Ordinanza di Cassazione: Guida al Processo di Ricorso Penale
L’ordinanza di Cassazione rappresenta un atto fondamentale nel panorama della giustizia penale italiana. Sebbene possa apparire come un documento formale e sintetico, essa segna un passaggio decisivo nel percorso di un ricorso presentato alla Corte Suprema. In questo articolo, analizzeremo la struttura e la funzione di questo provvedimento, prendendo spunto da un caso concreto per illustrare le dinamiche del giudizio di legittimità.
I Fatti del Procedimento
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Salerno in data 18 novembre 2024. L’imputato, ritenendo la decisione dei giudici di secondo grado viziata, ha deciso di avvalersi del suo diritto di impugnazione, portando il caso all’attenzione della Corte di Cassazione, organo supremo della giurisdizione.
La Corte, nella sua Settima Sezione Penale, ha fissato un’udienza per la discussione del ricorso, tenutasi in data 11 luglio 2025. Durante tale udienza, dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, il collegio giudicante ha deliberato sulla questione.
La Decisione della Corte: L’Emissione dell’Ordinanza
Al termine dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza. È importante comprendere che questo tipo di provvedimento, specialmente quando è così conciso, serve a formalizzare la decisione presa in camera di consiglio. L’ordinanza attesta che il processo è giunto a una conclusione davanti alla Suprema Corte, ma non sempre contiene, nel suo testo immediatamente disponibile, i dettagli e le argomentazioni che hanno condotto a quella decisione.
Spesso, infatti, l’ordinanza si limita a registrare l’avvenuta deliberazione, mentre il testo integrale con le motivazioni viene redatto e pubblicato in un momento successivo. Questo è particolarmente vero per le decisioni che riguardano aspetti procedurali, come l’ammissibilità del ricorso stesso.
Le Motivazioni
Il documento analizzato è un tipico esempio di atto formale che non include il corpo delle motivazioni. Esso riporta l’intestazione della Corte, i nomi del Presidente e del Relatore, i dettagli del ricorso e la data della decisione. La sua funzione è quella di certificare che una decisione è stata presa. Le ragioni giuridiche che hanno spinto la Corte a decidere in un certo modo (ad esempio, dichiarando il ricorso inammissibile, rigettandolo o accogliendolo) sono contenute in un testo separato che viene depositato successivamente.
L’assenza di motivazioni nel documento non significa che la decisione sia immotivata, ma solo che il testo in esame è la ‘copertina’ del provvedimento finale. La motivazione è un elemento essenziale di ogni decisione giudiziaria e sarà resa disponibile alle parti secondo i tempi e le modalità previste dalla legge.
Le Conclusioni
L’analisi di questa ordinanza di Cassazione ci permette di trarre importanti conclusioni sul funzionamento del processo penale di ultimo grado. In primo luogo, evidenzia la distinzione tra l’atto formale che chiude l’udienza e il documento completo di motivazione. In secondo luogo, sottolinea l’importanza del ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, il cui compito non è riesaminare i fatti, ma assicurare che la legge sia stata applicata correttamente nei gradi di giudizio precedenti. Per le parti coinvolte, questo atto segna la fine del percorso processuale, salvo eventuali rimedi straordinari, e stabilisce in modo definitivo l’esito della vicenda giudiziaria.
Cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento emesso dalla Corte Suprema che, come in questo caso, formalizza una decisione presa riguardo a un ricorso. Solitamente risolve questioni procedurali o decide sull’ammissibilità del ricorso stesso, senza entrare nel merito della vicenda se non nei limiti del giudizio di legittimità.
Qual era l’oggetto del ricorso in questo procedimento?
L’oggetto era un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Salerno in data 18 novembre 2024.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso specifico?
Il documento attesta che la Corte ha emesso una decisione in forma di ordinanza il giorno 11 luglio 2025. Tuttavia, il testo fornito non specifica il contenuto di tale decisione, ovvero se il ricorso sia stato accolto, respinto o dichiarato inammissibile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29117 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29117 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 11/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NOCERA INFERIORE il 21/09/1994
avverso la sentenza del 18/11/2024 della CORTE APPELLO di SALERNO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
13883/25
Ritenuto che il motivo unico dedotto dal ricorrente è affetto da genericità, essendo evidente la infondatezza della critica alla motivazione della Corte di
appello di Salerno, che, contrariamente a quanto dedotto nel ricorso, ha congruamente motivato in ordine alle ragioni dell’applicazione di una pena
superiore al minimo edittale rimarcando l’intensità del dolo e per la capacità a delinquere desunta dai precedenti penali specifici (ben quattro precedenti per
evasione a suo carico);
ritenuto che l’assenza di un confronto effettivo con le valutazioni del giudice di merito, per l’insindacabilità delle valutazioni adeguatamente e logicamente
motivate, comporti l’inammissibilità del ricorso;
ritenuto che dalla inammissibilità del ricorso consegue ex
art. 616 c.p.p. la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in
favore della Cassa delle ammende che, in ragione delle questioni dedotte, si stima equo determinare in euro 3000.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della cassa delle
ammende.
Così deciso il giorno l’11 luglio 2025 Il Consigliere estensore
Il Presidente