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Patteggiamento in appello: l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro una sentenza di appello che aveva recepito un accordo sulla pena. La Suprema Corte chiarisce che il ‘patteggiamento in appello’, introdotto dall’art. 599-bis c.p.p., preclude ulteriori impugnazioni sui punti concordati, avendo un effetto analogo a una rinuncia. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Patteggiamento in appello: Quando il Ricorso in Cassazione è Precluso

L’istituto del patteggiamento in appello, introdotto dalla riforma Orlando (L. 103/2017), rappresenta una scelta strategica che può definire l’esito del processo. Tuttavia, quali sono le conseguenze di tale accordo sulla possibilità di impugnare ulteriormente la sentenza? Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che l’accordo sulla pena in secondo grado preclude il ricorso per cassazione, dichiarandolo inammissibile. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna in primo grado emessa dal GUP del Tribunale per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. In sede di appello, la difesa dell’imputato e la Procura Generale hanno raggiunto un accordo sulla rideterminazione della pena, che è stato pienamente recepito dalla Corte d’Appello nella sua sentenza.

Nonostante l’accordo raggiunto, la difesa ha deciso di presentare ricorso per cassazione avverso tale sentenza, lamentando un vizio di motivazione in relazione all’entità della pena inflitta.

La Decisione della Cassazione sul Patteggiamento in Appello

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio chiaro: la sentenza che si limita a ratificare l’accordo tra le parti sulla pena, secondo quanto previsto dall’art. 599-bis del codice di procedura penale, non è ulteriormente impugnabile per i punti che sono stati oggetto dell’accordo stesso.

Secondo i giudici, presentare ricorso per contestare la motivazione sulla pena, dopo averla concordata, costituisce una violazione dei principi di lealtà processuale e del potere dispositivo che la legge riconosce alle parti.

Le Motivazioni Giuridiche della Inammissibilità

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione sull’interpretazione degli articoli 599-bis e 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. L’introduzione del cosiddetto “patteggiamento in appello” ha conferito alle parti un potere dispositivo che, una volta esercitato, produce effetti preclusivi sull’intero procedimento.

L’accordo sulla pena in appello viene equiparato, nei suoi effetti, a una rinuncia all’impugnazione sui punti concordati. Pertanto, l’eventuale ricorso successivo che verta proprio su tali punti (come l’entità della pena) risulta privo dei requisiti di ammissibilità.

La Corte ha richiamato una consolidata giurisprudenza secondo cui questo effetto preclusivo si estende a tutte le possibili doglianze che avrebbero potuto essere sollevate, incluse quelle relative a presunte cause di non punibilità ex art. 129 c.p.p. La scelta di accordarsi sulla pena implica l’accettazione del quadro giuridico e fattuale che porta a quella determinata sanzione, chiudendo di fatto la porta a ulteriori contestazioni.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per la difesa tecnica: la scelta di aderire a un patteggiamento in appello è una decisione definitiva e strategica con conseguenze irrevocabili. Optare per l’accordo sulla pena significa rinunciare consapevolmente alla possibilità di presentare ricorso in Cassazione per contestare i profili oggetto dell’accordo stesso. La pronuncia rafforza la natura dispositiva dell’istituto, sottolineando che l’accordo tra le parti assume una forza vincolante che non può essere messa in discussione in una fase successiva del giudizio. Di conseguenza, l’inammissibilità del ricorso diventa l’esito processuale inevitabile, con condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria a carico del ricorrente.

È possibile fare ricorso in Cassazione contro una sentenza che accoglie un accordo sulla pena in appello?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che tale ricorso è inammissibile. L’accordo tra le parti sulla pena, una volta recepito dal giudice d’appello, ha un effetto preclusivo che impedisce ulteriori impugnazioni sui punti concordati.

Perché un ricorso contro una sentenza di patteggiamento in appello viene dichiarato inammissibile?
Perché l’articolo 599-bis del codice di procedura penale conferisce alle parti un potere dispositivo sull’esito del processo. Scegliere di accordarsi sulla pena equivale a una rinuncia a contestare quel punto specifico, rendendo inammissibile un successivo ricorso basato sulla medesima questione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile in questo contesto?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso fissata in quattromila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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