diritto, la lezione è chiara: l’analisi di un decreto di sequestro deve sempre partire dalla verifica della sussistenza di una motivazione esplicita su entrambi i pilastri della misura cautelare: il fumus commissi delicti e il periculum in mora. In caso di assenza totale di uno dei due, il ricorso al Tribunale del riesame non solo è opportuno, ma deve portare all’annullamento dell’atto e all’immediata restituzione dei beni.

Può il Tribunale del riesame aggiungere la motivazione sul periculum in mora se manca del tutto nel decreto di sequestro originale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che se la motivazione sul periculum in mora è totalmente assente, il Tribunale del riesame non può integrarla, ma deve annullare il provvedimento genetico.

Qual è la conseguenza della totale mancanza di motivazione sul periculum in mora in un decreto di sequestro preventivo?
La conseguenza è la nullità radicale del provvedimento, che deve essere annullato. Ciò comporta il dissequestro e la restituzione dei beni all’avente diritto.

Perché la mancanza di motivazione sul periculum in mora è un vizio così grave?
Perché il periculum in mora è uno dei due presupposti fondamentali, insieme al fumus commissi delicti, per l’adozione di una misura cautelare reale. La sua assenza rende il sequestro illegittimo, in quanto privo di una delle sue giustificazioni essenziali previste dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati