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Omesso versamento ritenute: pagamento parziale non basta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12516/2025, ha stabilito che per escludere la punibilità per il reato di omesso versamento ritenute previdenziali e assistenziali, è necessario il pagamento integrale del debito. Un versamento parziale, anche se riduce l’importo residuo al di sotto della soglia di rilevanza penale di 10.000 euro, non è sufficiente a integrare la causa di non punibilità. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imprenditrice, confermando che la condotta riparatoria richiesta dalla legge deve essere completa e non frazionata.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Omesso versamento ritenute: il pagamento parziale non estingue il reato

La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema cruciale per datori di lavoro e professionisti: il reato di omesso versamento ritenute previdenziali e assistenziali. Con la recente sentenza n. 12516 del 2025, la Terza Sezione Penale ha ribadito un principio fondamentale: per beneficiare della causa di non punibilità, il pagamento del debito deve essere integrale. Un versamento parziale, anche se porta il debito residuo sotto la soglia di rilevanza penale, non è sufficiente a sanare l’illecito. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguardava un’imprenditrice accusata del reato previsto dall’art. 2, comma 1-bis, del d.l. 463/1983, per non aver versato le ritenute previdenziali e assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri dipendenti per un periodo compreso tra dicembre 2017 e novembre 2018. L’importo totale omesso superava la soglia di rilevanza penale di 10.000 euro.

Dopo aver ricevuto la diffida dagli enti preposti, l’imputata aveva provveduto a un pagamento parziale di circa 4.000 euro. Il debito residuo, pari a circa 9.830 euro, risultava così inferiore alla soglia penale. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Messina avevano ritenuto l’imputata non punibile per la particolare tenuità del fatto. Tuttavia, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che il pagamento parziale, avendo ridotto il debito sotto soglia, avrebbe dovuto escludere in radice la configurabilità del delitto.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Omesso Versamento Ritenute

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato, e quindi inammissibile. Gli Ermellini hanno chiarito che l’interpretazione proposta dalla difesa non trova alcun fondamento normativo. La causa di non punibilità è concepita dal legislatore come un incentivo a una condotta successiva, pienamente riparatoria del danno causato all’ente pubblico. Questa condotta si concretizza esclusivamente nel pagamento integrale del debito maturato.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su un’analisi chiara e letterale della norma. L’art. 2, comma 1-bis, della legge 638/83 prevede una causa di non punibilità per chi salda interamente il proprio debito. Non c’è spazio per interpretazioni che ammettano la sufficienza di pagamenti parziali.

I giudici hanno spiegato che il reato di omesso versamento ritenute si perfeziona quando, nell’arco dell’anno solare, la somma degli omessi versamenti mensili supera i 10.000 euro. Una volta superata tale soglia, il reato è consumato. Il pagamento successivo non cancella il reato già commesso, ma agisce come una causa sopravvenuta che ne esclude la punibilità. Affinché tale causa operi, la condotta riparatoria deve essere totale.

La Cassazione ha sottolineato che accogliere la tesi difensiva significherebbe snaturare la norma. Permettere a un soggetto di estinguere il reato semplicemente versando la cifra necessaria a scendere di poco sotto la soglia di 10.000 euro vanificherebbe l’intento del legislatore, che è quello di favorire il completo ripristino della legalità e il recupero integrale delle somme dovute agli enti previdenziali.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso e offre un’indicazione pratica inequivocabile ai datori di lavoro. In caso di difficoltà economiche che portino all’omissione del versamento delle ritenute, l’unica strada per evitare una condanna penale (una volta superata la soglia di 10.000 euro) è quella di procedere al saldo completo di quanto dovuto entro i termini di legge. Confidare in pagamenti parziali per ridurre l’esposizione penale è una strategia non solo inefficace, ma giuridicamente infondata. La non punibilità è un beneficio concesso solo a fronte di una completa e totale riparazione del danno erariale.

È sufficiente un pagamento parziale per non essere puniti per il reato di omesso versamento di ritenute previdenziali?
No, la sentenza chiarisce che la causa di non punibilità prevista dalla legge è integrata solo dal pagamento integrale del debito. I versamenti parziali non sono sufficienti a escludere la pena.

Cosa accade se, dopo un pagamento parziale, il debito residuo scende sotto la soglia di rilevanza penale di 10.000 euro?
Il reato non viene meno. Secondo la Corte, la condotta che fa scattare la non punibilità interviene dopo che il reato è già stato commesso e consiste nel saldo completo dell’importo originariamente dovuto, non nella semplice riduzione del debito sotto la soglia.

Perché il ricorso dell’imputata è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato perché basato su un’interpretazione della norma palesemente errata. Il dato letterale della legge è chiaro nel richiedere il pagamento integrale, e la difesa non ha offerto argomenti validi per una diversa lettura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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