Ordinanza di Cassazione: Guida alla Decisione della Suprema Corte
L’ordinamento giuridico italiano prevede tre gradi di giudizio, e la Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo e definitivo baluardo della legalità. Analizziamo una recente ordinanza di Cassazione per comprendere meglio il suo funzionamento e le sue implicazioni. Questo tipo di provvedimento è cruciale perché segna una tappa fondamentale, e spesso conclusiva, del percorso giudiziario.
I Fatti del Caso
Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Lecce. Non accettando la decisione di secondo grado, il ricorrente ha scelto di adire la Cassazione, lamentando vizi di legittimità nella sentenza impugnata. Il ricorso è stato quindi esaminato dalla Settima Sezione Penale, che si è pronunciata tramite l’ordinanza in commento.
La Funzione dell’Ordinanza di Cassazione nel Processo Penale
La Corte di Cassazione, attraverso le sue decisioni, non entra nuovamente nel merito dei fatti, ovvero non stabilisce se l’imputato sia colpevole o innocente riesaminando le prove. Il suo compito è piuttosto quello di ‘giudice della legge’. Verifica che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme giuridiche e che la motivazione della sentenza sia logica e priva di contraddizioni. L’ordinanza di Cassazione è uno degli strumenti con cui la Corte esercita questa funzione, spesso per decidere su questioni di ammissibilità o su altri aspetti procedurali che non richiedono la complessità di una sentenza.
Esiti Possibili del Ricorso
Quando la Cassazione esamina un ricorso, gli esiti possono essere diversi. Con un’ordinanza, la Corte può:
* Dichiarare l’inammissibilità: Se il ricorso non rispetta i requisiti di legge (ad esempio, è presentato fuori termine o solleva questioni di fatto invece che di diritto).
* Rigettare il ricorso: Se i motivi presentati sono ritenuti infondati e la sentenza impugnata è corretta dal punto di vista legale.
* Accogliere il ricorso: In casi più rari per un’ordinanza, se viene riscontrato un errore di diritto, la Corte può annullare la sentenza.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base di un’ordinanza della Suprema Corte sono sempre strettamente giuridiche. La Corte non formula un nuovo giudizio sulla colpevolezza, ma spiega perché la sentenza impugnata rispetta o viola la legge. Le motivazioni si concentrano su aspetti quali l’errata interpretazione di una norma, un vizio di procedura avvenuto nei gradi precedenti o un difetto logico nel ragionamento del giudice d’appello. Nel caso di un’ordinanza di inammissibilità o di rigetto, la Corte spiega le ragioni per cui i motivi del ricorso non possono essere accolti, rendendo così definitiva la condanna.
Le Conclusioni
Le conclusioni di un’ordinanza della Corte di Cassazione sono definitive e segnano un punto fermo nel processo. Se il ricorso viene rigettato o dichiarato inammissibile, la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa irrevocabile e l’imputato deve scontare la pena. Questo atto chiude il percorso giudiziario e cristallizza la decisione. Comprendere il ruolo e il peso di una ordinanza di Cassazione è quindi essenziale per capire la struttura del nostro sistema penale e l’importanza del giudizio di legittimità come garanzia di corretta applicazione della legge.
Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario con cui la Suprema Corte decide su un ricorso, spesso per ragioni procedurali o di ammissibilità. A differenza della sentenza, l’ordinanza ha una forma più snella e viene utilizzata per risolvere questioni che non richiedono una complessa motivazione sul merito della causa.
Cosa si può impugnare con un ricorso in Cassazione?
Si possono impugnare esclusivamente le violazioni di legge e i vizi di motivazione della sentenza. Non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare le prove o di ricostruire i fatti del processo, poiché il suo compito è solo quello di assicurare la corretta applicazione del diritto.
Cosa succede dopo un’ordinanza di rigetto o inammissibilità della Cassazione?
Se la Corte di Cassazione rigetta il ricorso o lo dichiara inammissibile, la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) diventa definitiva e irrevocabile. La pena stabilita in quella sentenza deve essere eseguita.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16719 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16719 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 20/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a MESAGNE il 19/01/1981
avverso la sentenza del 04/03/2024 della CORTE APPELLO di LECCE
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
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letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché i motivi prospettati non sono conse legge in sede di legittimità in quanto meramente riproduttivi di profili di censur
adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito con argomenti giuridicamente corret puntuali rispetto al portato delle doglianze difensive, coerenti con riguardo alle emerge
acquisite oltre che immuni da manifeste incongruenze logiche in relazione alla ritenut responsabilità per l’evasione contestata, al diniego delle generiche, alla misura della p
irrogata, il tutto argomentato in termini tali da portare il relativo giudizio di merito al vizi prospettabili in questa sede;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 20 gennaio 2025.