LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: no con 201 dosi droga

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando la non applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). La decisione si basa su elementi concreti come un quantitativo di stupefacente sufficiente per 201 dosi, la diversa natura delle sostanze (hashish e marijuana) e la presenza di materiale per il confezionamento, considerati indici di un’attività illecita reiterata e di maggiore pericolosità sociale, incompatibili con il beneficio invocato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando Quantità e Modalità Escludono il Beneficio

La recente ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, affronta un tema di grande rilevanza pratica: i limiti di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’art. 131-bis del codice penale, in materia di stupefacenti. La Suprema Corte ha stabilito che determinati elementi fattuali, come il quantitativo e la diversità della sostanza, possono essere decisivi per escludere tale beneficio.

Il Caso in Esame

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva negato all’imputato l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. La decisione del giudice di secondo grado si fondava su una serie di elementi ritenuti incompatibili con la nozione di “tenuità del fatto”.

Nello specifico, la Corte territoriale aveva evidenziato tre fattori cruciali:
1. Il quantitativo di sostanza: Dallo stupefacente rinvenuto era possibile ricavare ben 201 dosi medie singole.
2. La diversità della droga: La detenzione riguardava due tipi diversi di sostanze, hashish e marijuana, indice di una maggiore pericolosità sociale.
3. Il materiale per il confezionamento: Nell’abitazione dell’imputato era stato trovato materiale idoneo al confezionamento, un chiaro segnale di un’attività illecita non occasionale, ma reiterata.

Sulla base di queste considerazioni, la Corte d’Appello aveva ritenuto che il fatto non potesse essere qualificato come di particolare tenuità.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Principio di Diritto

La Suprema Corte, investita della questione, ha dichiarato il ricorso inammissibile, condividendo pienamente l’analisi svolta dai giudici di merito. Secondo gli Ermellini, la valutazione compiuta dalla Corte d’Appello è immune da vizi logici o giuridici. Gli elementi valorizzati non sono semplici dettagli, ma indicatori concreti di una condotta che supera la soglia della lieve entità.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha ribadito che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto deve essere complessiva e non può prescindere da indicatori oggettivi che rivelano la portata dell’offesa e la pericolosità della condotta. Il numero di dosi ricavabili (201) è un dato quantitativo che, da solo, parla di un’operazione non trascurabile. A questo si aggiunge la detenzione di sostanze di natura diversa, che suggerisce un inserimento più strutturato nel mercato illecito. Infine, il materiale per il confezionamento è la prova di una predisposizione a continuare l’attività, allontanando l’episodio dalla sfera dell’occasionalità.

Questi tre elementi, considerati congiuntamente, delineano un quadro di “attività illecita reiterata”, che è per sua natura incompatibile con il beneficio della non punibilità. La Corte, pertanto, ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza fornisce un’importante chiave di lettura per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. ai reati in materia di stupefacenti. La decisione chiarisce che la particolare tenuità del fatto non è un automatismo, ma il risultato di una valutazione attenta di tutte le circostanze del caso concreto. La quantità di principio attivo, la varietà delle sostanze e gli strumenti utilizzati per l’attività illecita sono elementi fattuali che il giudice deve considerare per determinare se l’offesa al bene giuridico tutelato sia effettivamente minima. In presenza di indici che suggeriscono una certa sistematicità e pericolosità, come nel caso di specie, la porta per l’applicazione del beneficio rimane chiusa. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Quando può essere esclusa la non punibilità per particolare tenuità del fatto nei reati di droga?
La non punibilità può essere esclusa quando elementi oggettivi, come un quantitativo di sostanza significativo (in questo caso, sufficiente per 201 dosi), la detenzione di diverse tipologie di droga e la presenza di materiale per il confezionamento, indicano un’attività illecita reiterata e una maggiore pericolosità sociale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Cassazione ha ritenuto corretta e logicamente fondata la valutazione della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva giustamente considerato gli elementi fattuali come indicatori di una gravità incompatibile con il beneficio della particolare tenuità del fatto.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la decisione della Cassazione?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati