Pene Sostitutive: La Cassazione Ribadisce l’Obbligo del Contraddittorio
Con la sentenza n. 12201 del 2024, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un tema cruciale della procedura penale, rafforzando le garanzie difensive nella fase esecutiva. La decisione riguarda l’applicazione delle pene sostitutive e chiarisce un punto fondamentale introdotto dalla Riforma Cartabia: la necessità imprescindibile di un’udienza in contraddittorio. Questo principio garantisce che ogni decisione sulla libertà personale, anche quando si tratta di convertire una detenzione in una sanzione economica, avvenga nel pieno rispetto del diritto di difesa.
Il Caso: Sostituzione della Pena Senza Udienza
I fatti traggono origine da un’ordinanza del Tribunale di Palermo, in qualità di giudice dell’esecuzione. Il Tribunale aveva sostituito una pena di nove mesi di reclusione, inflitta con sentenza definitiva, con una pena pecuniaria di 13.500,00 euro. La particolarità della vicenda risiedeva nella procedura adottata: il giudice aveva deciso de plano, ovvero senza fissare un’udienza e senza ascoltare le parti.
L’imputato ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali:
1. Vizio procedurale: La decisione era stata presa senza il necessario contraddittorio, violando le norme procedurali.
2. Errata applicazione della legge: La quantificazione della pena pecuniaria (stabilita in 50,00 euro per ogni giorno di detenzione) era ritenuta eccessiva rispetto alle condizioni economiche del condannato.
L’Importanza delle Pene Sostitutive e del Giusto Processo
Le pene sostitutive rappresentano uno strumento fondamentale per deflazionare il sistema carcerario, consentendo di convertire pene detentive brevi in sanzioni alternative. Tuttavia, la loro applicazione non può prescindere dalle garanzie del giusto processo. Il ricorso sollevava proprio questa questione: la conversione di una pena detentiva, pur se in una sanzione economica, incide sulla sfera giuridica del condannato e richiede una valutazione ponderata, che non può avvenire senza un confronto diretto in un’aula di tribunale.
Il contraddittorio permette al condannato di esporre le proprie ragioni, ad esempio sulle proprie condizioni economiche, un elemento decisivo per determinare l’importo della pena pecuniaria sostitutiva. Una decisione de plano nega questa possibilità, rischiando di portare a risultati iniqui.
La Decisione della Cassazione: il Contraddittorio è Inderogabile
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza del Tribunale e rinviando il caso per un nuovo giudizio. La Suprema Corte ha ritenuto fondato il primo motivo di ricorso, assorbendo di fatto il secondo.
Le Motivazioni
La Corte ha fondato la sua decisione sulla chiara lettera dell’art. 95 del d.lgs. n. 150/2022 (Riforma Cartabia). Questa disposizione transitoria stabilisce in modo inequivocabile che le istanze di applicazione delle pene sostitutive devono essere valutate secondo il procedimento esecutivo in contraddittorio, ai sensi dell’art. 666 del codice di procedura penale. Il legislatore ha quindi operato una scelta precisa, escludendo la possibilità di ricorrere a una procedura semplificata e senza udienza come quella de plano. Il richiamo all’art. 666 c.p.p. non lascia spazio a interpretazioni diverse: la presenza delle parti e la discussione orale sono elementi essenziali e non derogabili per questo tipo di decisioni.
Le Conclusioni
La sentenza consolida un principio di garanzia fondamentale nella fase di esecuzione della pena. Qualsiasi provvedimento che disponga la sostituzione di una pena detentiva deve essere preceduto da un’udienza in camera di consiglio, nel rispetto del contraddittorio. Le decisioni prese de plano in questa materia sono illegittime e, come tali, destinate all’annullamento. Questa pronuncia ribadisce che l’efficienza processuale non può mai prevalere sui diritti fondamentali della difesa, specialmente quando si tratta di provvedimenti che, seppur alternativi al carcere, incidono significativamente sulla vita del condannato.
È possibile sostituire una pena detentiva con una pecuniaria senza un’udienza?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che non è possibile. La legge, in particolare l’art. 95 del d.lgs. n. 150/2022, impone l’obbligo di un procedimento in contraddittorio, ovvero con un’udienza in cui le parti possono presentare le proprie argomentazioni.
Quale procedura deve seguire il giudice per decidere sull’applicazione delle pene sostitutive?
Il giudice deve seguire il procedimento esecutivo previsto dall’art. 666 del codice di procedura penale, che garantisce il contraddittorio tra le parti. È escluso il procedimento de plano (senza udienza).
Cosa succede se un giudice decide sulla sostituzione della pena senza fissare l’udienza?
La decisione è illegittima e può essere annullata. Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale e ha rinviato il caso per un nuovo giudizio da svolgersi nel rispetto del contraddittorio.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 12201 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 1 Num. 12201 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 06/12/2023
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 27/05/2023 del TRIBUNALE di PALERMO
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME; lette/sc4g-itc le conclusioni del PG GLYPH PAytele. n c A jdt GLYPH c’cl ij CV tey ?CC-Or s t~r0 ate ( -o
IN FATTO E IN DIRITTO
Con ordinanza resa in data 27 maggio 2023 il Tribunale di Palermo – quale giudice della esecuzione – ha disposto la sostituzione della pena detentiva infl (con sentenza definitiva in data 18 aprile 2023) a COGNOME NOME (pari a me nove di reclusione) con la pena pecuniaria (nella misura di 13.500,00 euro d multa).
Avverso detta ordinanza ha proposto ricorso per cassazione – nelle forme di legge – COGNOME NOME. Il ricorso è affidato a due motivi.
2.1 Al primo motivo si deduce vizio del procedimento.
Il Tribunale ha provveduto de plano, senza fissare udienza in contraddittorio come dovuto.
2.2 Al secondo motivo, anche per radicare l’interesse, si deduce errone applicazione di legge.
Il Tribunale ha determinato la pena pecuniaria sostitutiva nella misura di eu 50,00 per ciascun giorno di pena detentiva, quantificazione ritenuta eccessiva rapporto alle condizioni economiche dell’istante.
3. Il ricorso è fondato, al primo motivo.
3.1 La disposizione transitoria di cui all’art. 95 del d.lgs. n.150 del 2 è chiara nella indicazione della forma procedimentale con cui vanno valutate le istanze di applicazione delle pene sostitutive. Il richiamo è al procedime esecutivo in contraddittorio – ai sensi dell’art. 666 del cod.proc.pen. esclude la possibile adozione del procedimento de plano.
Va pertanto disposto l’annullamento della decisione impugnata, con rinvio per nuovo giudizio come da dispositivo.
P.Q.M.
Annulla l’ordinanza impugnata con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale di Palermo.
Così deciso il 6 dicembre 2023
Il Consigliere estensore
Il Presidente