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Patrocinio a spese dello Stato: quale reddito conta?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4358/2024, chiarisce un punto fondamentale per l’accesso al patrocinio a spese dello Stato. La Corte ha stabilito che, per valutare i limiti di reddito, si deve fare riferimento all’annualità più recente per cui è sorto l’obbligo di dichiarazione, anche se i termini di presentazione non sono ancora scaduti. Questa decisione, basata sul principio di prossimità cronologica, annulla un provvedimento che aveva erroneamente richiesto di considerare un’annualità di reddito più vecchia, garantendo così una valutazione più attuale della condizione economica del richiedente.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Patrocinio a Spese dello Stato: la Cassazione Chiarisce Quale Reddito Dichiarare

L’accesso al patrocinio a spese dello Stato è un diritto fondamentale per garantire la difesa a chi non ha mezzi economici adeguati. Tuttavia, la sua applicazione pratica può generare dubbi interpretativi. Con la sentenza n. 4358 del 2024, la Corte di Cassazione ha risolto una questione cruciale: quale dichiarazione dei redditi bisogna considerare al momento della richiesta? La risposta della Corte privilegia una valutazione attuale della situazione economica del richiedente, basandosi sul principio di “prossimità cronologica”.

I Fatti del Caso

Una cittadina presentava, in data 3 ottobre 2022, un’istanza per essere ammessa al gratuito patrocinio, autocertificando i redditi prodotti nell’anno 2021. La sua richiesta veniva dichiarata inammissibile dal GIP del Tribunale di Lecce. Secondo il giudice, al momento della presentazione dell’istanza, il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi per il 2021 non era ancora scaduto per tutte le tipologie di modelli. Pertanto, la richiedente avrebbe dovuto fare riferimento ai redditi dell’anno precedente (2020), per cui i termini di dichiarazione erano già decorsi. Contro questa decisione, la difesa della cittadina ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo di aver correttamente indicato i redditi più recenti.

La Decisione della Cassazione sul Patrocinio a Spese dello Stato

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza del Tribunale e rinviando la questione per un nuovo giudizio. I giudici di legittimità hanno affermato che l’interpretazione corretta dell’art. 76 del d.P.R. 115/2002, che disciplina i requisiti di reddito per l’accesso al beneficio, è quella che valorizza la situazione economica più vicina al momento della domanda.

Le Motivazioni: Il Principio di Prossimità Cronologica

Il cuore della sentenza risiede nella scelta tra due possibili interpretazioni del termine “ultima dichiarazione”.

Un primo orientamento, più risalente, sosteneva che si dovesse guardare all’annualità per cui i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi fossero già scaduti. Questo approccio, però, poteva creare uno scarto temporale significativo (iato cronologico) tra la situazione economica certificata e quella reale al momento della richiesta, rischiando di ammettere al beneficio persone la cui situazione economica era nel frattempo migliorata.

La Cassazione ha invece ribadito e consolidato un secondo e prevalente orientamento, fondato sul criterio della prossimità cronologica. Secondo questo principio, per “ultima dichiarazione” si deve intendere quella relativa all’annualità per cui è già sorto l’obbligo di presentazione al momento del deposito dell’istanza, anche se il termine finale per l’invio non è ancora scaduto. La ratio della norma è infatti quella di ancorare la valutazione alla condizione economica più attuale possibile del richiedente.

Nel caso specifico, al 3 ottobre 2022, era già sorto l’obbligo di dichiarare i redditi del 2021. Di conseguenza, la richiedente aveva agito correttamente indicando proprio quei redditi. La Corte ha precisato che la norma non richiede che la dichiarazione sia già stata materialmente presentata, ma che l’obbligo di farlo sia maturato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia fornisce un principio di diritto chiaro e fondamentale per chiunque intenda richiedere il patrocinio a spese dello Stato. Le implicazioni pratiche sono notevoli:

1. Reddito da Indicare: Il richiedente deve fare riferimento all’ultimo anno d’imposta per il quale è sorto l’obbligo di dichiarazione, indipendentemente dal fatto che il termine per la presentazione sia o meno scaduto.
2. Attualità della Valutazione: La decisione garantisce che la valutazione del giudice sia basata sui dati economici più recenti e veritieri, evitando distorsioni dovute a dati ormai superati.
3. Certezza del Diritto: Si consolida un orientamento giurisprudenziale che offre maggiore certezza a cittadini e avvocati, riducendo il rischio di inammissibilità delle istanze per meri vizi formali legati all’interpretazione dell’annualità di reddito da considerare.

Quale reddito bisogna dichiarare per accedere al patrocinio a spese dello Stato?
Bisogna dichiarare il reddito relativo all’annualità per la quale è sorto l’obbligo di presentazione della dichiarazione al momento in cui si deposita l’istanza di ammissione al beneficio.

Cosa si intende per “ultima dichiarazione” ai fini del gratuito patrocinio?
L'”ultima dichiarazione” è quella per la quale è maturato l’obbligo di presentazione, anche se il termine per l’invio telematico non è ancora scaduto. Non si riferisce necessariamente all’ultima dichiarazione già materialmente presentata o per cui i termini sono già decorsi.

È necessario che il termine per presentare la dichiarazione dei redditi sia scaduto al momento della domanda di gratuito patrocinio?
No, non è necessario. La Corte di Cassazione ha chiarito che ciò che rileva è la maturazione dell’obbligo di presentazione della dichiarazione per un determinato anno d’imposta, non la scadenza del termine per adempiere a tale obbligo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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