LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ordinanza penale: analisi e significato provvedimento

Il documento analizzato è l’intestazione di un’ordinanza penale emessa dalla Corte di Cassazione. Il testo si limita a fornire i dati identificativi del procedimento, come la sezione, il Presidente e il Relatore, senza includere il corpo del provvedimento, i fatti di causa o le motivazioni della decisione. Di conseguenza, non è possibile effettuare un’analisi sul merito della questione trattata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ordinanza Penale: Cosa Significa e Qual è il Suo Ruolo?

Nell’ambito del diritto processuale, l’ordinanza penale è un atto fondamentale emesso da un giudice. A differenza di una sentenza, che definisce il giudizio, l’ordinanza risolve questioni che emergono durante lo svolgimento del processo. Recentemente, abbiamo esaminato l’intestazione di un provvedimento di questo tipo, emesso dalla Corte di Cassazione, che ci offre lo spunto per chiarire la struttura e la funzione di tali atti.

I Dati Identificativi di una Ordinanza Penale

Ogni provvedimento giudiziario inizia con una sezione identificativa, essenziale per la sua classificazione e consultazione. Analizzando il documento in esame, emergono elementi chiave:

* Sezione: Indica la specifica articolazione interna della Corte che ha emesso il provvedimento. Nel nostro caso, si tratta della Sezione 7 della Corte di Cassazione.
* Anno: Si riferisce all’anno di iscrizione a ruolo del procedimento.
* Presidente: È il magistrato che presiede il collegio giudicante, con funzioni di direzione dell’udienza e del processo decisionale.
* Relatore: È il giudice a cui è stato affidato lo studio preliminare del caso. Il suo compito è esporre i fatti, le questioni legali e le possibili soluzioni al resto del collegio.
* Data Udienza: Indica il giorno in cui il caso è stato discusso davanti ai giudici.

Questi dati, pur essendo formali, sono cruciali per l’identificazione univoca del procedimento e per la trasparenza dell’attività giudiziaria.

La Funzione di una Ordinanza Penale della Cassazione

Quando un’ordinanza penale proviene dalla Corte di Cassazione, assume un’importanza particolare. La Cassazione è il giudice di legittimità, il che significa che non riesamina i fatti del caso, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti (Tribunale e Corte d’Appello) abbiano applicato correttamente le norme di legge e di procedura.

Un’ordinanza della Cassazione può, ad esempio, dichiarare inammissibile un ricorso, risolvere una questione sulla competenza territoriale, o decidere su aspetti procedurali che non richiedono una pronuncia sul merito della controversia. È quindi uno strumento agile per la gestione del flusso dei ricorsi.

Le Motivazioni

Sebbene il documento a nostra disposizione contenga solo l’intestazione, è fondamentale sottolineare che ogni ordinanza, specialmente quelle decisorie, deve essere corredata da motivazioni. La motivazione è la parte del provvedimento in cui il giudice spiega il ragionamento logico-giuridico che lo ha condotto a una determinata decisione. Senza le motivazioni, che nel caso specifico non sono disponibili, è impossibile comprendere appieno la portata e le ragioni della statuizione del giudice. Esse rappresentano il cuore pulsante del provvedimento, garantendo il diritto di difesa e la possibilità di controllo sull’operato del potere giudiziario.

Le Conclusioni

Le conclusioni di un’ordinanza sono racchiuse nella parte dispositiva, spesso introdotta dalla sigla P.Q.M. (“Per Questi Motivi”). Qui, la Corte esprime in modo sintetico e precettivo la sua decisione finale sulla questione oggetto dell’ordinanza. Può trattarsi, come detto, di una declaratoria di inammissibilità, di un rinvio a un altro giudice, o di qualsiasi altra statuizione procedurale. La conclusione è l’effetto pratico del ragionamento esposto nelle motivazioni e rappresenta il comando che l’ordinanza impartisce.

Cosa indica il documento fornito?
Il documento rappresenta l’intestazione di un’ordinanza penale della Corte di Cassazione. Contiene esclusivamente i dati identificativi del procedimento, come la sezione, l’anno, il nome del Presidente e del Relatore, e la data dell’udienza.

È possibile conoscere l’esito del caso da questo documento?
No, non è possibile. Il documento fornito è solo la parte iniziale e formale del provvedimento. Manca completamente il corpo dell’atto, che include la descrizione dei fatti, le motivazioni della decisione e il dispositivo finale (la decisione vera e propria).

Qual è la differenza tra Presidente e Relatore?
In un collegio giudicante, il Presidente è il magistrato che lo dirige e ne coordina i lavori. Il Relatore è il giudice a cui viene affidato lo studio approfondito del caso e che ha il compito di esporre la questione agli altri membri del collegio prima della decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati