LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Pericolo di fuga mandato di arresto europeo: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino straniero contro la custodia cautelare in carcere disposta nell’ambito di un mandato di arresto europeo emesso dal Regno Unito per traffico di stupefacenti. La Corte ha stabilito che la valutazione del pericolo di fuga mandato di arresto europeo non può essere riesaminata nel merito in sede di legittimità, ma solo per violazione di legge o motivazione assente, sottolineando le specificità di tale valutazione rispetto ai procedimenti interni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Pericolo di Fuga nel Mandato di Arresto Europeo: Quando è Legittima la Custodia in Carcere?

La valutazione del pericolo di fuga nel mandato di arresto europeo rappresenta un nodo cruciale nel bilanciamento tra la libertà personale dell’individuo e le esigenze di cooperazione giudiziaria internazionale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 17368 del 2024, offre chiarimenti fondamentali sui limiti del sindacato di legittimità riguardo la motivazione che sostiene una misura cautelare detentiva in questo specifico contesto.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla decisione della Corte di Appello di Firenze, che convalidava l’arresto e applicava la misura della custodia cautelare in carcere a un cittadino straniero. Il provvedimento restrittivo era stato emesso in esecuzione di un mandato di arresto europeo proveniente dalle autorità giudiziarie del Regno Unito, le quali richiedevano la consegna dell’uomo in quanto indagato per il reato di traffico di stupefacenti. La Corte territoriale aveva ritenuto sussistente un concreto pericolo di fuga, giustificando così la misura più afflittiva.

I Motivi del Ricorso e la valutazione del pericolo di fuga

Contro l’ordinanza della Corte di Appello, l’interessato proponeva ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione. Secondo la difesa, la decisione si basava su mere “clausole di stile”, senza un’adeguata analisi della reale esistenza di un concreto pericolo di fuga. In particolare, venivano contestati i seguenti punti:

* L’omessa partecipazione all’udienza dinanzi all’autorità britannica era stata interpretata come un indizio di fuga, mentre secondo la difesa rappresentava il semplice esercizio di una facoltà processuale.
* L’allontanamento dal territorio scozzese era stato considerato un atto neutro, non potendosi sapere se il ricorrente fosse o meno in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
* La Corte di Appello non avrebbe valutato adeguatamente elementi a favore del ricorrente, come il suo radicamento in Italia, il fatto di non aver tentato la fuga al momento del controllo e di non aver fornito documenti falsi.

In sostanza, il ricorso mirava a una rivalutazione degli elementi di fatto, sostenendo che essi non fossero sufficienti a giustificare la misura carceraria.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una chiara spiegazione sui confini del proprio giudizio in materia di misure cautelari legate a un mandato di arresto europeo.

Il punto centrale della decisione risiede nella natura del ricorso per cassazione. Come stabilito dall’art. 9 della L. n. 69/2005 e dall’art. 719 del codice di procedura penale, l’unico rimedio contro tali provvedimenti è il ricorso per violazione di legge. Questo esclude la possibilità di contestare i vizi logici della motivazione, consentendo di censurare solo una motivazione del tutto assente o meramente apparente.

Nel caso specifico, il ricorrente non lamentava un’assenza di motivazione, ma ne contestava la valutazione nel merito. Chiedeva, di fatto, alla Cassazione una nuova e diversa interpretazione degli indizi (la partenza dalla Scozia, la mancata comparizione), un’operazione che esula dalle competenze del giudice di legittimità.

La Corte ha inoltre ribadito un principio fondamentale: i criteri per valutare il pericolo di fuga nel contesto di una procedura di consegna (come quella del mandato di arresto europeo) non sono identici a quelli dei procedimenti penali interni. Le esigenze di assicurare la persona alla giustizia di un altro Stato membro impongono una valutazione specifica, che tenga conto delle caratteristiche proprie di tale procedura. Pertanto, i principi elaborati dalla giurisprudenza per i casi puramente nazionali non sono automaticamente trasferibili.

Di conseguenza, la Corte ha concluso che l’ordinanza impugnata non presentava una motivazione apparente, avendo la Corte di Appello indicato specifici indici dai quali ha desunto, con una valutazione di merito non sindacabile in quella sede, l’esistenza del periculum libertatis.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rafforza un importante principio procedurale: la valutazione degli elementi di fatto che fondano il pericolo di fuga nel mandato di arresto europeo è di competenza esclusiva del giudice di merito (la Corte di Appello). Il ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. Per ottenere un annullamento, è necessario dimostrare una palese violazione di legge o che la motivazione del giudice sia talmente generica e astratta da essere considerata inesistente. Questa pronuncia conferma la specificità della procedura di consegna e l’autonomia del giudice di merito nell’apprezzare, in concreto, il rischio che la persona richiesta si sottragga alla giustizia europea.

È possibile contestare la valutazione del pericolo di fuga fatta dal giudice nel contesto di un mandato di arresto europeo?
Sì, ma solo per violazione di legge o per motivazione mancante o meramente apparente. Non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare nel merito gli elementi di fatto che il giudice di grado inferiore ha già valutato per stabilire il pericolo.

Quali sono i limiti del ricorso per cassazione contro le misure cautelari in materia di mandato di arresto europeo?
Il ricorso è limitato alla deduzione di violazioni di legge. Ciò include l’inesistenza della motivazione o la sua natura puramente apparente, ma esclude la possibilità di contestare i vizi logici della motivazione stessa. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

I criteri per valutare il pericolo di fuga in un mandato di arresto europeo sono gli stessi di un procedimento penale ordinario?
No. La sentenza chiarisce che i requisiti di concretezza e attualità del pericolo di fuga devono essere scrutinati tenendo conto delle specifiche esigenze e caratteristiche proprie del procedimento di consegna, che sono diverse da quelle della giustizia interna. I principi elaborati per i procedimenti nazionali non sono automaticamente trasferibili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati