LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Omessa liquidazione spese: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di patteggiamento a causa della omessa liquidazione spese legali in favore della parte civile. Sebbene gli imputati avessero concordato la pena con il PM, il giudice di primo grado aveva omesso di pronunciarsi sulla rifusione delle spese processuali sostenute dalla parte civile costituita. La Suprema Corte ha stabilito che tale omissione non è un errore sanabile d’ufficio ma un vizio che giustifica il ricorso e comporta l’annullamento della sentenza, con rinvio al giudice che l’ha emessa per la sola decisione sulle spese.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Omessa Liquidazione Spese nel Patteggiamento: Annullamento Garantito

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7978 del 2024, ha riaffermato un principio cruciale a tutela della parte civile nel processo penale: la omessa liquidazione spese da parte del giudice in una sentenza di patteggiamento non è un errore di poco conto, ma un vizio che comporta l’annullamento della decisione, sebbene limitatamente a tale punto. Questo caso chiarisce che il diritto della parte civile a vedere rimborsate le proprie spese legali è inderogabile, anche quando l’imputato sceglie una via processuale alternativa come l’applicazione della pena su richiesta.

I Fatti del Caso

Nel caso di specie, due imputati per reati di falsa attestazione e truffa in concorso avevano raggiunto un accordo con il Pubblico Ministero per definire il procedimento tramite patteggiamento. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GUP), ritenendo congrua la pena concordata, emetteva la sentenza applicando le sanzioni richieste e concedendo i benefici di legge. Tuttavia, il giudice ometteva completamente di pronunciarsi sulla condanna degli imputati alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile, la quale si era regolarmente costituita nel processo e aveva depositato una nota spese dettagliata.

Di fronte a questo silenzio del giudice, la parte civile ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando proprio la violazione delle norme processuali per la mancata statuizione sulle spese di sua competenza.

La Decisione della Corte sulla Omessa Liquidazione Spese

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata limitatamente al punto dell’omessa pronuncia sulle spese. La Suprema Corte ha disposto il rinvio degli atti allo stesso GUP del Tribunale di Bari, affinché provvedesse a decidere sulla liquidazione delle spese legali dovute alla parte civile.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su un orientamento consolidato, ribadendo con forza alcuni punti fondamentali.

In primo luogo, l’omissione della pronuncia sulla condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile non è una mera svista emendabile con la procedura di correzione degli errori materiali. Si tratta, al contrario, di un vizio sostanziale che richiede una valutazione di merito da parte del giudice, riguardante sia l’ammissibilità della richiesta sia l’entità della liquidazione. Questo implica che l’unica via per rimediare a tale omissione è il ricorso per Cassazione.

In secondo luogo, e questo è il punto più rilevante, tale principio si applica pienamente anche alle sentenze di patteggiamento. Sebbene l’accordo tra imputato e PM escluda una pronuncia sul merito della responsabilità civile e sul risarcimento del danno, esso non può estendersi alla questione delle spese legali. La decisione sulla rifusione delle spese è sottratta all’accordo delle parti e rimane una statuizione obbligatoria per il giudice, non rientrando nelle limitazioni all’impugnazione previste per questo rito speciale.

Infine, la Corte ha precisato che, per ottenere la liquidazione, è sufficiente che la parte civile abbia presentato la relativa nota spese, non essendo necessaria la presentazione di conclusioni formali, le quali diventano superflue in un contesto, come il patteggiamento, dove non vi è una decisione sull’azione civile.

Le Conclusioni

La sentenza in commento rafforza in modo significativo la posizione della parte civile nei procedimenti definiti con patteggiamento. Essa stabilisce chiaramente che il diritto al rimborso delle spese legali è un caposaldo del sistema e non può essere ignorato dal giudice. Per i professionisti legali e le vittime di reato, questa pronuncia offre una chiara garanzia: la costituzione di parte civile, anche in procedimenti che si concludono con un accordo sulla pena, non è un atto vano, e l’eventuale omissione del giudice sulla liquidazione delle spese è un errore censurabile e sanabile attraverso il ricorso in Cassazione. La decisione chiarisce inoltre che, in caso di annullamento per questo motivo, il caso torna al giudice penale originario per la sola statuizione sulle spese, garantendo così un iter processuale efficiente.

In caso di patteggiamento, il giudice è tenuto a decidere sulle spese legali della parte civile?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la pronuncia di condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile è obbligatoria e non è condizionata alla presentazione delle conclusioni, essendo sufficiente la presentazione della relativa nota spese.

Cosa può fare la parte civile se il giudice omette di liquidare le spese in una sentenza di patteggiamento?
Può proporre ricorso per Cassazione, poiché tale omissione è considerata un vizio della sentenza non sanabile con la procedura di correzione degli errori materiali, ma che richiede un’apposita impugnazione.

Se la Cassazione annulla la sentenza per omessa liquidazione delle spese, a chi viene rinviato il caso?
Il caso viene rinviato allo stesso ufficio giudiziario che ha emesso la sentenza impugnata (in questo caso, il giudice dell’udienza preliminare), affinché provveda a statuire specificamente sul punto omesso, ovvero la liquidazione delle spese sostenute dalla parte civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati