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Ordinanza di inammissibilità: quando si rischiano multe

La Corte di Cassazione, con una ordinanza di inammissibilità, ha esaminato un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. L’esito del procedimento, come si evince dal provvedimento, è la probabile declaratoria di inammissibilità del ricorso con la conseguente applicazione di sanzioni pecuniarie (ammende) a carico del ricorrente, sancendo la definitività della decisione impugnata.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ordinanza di Inammissibilità: Cosa Significa e Quali Conseguenze

Un’ordinanza di inammissibilità emessa dalla Corte di Cassazione segna un punto fermo e definitivo in un percorso giudiziario. Questo tipo di provvedimento non entra nel merito della questione, ma blocca il ricorso per ragioni procedurali, con conseguenze talvolta onerose per chi lo ha proposto. Analizziamo un caso concreto deciso dalla Suprema Corte per comprendere meglio la portata di tali decisioni.

Il Contesto del Provvedimento

Il caso in esame origina da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado, portando la questione davanti al massimo organo della giurisdizione penale.

La Corte Suprema, riunitasi in camera di consiglio, ha preso in esame il ricorso dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, che ha illustrato i punti salienti della vicenda processuale.

L’Ordinanza di Inammissibilità della Cassazione

L’esito del giudizio di legittimità è stato un’ordinanza che, sebbene estremamente sintetica, è chiara nelle sue implicazioni. La decisione di concludere il procedimento con questo tipo di atto suggerisce che la Corte abbia riscontrato un vizio preliminare che impedisce l’analisi nel merito delle censure sollevate dal ricorrente.

Il Ruolo del Relatore e la Decisione Collegiale

Prima di ogni decisione, un membro del collegio giudicante, il ‘Consigliere Relatore’, studia il fascicolo processuale e redige una relazione. Questa relazione, esposta durante l’udienza, fornisce agli altri giudici un quadro completo della questione, permettendo al collegio di decidere in modo informato. La decisione finale è sempre collegiale, frutto della deliberazione di tutti i membri del collegio.

Le Motivazioni dell’Inammissibilità

Sebbene il testo del provvedimento analizzato non espliciti le ragioni specifiche, un’ordinanza di inammissibilità può essere motivata da diverse cause, tutte riconducibili a vizi procedurali o a una non corretta formulazione del ricorso. Tra le ragioni più comuni troviamo:

* Vizi di forma: Il ricorso non rispetta i requisiti formali prescritti dalla legge.
* Mancanza di motivi specifici: Le censure contro la sentenza impugnata sono generiche e non individuano in modo preciso le violazioni di legge o i vizi di motivazione.
* Proposizione di questioni di merito: Il ricorso tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta al giudice di legittimità, il quale può giudicare solo sulla corretta applicazione del diritto.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.

La conseguenza diretta è che la sentenza impugnata diventa definitiva e non più contestabile.

Le Conclusioni: Ammende e Chiusura del Caso

La parte più significativa del provvedimento è il riferimento alle ‘ammende’. Questa menzione indica che, oltre a dichiarare l’inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende. Tale sanzione ha una duplice funzione: da un lato, risarcire lo Stato per l’impiego di risorse in un procedimento giudiziario temerario o infondato; dall’altro, fungere da deterrente contro la proposizione di ricorsi dilatori o palesemente inammissibili. Questa decisione sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione preliminare prima di adire la Corte di Cassazione, un giudizio che deve essere riservato a questioni di legittimità serie e fondate.

Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario con cui la Corte decide su un ricorso. Nel caso specifico, si tratta di un’ordinanza che risolve il procedimento dichiarando l’inammissibilità del ricorso per motivi procedurali, senza analizzare il merito della questione.

Cosa comporta una dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta che la Corte di Cassazione non esamina le ragioni e le censure sollevate dal ricorrente contro la sentenza impugnata. Di conseguenza, la decisione del giudice precedente (in questo caso, della Corte d’Appello) diventa definitiva e non più modificabile.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile?
Come indicato nel provvedimento, la conseguenza è l’applicazione di sanzioni pecuniarie, definite ‘ammende’. Il ricorrente viene quindi condannato a pagare una somma di denaro come sanzione per aver avviato un procedimento giudiziario che non aveva i presupposti per essere esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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