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Omessa trasmissione atti: quando la misura non decade

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un indagato che lamentava l’omessa trasmissione atti al Tribunale del Riesame. La Corte ha chiarito che la misura cautelare non perde efficacia se gli atti mancanti non sono ‘determinanti’ per la decisione e se le informazioni cruciali sono desumibili da altri documenti presenti nel fascicolo.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omessa Trasmissione Atti al Riesame: Quando la Misura Cautelare Resta Valida

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 19979 del 2024, affronta una questione cruciale nella procedura penale: le conseguenze della omessa trasmissione atti al Tribunale del Riesame. Questo tema è fondamentale perché tocca direttamente la libertà personale dell’indagato. La Corte stabilisce un principio chiaro: la misura cautelare non diventa automaticamente inefficace se mancano alcuni documenti, a meno che questi non siano stati ‘determinanti’ per la decisione iniziale. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Milano che applicava la misura della custodia cautelare in carcere a un individuo per il reato di tentato furto in abitazione, aggravato dalla violenza sulle cose. La misura era stata confermata anche in sede di Riesame. La difesa dell’indagato ha quindi deciso di presentare ricorso per cassazione, basando la propria argomentazione su un vizio procedurale.

L’Argomento della Difesa

L’indagato, tramite il suo difensore, sosteneva che la misura cautelare avrebbe dovuto perdere efficacia a causa della mancata trasmissione al Tribunale del Riesame dei verbali di perquisizione e sequestro. Secondo la difesa, questi atti erano cruciali, in quanto contenevano la prova del possesso di ‘arnesi atti allo scasso’, elemento richiamato nell’ordinanza originale per giustificare la misura restrittiva.

La Questione della Omessa Trasmissione Atti e il Principio di ‘Determinanza’

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione degli effetti della omessa trasmissione atti in sede di riesame. Il ricorrente sosteneva che, poiché i verbali non erano stati trasmessi, il Tribunale del Riesame non aveva potuto valutare pienamente tutti gli elementi, rendendo invalida la sua decisione. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa tesi, richiamando un suo consolidato orientamento giurisprudenziale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

I giudici di legittimità hanno ribadito che la caducazione (cioè la perdita di efficacia) del provvedimento impugnato si verifica solo se gli atti non trasmessi sono stati ‘determinanti’ ai fini dell’applicazione della misura. Spetta all’indagato, che lamenta la mancata trasmissione, l’onere di dimostrare perché quegli specifici documenti abbiano rivestito un carattere così decisivo.

Nel caso specifico, la difesa si era limitata ad affermare che i verbali erano importanti perché menzionavano gli arnesi da scasso. Tuttavia, la Corte ha osservato un dettaglio fondamentale: la disponibilità di tali arnesi emergeva chiaramente anche dal verbale di arresto, un documento che era stato regolarmente trasmesso al Tribunale del Riesame. Di conseguenza, i verbali di perquisizione e sequestro, pur confermando tale circostanza, non erano l’unica fonte di prova e, pertanto, la loro assenza non era determinante. Il Tribunale del Riesame aveva comunque a disposizione l’elemento fattuale necessario per la sua valutazione.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso, ha consolidato un principio di fondamentale importanza pratica. La semplice incompletezza del fascicolo trasmesso al Riesame non è sufficiente a far decadere una misura cautelare. È necessario che la difesa argomenti in modo specifico e convincente il motivo per cui l’atto mancante sia stato essenziale e insostituibile per la decisione del primo giudice. Se l’informazione contenuta nel documento omesso è comunque ricavabile da altri atti presenti, la misura cautelare rimane pienamente valida. Questa decisione rafforza un approccio sostanziale e non meramente formalistico alla valutazione dei vizi procedurali, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

La mancata trasmissione di alcuni atti al Tribunale del Riesame rende sempre inefficace la misura cautelare?
No, secondo la Corte di Cassazione, la misura cautelare diventa inefficace (subisce ‘caducazione’) solo se gli atti non trasmessi erano ‘determinanti’ per la decisione di applicare la misura stessa.

Chi deve dimostrare che gli atti non trasmessi erano determinanti ai fini della decisione?
L’onere di indicare le ragioni per cui gli atti mancanti sono da considerarsi determinanti spetta all’indagato che presenta il ricorso al Tribunale del Riesame.

Perché, nel caso specifico, i verbali di perquisizione e sequestro non sono stati ritenuti determinanti?
Perché l’informazione cruciale contenuta in quei verbali, ovvero la disponibilità di arnesi da scasso, emergeva già da un altro atto regolarmente trasmesso: il verbale di arresto. Pertanto, la loro assenza non ha privato il giudice del Riesame di un elemento essenziale per la sua decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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