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Omessa installazione barriere: la responsabilità penale

La Corte di Cassazione conferma la condanna di un progettista tecnico per omicidio colposo a seguito di un incidente stradale mortale. La causa è stata individuata nella omessa installazione di barriere di protezione su un ponte. La sentenza chiarisce che l’obbligo di installare tali dispositivi di sicurezza su tratti stradali pericolosi, come ponti e viadotti, sussiste indipendentemente dalla velocità di progetto della strada, specialmente in caso di lavori di ripristino o adeguamento. La mancata previsione delle barriere nel progetto è stata considerata causa diretta dell’evento letale.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Omessa Installazione Barriere: Responsabilità del Progettista anche su Strade a Bassa Velocità

La sicurezza stradale è un tema di cruciale importanza, che spesso emerge in tutta la sua drammaticità nelle aule di tribunale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale: la responsabilità penale per omessa installazione barriere di sicurezza non dipende dai limiti di velocità, ma dalla pericolosità oggettiva del tratto stradale. Questo caso riguarda la condanna di un progettista per l’omicidio colposo di un automobilista, precipitato da un ponte privo di adeguate protezioni.

I Fatti del Caso

Un automobilista perdeva la vita in un incidente notturno, uscendo di strada in prossimità di un ponte su una strada comunale extraurbana e precipitando nel torrente sottostante. Il tratto di strada era stato oggetto di lavori di completamento e ripristino, progettati dall’imputato, che all’epoca ricopriva anche il ruolo di responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.

L’accusa principale mossa al progettista era di aver omesso di prevedere nel progetto l’installazione di idonee barriere di sicurezza, atte a contenere i veicoli in caso di fuoriuscita dalla carreggiata. Mentre il Tribunale di primo grado aveva assolto l’imputato, ritenendo non obbligatoria l’installazione delle barriere su strade con velocità di progetto inferiore a 70 km/h, la Corte di Appello aveva ribaltato la decisione, affermandone la responsabilità penale.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Omessa Installazione Barriere

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’imputato, confermando in via definitiva la sentenza di condanna. I giudici hanno stabilito che l’interpretazione normativa fornita dalla Corte di Appello era corretta e che la responsabilità del progettista era pienamente sussistente.

Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione del D.M. 223/1992, che disciplina la progettazione e l’impiego delle barriere stradali. La Cassazione ha chiarito che, sebbene una norma del decreto leghi l’obbligo a strade con velocità di progetto pari o superiore a 70 km/h, un’altra disposizione impone la loro installazione in occasione di lavori di adeguamento o riqualificazione di tratti stradali pericolosi, come ponti e viadotti, a prescindere dalla velocità.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano su tre pilastri fondamentali:

1. Applicabilità della Normativa Tecnica: La Corte ha specificato che l’obbligo di proteggere i bordi di opere come ponti e viadotti è inderogabile quando si interviene con progetti di adeguamento su tratti che presentano un rischio oggettivo, come un dislivello di oltre dieci metri tra la carreggiata e il fondo del torrente. Il progetto in questione, risalente al 1998 e quindi successivo all’entrata in vigore del decreto, riguardava proprio un ‘adeguamento di un tratto significativo della strada’ che includeva il ponte. Pertanto, il progettista aveva l’obbligo giuridico di prevedere le barriere.

2. Posizione di Garanzia del Progettista: La responsabilità penale dell’imputato deriva direttamente dalla sua qualifica di progettista dell’opera. Omettendo di inserire nel progetto le necessarie misure di sicurezza, ha creato le condizioni per il verificarsi dell’evento. La Corte ha sottolineato che eventuali omissioni successive da parte di altre figure, come il direttore dei lavori, non interrompono il nesso di causalità, ma si configurano come concorso di cause. La prima e fondamentale mancanza è stata quella in fase di progettazione.

3. Giudizio Controfattuale: La sentenza ha ritenuto che la presenza di una barriera protettiva a norma avrebbe contenuto l’impatto del veicolo, che viaggiava a una velocità inferiore ai 50 km/h, impedendone la caduta. L’eccesso di velocità della vittima rispetto al limite di 30 km/h non è stato considerato una causa eccezionale e imprevedibile tale da escludere la responsabilità del progettista, ma una concausa dell’evento.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce con forza un principio di massima importanza per tutti i professionisti tecnici e le amministrazioni pubbliche: la sicurezza stradale non ammette deroghe basate su cavilli normativi. La valutazione del rischio deve essere concreta e basata sulla pericolosità effettiva dei luoghi. Il ruolo del progettista è cruciale, poiché è nella fase di ideazione dell’intervento che si pongono le basi per la sicurezza degli utenti. L’omissione di misure di protezione essenziali, come le barriere su un ponte, costituisce una colpa grave che espone a precise responsabilità penali, anche quando la condotta di altri soggetti o della stessa vittima contribuisce all’incidente.

Quando è obbligatorio installare barriere di sicurezza su una strada?
L’obbligo di installare barriere protettive su tratti stradali pericolosi, come ponti, viadotti e muri di sostegno, sussiste a prescindere dalla velocità di progetto della strada, specialmente quando si eseguono lavori di adeguamento, ricostruzione o riqualificazione su tali opere d’arte.

La responsabilità del progettista per un’opera insicura può essere esclusa se anche altre figure, come il direttore dei lavori, non sono intervenute per correggere l’errore?
No. Secondo la Corte, l’omissione del progettista nel prevedere le necessarie misure di sicurezza è sufficiente a fondare la sua responsabilità penale. Le eventuali omissioni successive di altri soggetti (es. direttore dei lavori) non escludono la sua colpa, ma possono configurare un concorso di cause, lasciando intatto il nesso causale tra l’errore di progettazione e l’evento dannoso.

Il superamento del limite di velocità da parte della vittima esclude la responsabilità di chi ha omesso di installare le barriere?
No. La condotta imprudente della vittima, come il superamento dei limiti di velocità, non è considerata una causa sopravvenuta idonea a interrompere il nesso di causalità, a meno che non sia un fattore assolutamente eccezionale e imprevedibile. In questo caso, è stata ritenuta una semplice concausa che non esonera il progettista dalla sua responsabilità per aver creato la situazione di pericolo primario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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