Nullità Intermedia: La Cassazione e i Termini per l’Eccezione di Mancata Notifica
L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un’importante questione di procedura penale, relativa ai termini per far valere la nullità intermedia derivante dalla mancata notifica dell’udienza a uno dei due difensori dell’imputato. La decisione sottolinea il principio della tempestività delle eccezioni processuali, chiarendo che certi vizi, se non sollevati al momento opportuno, si considerano sanati, con conseguenze decisive sull’esito del ricorso.
Il Contesto del Caso: Revoca della Detenzione Domiciliare e Ricorso
Il caso trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che aveva revocato la misura della detenzione domiciliare precedentemente concessa a un soggetto, a causa di comportamenti tenuti durante l’esecuzione della misura stessa. Contro tale provvedimento, il condannato proponeva ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la nullità assoluta dell’ordinanza impugnata. La presunta nullità derivava dall’omessa notifica dell’avviso di udienza in camera di consiglio a uno dei due avvocati nominati, quello aggiunto in un secondo momento rispetto al difensore originario.
La Questione della Nullità Intermedia per Omessa Notifica
Il ricorrente sosteneva che la mancata comunicazione a uno dei suoi difensori costituisse un vizio insanabile, tale da invalidare l’intero procedimento e, di conseguenza, l’ordinanza di revoca. La difesa puntava a far riconoscere una violazione del diritto di difesa di tale gravità da comportare la nullità assoluta. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha inquadrato la questione in modo differente, concentrandosi sulla natura del vizio e sui tempi e modi per farlo valere.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, pertanto, inammissibile. Le motivazioni si fondano su una precisa qualificazione giuridica del vizio lamentato e sulle regole procedurali che ne disciplinano la deducibilità.
La Classificazione del Vizio come ‘Nullità a Regime Intermedio’
Il punto centrale della decisione è la classificazione della mancata notifica dell’avviso di udienza a uno dei due difensori. Secondo la Corte, questo tipo di vizio non rientra nelle nullità assolute e insanabili, bensì nelle cosiddette nullità a regime intermedio. Queste nullità, a differenza di quelle assolute, possono essere sanate se non vengono eccepite tempestivamente dalla parte interessata.
Il Termine Ultimo per Sollevare l’Eccezione
La Corte ha chiarito che l’eccezione non era stata sollevata dal difensore che, regolarmente avvisato, era presente all’udienza in camera di consiglio. Richiamando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite (sent. n. 22242 del 2011), i giudici hanno ribadito che il termine ultimo per dedurre una nullità intermedia di questo tipo è il momento della deliberazione. Poiché il difensore presente non ha sollevato la questione prima che il collegio si ritirasse per decidere, la nullità si è considerata sanata. La presenza di un difensore garantisce, secondo la Corte, la possibilità di far valere il vizio, e la sua inerzia comporta la decadenza da tale facoltà.
Conclusioni: L’Importanza della Tempestività nell’Eccezione Processuale
L’ordinanza riafferma un principio fondamentale della procedura penale: la diligenza processuale. Non tutti i vizi procedurali sono uguali e la loro ‘cura’ dipende spesso dalla prontezza della parte interessata. La decisione insegna che la presenza in udienza di almeno uno dei difensori è sufficiente a porre su di lui l’onere di eccepire eventuali irregolarità notificatorie riguardanti altri difensori. L’inerzia in questa fase preclude la possibilità di lamentare il vizio in un momento successivo, come in sede di ricorso per Cassazione. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, data la palese infondatezza e la colpa nella proposizione dell’impugnazione.
La mancata notifica dell’udienza a uno dei due difensori costituisce una nullità assoluta?
No, secondo la Corte di Cassazione, si tratta di una nullità a regime intermedio, che può essere sanata se non eccepita tempestivamente.
Entro quale momento deve essere sollevata l’eccezione per la mancata notifica a un co-difensore?
L’eccezione deve essere sollevata dal difensore presente in udienza prima che il collegio si ritiri per la deliberazione. Se non viene sollevata entro tale termine, la nullità si considera sanata.
Cosa succede se un ricorso basato su una nullità sanata viene presentato in Cassazione?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile perché manifestamente infondato. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5432 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5432 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 16/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a PESCARA il 18/11/1984
avverso l’ordinanza del 24/09/2024 del TRIB. SORVEGLIANZA di L’AQUILA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso di NOME COGNOME e la ordinanza impugnata.
Considerato che il ricorso è manifestamente infondato;
Rilevato che il Tribunale di sorveglianza di L’Aquila ha revocato la detenzione domiciliare, a suo tempo concessa all’odierno ricorrente, a causa delle condotte da lui serbate nel corso della misura alternativa;
Considerato che con il ricorso viene dedotta la nullità assoluta della ordinanza impugnata per l’omesso avviso della udienza in camera di consiglio all’avv. NOME COGNOME nominato dal condannato in aggiunta al precedente difensore;
Ritenuto che la censura è manifestamente infondata poiché non risulta essere stata sollevata tale eccezione, dal difensore presente, nel corso della udienza in camera di consiglio conclusasi con il provvedimento impugnato;
Rilevato, infatti, che il termine ultimo di deducibilità della nullità a regi intermedio, derivante dall’omessa notificazione dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale ad uno dei due difensori dell’imputato, è quello della deliberazione, anche in caso di assenza in udienza sia del condannato che dell’altro difensore, ritualmente avvisati (vedi, in fattispecie assimilabile alla presente, Sez. U, n. 22242 del 27/01/2011, Rv. 249651 – 01);
Ritenuto che il ricorso deve essere, pertanto, dichiarato inammissibile e che il ricorrente deve essere condannato, in forza del disposto dell’art. 616 cod. proc. pen., al pagamento delle spese processuali e della somma, ritenuta congrua, di euro tremila in favore della Cassa delle ammende, non esulando profili di colpa nella presentazione del ricorso (Corte cost., sent. n. 186 del 2000);
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in Roma, il 16 gennaio 2025.