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Obbligo di dimora non è fungibile con la pena

La Corte di Cassazione ha stabilito che il periodo trascorso in regime di obbligo di dimora, anche se con divieto di uscita notturna, non può essere detratto dalla pena detentiva da scontare. Il ricorso di un imputato è stato dichiarato inammissibile perché, secondo la Corte, l’obbligo di dimora è fungibile solo se le sue modalità sono così restrittive da renderlo assimilabile agli arresti domiciliari, circostanza non verificatasi nel caso di specie dove era stato imposto solo un ordinario coprifuoco.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Obbligo di Dimora: Non si Sconta dalla Pena, Chiarisce la Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale in materia di esecuzione della pena: il periodo trascorso in regime di obbligo di dimora non è, di regola, fungibile con la pena detentiva. Questa pronuncia chiarisce i confini applicativi dell’articolo 657 del codice di procedura penale, specificando quando una misura cautelare può essere ‘scontata’ dalla condanna definitiva. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da una persona condannata, la quale aveva richiesto al Giudice dell’Esecuzione di riconoscere la fungibilità tra la pena da espiare e il periodo in cui era stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Tale misura includeva anche la prescrizione di permanere presso la propria abitazione durante le ore notturne.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Agrigento, in funzione di giudice dell’esecuzione, aveva dichiarato la domanda inammissibile. Contro questa decisione, l’interessato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un presunto vizio di motivazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicandolo basato su motivi manifestamente infondati. La decisione conferma l’orientamento consolidato della giurisprudenza, condannando il ricorrente anche al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché l’Obbligo di Dimora non è Fungibile

Il cuore della pronuncia risiede nella chiara distinzione tra l’obbligo di dimora e misure cautelari più afflittive come gli arresti domiciliari. La Corte ha spiegato che, secondo un’interpretazione nomofilattica costante, l’obbligo di dimora non può essere detratto dalla pena detentiva finale.

Esiste un’eccezione a questa regola, ma essa si applica solo in circostanze molto specifiche. La fungibilità può essere riconosciuta soltanto quando la misura dell’obbligo di dimora sia stata accompagnata da “un’arbitraria imposizione all’imputato di obblighi tali da renderla assimilabile al regime degli arresti domiciliari”.

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che non era stata dimostrata alcuna anomala imposizione di obblighi aggiuntivi. Il semplice divieto di uscire dall’abitazione durante le ore notturne è stato considerato un elemento ordinario e connaturato alla misura stessa, non un’imposizione arbitraria capace di trasformarne la natura in qualcosa di simile agli arresti domiciliari.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione della Cassazione rafforza un principio cardine del diritto processuale penale: non tutte le limitazioni alla libertà personale subite in fase cautelare sono equivalenti ai fini del computo della pena. L’ordinanza chiarisce che l’obbligo di dimora, nella sua configurazione standard (comprensiva del coprifuoco notturno), non ha un grado di afflittività tale da poter essere equiparato alla detenzione e, di conseguenza, da poter essere scomputato dalla pena definitiva. Per gli imputati e i loro difensori, ciò significa che solo in presenza di prescrizioni accessorie eccezionali e particolarmente restrittive, che snaturino la misura stessa, sarà possibile invocare il principio di fungibilità.

L’obbligo di dimora può essere sottratto dalla pena finale da scontare?
Di regola no. Secondo la Corte di Cassazione, la misura cautelare dell’obbligo di dimora non è fungibile con la pena detentiva, ai sensi dell’art. 657 del codice di procedura penale.

Esistono delle eccezioni in cui l’obbligo di dimora diventa fungibile con la pena?
Sì, ma solo in casi eccezionali. L’obbligo di dimora può essere considerato fungibile se è accompagnato da obblighi aggiuntivi, imposti in modo anomalo e arbitrario, che lo rendono di fatto assimilabile al regime degli arresti domiciliari.

La prescrizione di rimanere in casa durante le ore notturne è sufficiente a rendere l’obbligo di dimora fungibile con la pena?
No. L’ordinanza chiarisce che il divieto di uscire dall’abitazione nelle ore notturne è un elemento ordinario e comune dell’obbligo di dimora e non costituisce un’imposizione anomala tale da renderlo assimilabile agli arresti domiciliari e quindi fungibile con la pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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