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Ordinanza Penale: Analisi di un Provvedimento

Il documento analizzato è l’intestazione di una Ordinanza Penale emessa dalla Corte di Cassazione. Non contenendo il testo completo, l’analisi si concentra sulla natura e sulla funzione di questo atto nel processo penale, senza poter entrare nel merito del caso specifico.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ordinanza Penale: Guida alla Comprensione di un Atto Giudiziario

L’analisi di un provvedimento giudiziario, come una Ordinanza Penale, permette di comprendere i meccanismi del nostro sistema legale. Sebbene il documento in esame contenga solo i dati identificativi di un caso, esso offre lo spunto per approfondire la natura e la funzione di questo importante atto processuale emesso dalla Corte di Cassazione.

Il Ruolo della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione rappresenta il vertice del sistema giurisdizionale italiano. Il suo compito non è quello di riesaminare i fatti del processo (terzo grado di merito), ma di garantire la corretta applicazione e l’interpretazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale. I provvedimenti che emette, siano essi sentenze o ordinanze, hanno quindi un peso fondamentale per la coerenza del diritto.

L’Intestazione di un Atto: Cosa ci Dice?

I dati presenti nell’intestazione del provvedimento, come la sezione, il nome del Presidente del collegio e del Giudice Relatore, non sono mere formalità. Essi garantiscono la trasparenza e la tracciabilità della decisione, identificando il collegio giudicante che ha esaminato la questione e la data in cui è avvenuta l’udienza. Questo assicura che ogni atto sia riconducibile a un preciso percorso processuale.

La Funzione della Ordinanza Penale

A differenza della sentenza, che decide nel merito la controversia, l’ordinanza è un provvedimento con cui il giudice risolve questioni che sorgono durante lo svolgimento del processo. Una Ordinanza Penale della Corte di Cassazione, ad esempio, può essere utilizzata per dichiarare l’inammissibilità di un ricorso per vizi formali, per correggere un errore materiale o per decidere su altre questioni procedurali senza entrare nel cuore della colpevolezza o innocenza dell’imputato.

Le Motivazioni

Le motivazioni di una ordinanza sono cruciali. In questa sezione, il collegio giudicante espone l’iter logico-giuridico che ha portato alla decisione. Anche se l’atto ha natura processuale, la Corte deve spiegare chiaramente perché, ad esempio, un ricorso viene ritenuto inammissibile o perché una certa istanza deve essere rigettata. La motivazione deve essere concisa e focalizzata sulla questione procedurale specifica, richiamando le norme di legge e i precedenti giurisprudenziali applicabili al caso.

Le Conclusioni

Le conclusioni rappresentano la parte dispositiva dell’ordinanza, ovvero la decisione finale presa dal giudice sulla questione trattata. In una tipica ordinanza della Corte di Cassazione, le conclusioni potrebbero consistere nella dichiarazione di inammissibilità del ricorso, nella trasmissione degli atti a un altro giudice per competenza, o in altre statuizioni di carattere prettamente processuale. Queste decisioni, sebbene non definiscano il merito, hanno un impatto decisivo sull’esito del procedimento legale.

Che tipo di atto è una “Ordinanza Penale” della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario di natura processuale. A differenza della sentenza, non decide sul merito della questione (colpevolezza o innocenza), ma risolve questioni relative allo svolgimento del processo, come ad esempio l’ammissibilità di un ricorso.

Cosa indicano le informazioni presenti nell’intestazione del documento?
Indicano i dati identificativi del procedimento e dell’organo giudicante. Includono la sezione della Corte, il numero di ruolo, l’anno, il nome del Presidente del collegio e del Giudice Relatore, e la data dell’udienza, garantendo trasparenza e tracciabilità.

Qual è la principale differenza tra un’ordinanza e una sentenza?
L’ordinanza risolve questioni procedurali che sorgono durante il processo, mentre la sentenza definisce la causa nel merito, decidendo sulla fondatezza della pretesa o sull’accertamento della responsabilità penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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