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Nullità assoluta: udienza scritta senza la difesa

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello per nullità assoluta. L’udienza si era svolta con rito scritto nonostante la difesa avesse tempestivamente richiesto la trattazione orale. Questa omissione ha violato il diritto di difesa, rendendo nullo il giudizio. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova celebrazione nel rispetto del contraddittorio.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nullità Assoluta: Quando l’Udienza Scritta Viola il Diritto di Difesa

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 44361/2024, riafferma un principio cardine del nostro ordinamento processuale: il diritto alla difesa non può essere sacrificato sull’altare dell’efficienza. La decisione chiarisce che celebrare un’udienza d’appello con rito cartolare, ignorando la tempestiva richiesta di trattazione orale della difesa, integra una nullità assoluta e insanabile. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere l’importanza delle garanzie procedurali, specialmente nel contesto delle normative emergenziali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello di Trieste. L’imputato, condannato per reati di resistenza, lesioni e danneggiamento, aveva impugnato la decisione di secondo grado lamentando gravi vizi procedurali. In particolare, la difesa aveva depositato, nei termini di legge, una richiesta formale per la discussione orale del processo d’appello. Ciononostante, per un errore della cancelleria che non aveva trasmesso l’istanza al collegio giudicante, l’udienza si era svolta secondo il rito cartolare, cioè solo sulla base degli atti scritti, in assenza dell’avvocato.

I Motivi del Ricorso e la Nullità Assoluta

Il difensore ha fondato il suo ricorso in Cassazione su due motivi principali:

1. Violazione del diritto di difesa: La mancata celebrazione dell’udienza orale, nonostante la rituale richiesta, costituiva una palese violazione delle norme procedurali (art. 178 e 598-bis c.p.p.) e del diritto al contraddittorio.
2. Improcedibilità sopravvenuta: Per il solo capo d’imputazione relativo al danneggiamento, si eccepiva l’improcedibilità per effetto di una modifica normativa che aveva reso il reato perseguibile solo a querela di parte.

Il cuore della questione, tuttavia, risiedeva nel primo motivo. La difesa ha sostenuto che, nonostante le normative emergenziali (prorogate dalla Riforma Cartabia) prevedessero il rito cartolare come regola per i giudizi d’appello, la richiesta di trattazione orale faceva scattare l’obbligo di celebrare un’udienza pubblica. L’errore materiale della cancelleria non poteva ledere un diritto fondamentale dell’imputato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente il ricorso, ritenendo il primo motivo fondato e assorbente rispetto al secondo. I giudici hanno stabilito che lo svolgimento dell’udienza in assenza del difensore, che aveva legittimamente chiesto di partecipare e discutere oralmente, costituisce una radicale violazione del diritto al contraddittorio. Questa violazione non riguarda solo la mera rappresentanza tecnica, ma la presenza stessa del difensore in un’udienza in cui essa è obbligatoria per legge.

Le Motivazioni

La Corte ha qualificato tale vizio come una nullità assoluta, ai sensi dell’art. 179, comma 1, del codice di procedura penale. A differenza delle nullità a regime intermedio, che devono essere eccepite tempestivamente, quella assoluta è insanabile e rilevabile in ogni stato e grado del procedimento. Secondo la Cassazione, procedere con un rito non partecipato (camerale cartolare) quando era stato richiesto quello orale, equivale a celebrare un processo con un modello procedimentale del tutto difforme da quello legale, determinando l’assenza del difensore in un caso in cui la sua presenza è obbligatoria.

Citando propri precedenti conformi, la Corte ha ribadito che l’erronea trattazione scritta del processo, a fronte di una legittima istanza di discussione orale, lede in modo insanabile il nucleo essenziale del diritto di difesa. Di conseguenza, la sentenza emessa all’esito di tale udienza è radicalmente nulla.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, disponendo la trasmissione degli atti alla Corte di Appello di Trieste per la celebrazione di un nuovo giudizio. Questa pronuncia è di fondamentale importanza perché ribadisce la preminenza delle garanzie difensive rispetto a prassi procedurali accelerate o semplificate. Anche in un contesto normativo che favorisce il rito cartolare, la volontà della parte di esercitare appieno il proprio diritto al contraddittorio attraverso la discussione orale deve essere sempre garantita. Un errore amministrativo non può mai comprimere un diritto fondamentale, pena la nullità assoluta dell’intero giudizio.

Quando un’udienza d’appello celebrata con rito scritto è nulla?
Un’udienza d’appello è nulla se si svolge con rito scritto (cartolare) nonostante una delle parti, in particolare la difesa dell’imputato, abbia presentato una richiesta tempestiva e rituale per la trattazione orale del processo.

Che tipo di vizio si configura se viene negata la trattazione orale richiesta?
Si configura una nullità assoluta e insanabile, ai sensi dell’art. 179, comma 1, del codice di procedura penale. Questo perché tale errore procedurale determina una violazione radicale del diritto al contraddittorio e comporta l’assenza del difensore in un’udienza dove la sua presenza è obbligatoria per legge.

Qual è la conseguenza della nullità assoluta della sentenza d’appello?
La conseguenza è l’annullamento della sentenza impugnata. La Corte di Cassazione, come nel caso di specie, ordina la trasmissione degli atti alla Corte di Appello per la celebrazione di un nuovo giudizio che dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle regole procedurali e del diritto di difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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