Ordinanza Cassazione Penale: Come Funziona il Ricorso in Ultimo Grado
L’analisi di un’ Ordinanza Cassazione Penale offre uno spaccato fondamentale sull’iter della giustizia italiana. Spesso, questi documenti non entrano nel vivo della vicenda processuale, ma rappresentano snodi cruciali del procedimento. Esaminiamo un’ordinanza per comprendere meglio il suo ruolo e il funzionamento del ricorso davanti alla Suprema Corte.
Il Provvedimento in Esame: Un Atto Procedurale
Il documento analizzato è un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione. Esso nasce in seguito al ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Sassari del 19 marzo 2024.
L’ordinanza è un atto formale che certifica lo svolgimento di una fase del processo. In questo caso, attesta che si è tenuta l’udienza in data 14 aprile 2025, durante la quale è stata ascoltata la relazione del Consigliere designato. Non contiene, tuttavia, la decisione finale sul ricorso né i dettagli dei fatti contestati. Il suo scopo è documentare che il procedimento sta seguendo il suo corso secondo le regole procedurali.
Il Ruolo della Corte di Cassazione e l’Ordinanza Penale
La Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il suo compito non è quello di riesaminare i fatti (come farebbe un tribunale di merito), ma di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze emesse nei gradi precedenti. Questo è noto come ‘giudizio di legittimità’.
Un’Ordinanza Cassazione Penale, come quella in esame, è uno degli strumenti con cui la Corte gestisce i ricorsi. A differenza della sentenza, che di norma definisce il giudizio nel merito, l’ordinanza risolve questioni procedurali, dichiara l’inammissibilità di un ricorso o regola altri aspetti dell’iter processuale. La sua forma è più snella e serve a garantire l’efficienza del sistema giudiziario.
La Struttura Formale dell’Atto
Il documento riporta elementi essenziali:
* L’intestazione: Indica la sezione della Corte (Penale, Sez. 7), il numero di registro e l’anno.
* Il collegio giudicante: Vengono indicati il Presidente e il Relatore (il magistrato che ha studiato il caso e lo espone in udienza).
* Le parti: Si menziona chi ha proposto il ricorso (il ricorrente) e contro quale provvedimento (la sentenza della Corte d’Appello).
Questi dati sono fondamentali per identificare in modo univoco il procedimento e garantirne la tracciabilità.
le motivazioni
Il documento fornito, essendo la copertina di un’ordinanza, non contiene le motivazioni della decisione. La ‘motivazione’ è la parte fondamentale di qualsiasi provvedimento giudiziario, in cui il giudice spiega le ragioni di fatto e di diritto che hanno portato alla sua decisione. Nel caso di una decisione della Cassazione, la motivazione si concentrerebbe sull’analisi dei motivi di ricorso presentati dalla difesa. Ad esempio, verificherebbe se la Corte d’Appello abbia commesso errori nell’interpretare una norma di legge o se la sua argomentazione presentasse vizi logici. La stesura della motivazione è un obbligo costituzionale che garantisce la trasparenza e la controllabilità delle decisioni giudiziarie.
le conclusioni
In conclusione, sebbene l’ordinanza analizzata non riveli l’esito del ricorso, essa è un esempio perfetto di come funziona la macchina della giustizia ai suoi massimi livelli. Ogni atto, anche quello apparentemente più semplice, è un ingranaggio indispensabile che assicura il rispetto delle regole e la progressione del processo verso la sua conclusione. Comprendere il significato di un’Ordinanza Cassazione Penale permette di apprezzare la complessità e il rigore formale che caratterizzano il giudizio di legittimità, un pilastro dello Stato di diritto a garanzia di tutti i cittadini.
Cosa è un’ordinanza della Corte di Cassazione in ambito penale?
È un provvedimento giudiziario emesso dalla Corte di Cassazione che, a differenza della sentenza, decide solitamente su questioni procedurali o su aspetti che non definiscono il merito finale della causa, come ad esempio la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso.
Quali informazioni si possono ricavare da questo specifico documento?
Dal documento è possibile ricavare esclusivamente informazioni di carattere procedurale: l’autorità giudiziaria (Corte di Cassazione, Sez. 7 Penale), la composizione del collegio (Presidente e Relatore), la data dell’udienza (14/04/2025), la parte che ha proposto ricorso e il provvedimento impugnato (sentenza della Corte d’Appello di Sassari del 19/03/2024).
Contro quale provvedimento è stato proposto il ricorso?
Il ricorso è stato proposto avverso la sentenza emessa in data 19/03/2024 dalla Corte d’Appello, Sezione Distaccata di Sassari.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19171 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19171 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a SASSARI il 25/10/1985
avverso la sentenza del 19/03/2024 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di SASSARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
777′
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché deduce un motivo meramente riproduttivo di profili di censura in ordine al giudizio di responsabilità già adeguatamente vagliati e disattesi
corretti argomenti giuridici dal giudice di merito (si vedano le pagine 6 e
7);
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila da versare in favore della cassa delle
ammende, non potendosi ritenere che lo stesso abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte cost. n. 186 del 2000).
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 14 aprile 2025
Il Consi ere estensore
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