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Omessa dichiarazione IRAP: non è reato per la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1528/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di reati tributari. È stato chiarito che l’omessa dichiarazione IRAP non costituisce reato ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 74/2000. La Corte ha annullato parzialmente la condanna di un imprenditore, specificando che la norma penale si applica esclusivamente alle imposte sui redditi e all’IVA. La sentenza ha invece confermato la responsabilità dell’imputato per gli altri illeciti fiscali, poiché le misure di prevenzione a suo carico non riguardavano la ditta individuale oggetto delle omissioni.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Omessa Dichiarazione IRAP: La Cassazione Conferma che non è Reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 1528 del 2025, ha portato chiarezza su una questione cruciale per imprenditori e professionisti: l’omessa dichiarazione IRAP non integra una fattispecie di reato. Questa decisione, pur confermando la condanna per altri illeciti fiscali, distingue nettamente la rilevanza penale dell’omissione a seconda del tipo di imposta evasa, limitandola alle imposte sui redditi e all’IVA.

I Fatti del Caso: L’Imprenditore e le Misure di Prevenzione

Il caso riguarda un imprenditore, titolare di una ditta individuale, condannato in primo e secondo grado per reati tributari. Le accuse erano gravi: omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali per due anni d’imposta (2014 e 2015) e occultamento di documenti contabili, reati previsti rispettivamente dagli articoli 5 e 10 del D.Lgs. 74/2000.

La difesa dell’imputato si basava su un punto centrale: egli era sottoposto a misure di prevenzione patrimoniali e personali che, a suo dire, lo avevano privato del potere di gestire le proprie attività. Sosteneva che, a causa del sequestro di numerosi beni e della nomina di amministratori giudiziari per altre sue società, si trovasse nell’oggettiva impossibilità di adempiere agli obblighi fiscali. In pratica, secondo la sua tesi, la responsabilità fiscale sarebbe dovuta ricadere sull’amministratore giudiziario.

Il Dibattito Giuridico: Obblighi Fiscali e Gestione Aziendale

I giudici di merito avevano respinto questa argomentazione, e la Cassazione ha confermato la loro decisione su questo punto. La Corte ha osservato che la misura di prevenzione patrimoniale, sebbene estesa, non aveva incluso la specifica ditta individuale per la quale erano state contestate le omissioni fiscali. Di conseguenza, l’imprenditore aveva conservato pienamente i poteri di gestione e, con essi, i relativi obblighi fiscali. La sua argomentazione è stata quindi giudicata generica e non pertinente ai fatti.

La Questione dell’Omessa Dichiarazione IRAP

Il punto più interessante del ricorso, e quello che ha portato a un annullamento parziale della sentenza, riguardava la rilevanza penale dell’omessa dichiarazione IRAP. La difesa ha sostenuto che l’art. 5 del D.Lgs. 74/2000 punisce solo l’omissione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’IVA, escludendo quindi l’IRAP.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto questa doglianza, ritenendola fondata. I giudici supremi hanno ribadito un principio consolidato: la legge penale tributaria non conferisce rilevanza penale all’evasione dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Questo perché l’IRAP non è considerata un’imposta sui redditi in senso tecnico.

L’articolo 5 del D.Lgs. 74/2000, che disciplina il reato di omessa dichiarazione, individua come oggetto materiale del reato esclusivamente “una delle dichiarazioni relative a dette imposte”, riferendosi chiaramente alle imposte sui redditi e all’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). L’IRAP, avendo una natura e un presupposto impositivo diversi (il valore della produzione netta), non rientra nell’ambito di applicazione della norma penale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione ha conseguenze pratiche significative:

1. Annullamento Parziale: La sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio per la parte relativa all’omessa dichiarazione IRAP, perché “il fatto non sussiste” come reato.
2. Rideterminazione della Pena: Il caso è stato rinviato alla Corte di appello per ricalcolare la pena, tenendo conto solo dei reati effettivamente confermati (omessa dichiarazione dei redditi e occultamento delle scritture contabili).
3. Principio di Diritto: Viene riaffermato che, ai fini penali, l’omissione dichiarativa è sanzionata solo se riguarda le imposte sui redditi e l’IVA. L’evasione dell’IRAP rimane un illecito amministrativo e tributario, ma non assume rilevanza penale ai sensi dell’art. 5 D.Lgs. 74/2000.

L’omessa dichiarazione ai fini IRAP costituisce reato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il reato di omessa dichiarazione previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000 si applica solo alle imposte sui redditi e all’IVA, non all’IRAP, che non è un’imposta sui redditi in senso tecnico.

Una misura di prevenzione patrimoniale su alcuni beni esonera l’imprenditore dagli obblighi fiscali per i beni non sequestrati?
No. La sentenza chiarisce che se la misura di prevenzione non riguarda una specifica attività (in questo caso, una ditta individuale), l’imprenditore conserva pienamente i poteri di gestione e i conseguenti obblighi fiscali per quell’attività.

Come viene provato il dolo specifico di evasione nel reato di omessa dichiarazione?
La giurisprudenza, richiamata nella sentenza, afferma che la prova del dolo specifico di evasione può essere desunta dal superamento significativo della soglia di punibilità e dalla piena consapevolezza dell’imposta dovuta, elementi che dimostrano il fine di evadere le imposte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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