LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notifica tardiva appello: la Cassazione annulla

Un imputato, condannato per guida in stato di ebbrezza, ricorre in Cassazione lamentando una notifica tardiva dell’appello. La Suprema Corte accoglie il ricorso, annullando la sentenza d’appello perché la mancata osservanza dei termini di notifica al difensore costituisce una nullità procedurale, che rende invalida la decisione, se eccepita tempestivamente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Tardiva Appello: La Cassazione Sancisce la Nullità della Sentenza

Nel processo penale, il rispetto delle forme e dei termini non è un mero formalismo, ma la garanzia fondamentale per un giusto processo e per l’effettivo esercizio del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 11381 del 2024, ribadisce questo principio cardine, annullando una sentenza di condanna a causa di una notifica tardiva dell’appello al difensore. Questo caso dimostra come un errore procedurale possa avere conseguenze decisive sull’esito di un giudizio.

I Fatti del Caso: Dalla Guida in Ebbrezza al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine con una condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Udine nei confronti di un uomo, ritenuto responsabile del reato di guida in stato di ebbrezza, con l’aggravante di aver causato un incidente stradale. La sentenza veniva confermata in secondo grado dalla Corte di appello di Trieste.

L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso per cassazione, sollevando diverse questioni. Tuttavia, il motivo che si è rivelato decisivo non riguardava il merito della vicenda (la colpevolezza o meno dell’imputato), ma un vizio puramente procedurale: la tardività con cui era stato notificato il decreto di citazione per il giudizio d’appello.

Il Problema della Notifica Tardiva dell’Appello e i Motivi del Ricorso

Il cuore del ricorso si è concentrato sull’inosservanza dell’articolo 601, comma 5, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che il decreto di citazione per il giudizio di appello deve essere notificato alle parti almeno venti giorni prima della data fissata per l’udienza.

Nel caso specifico, il difensore aveva ricevuto una serie di notifiche errate, relative a un altro procedimento. La notifica corretta, relativa al procedimento in esame, era pervenuta solo il 21 giugno 2023, a fronte di un’udienza fissata per il 10 luglio 2023. Il termine di venti giorni non era stato quindi rispettato. L’avvocato aveva prontamente sollevato l’eccezione con una memoria scritta, ma la Corte d’appello aveva ignorato la questione, procedendo a decidere la causa e a confermare la condanna. Questo ha costituito il principale motivo di ricorso in Cassazione per error in procedendo.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il primo motivo di ricorso, assorbendo tutti gli altri. Trattandosi di un error in procedendo, i giudici di legittimità hanno potuto esaminare direttamente gli atti del fascicolo processuale. Dalla consultazione è emerso chiaramente che la notifica al difensore era stata effettuata ben oltre il termine di legge.

La Corte ha sottolineato che il rispetto di questo termine è posto a garanzia del diritto di difesa, in quanto assicura all’avvocato un tempo congruo per preparare adeguatamente l’udienza. La sua violazione genera una nullità di ordine generale ma a regime intermedio, che deve essere eccepita dalla parte interessata prima della conclusione del grado di giudizio in cui si è verificata.

Nel caso in esame, il difensore aveva agito correttamente, eccependo la nullità con una memoria prima della decisione della Corte d’appello. Quest’ultima, non esaminando e non pronunciandosi sull’eccezione, ha a sua volta viziato la propria sentenza, rendendola nulla.

Le Conclusioni: Annullamento e Rinvio per un Nuovo Giudizio

In conclusione, la Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata, disponendo la trasmissione degli atti a un’altra sezione della Corte di appello di Trieste per la celebrazione di un nuovo giudizio. La decisione evidenzia un principio fondamentale: le regole procedurali sono presidi invalicabili a tutela dei diritti delle parti. Una notifica tardiva dell’appello, se correttamente eccepita, non può essere ignorata. Il mancato rispetto dei termini per la convocazione in giudizio compromette il diritto di difesa e, di conseguenza, inficia la validità dell’intero procedimento, imponendone la rinnovazione nel rispetto delle garanzie di legge.

Cosa succede se la notifica del decreto di citazione in appello arriva al difensore meno di 20 giorni prima dell’udienza?
Si verifica una nullità procedurale. Tale nullità, definita ‘relativa’, deve essere eccepita dal difensore prima che la Corte d’appello emetta la sua decisione. Se l’eccezione viene sollevata tempestivamente, il giudice non può procedere oltre.

È sufficiente che il difensore abbia comunque saputo dell’udienza, anche se la notifica era tardiva?
No. La legge stabilisce un termine minimo proprio per garantire al difensore un tempo adeguato e non comprimibile per preparare la difesa. La semplice conoscenza della data non sana il vizio della notifica tardiva, se questo viene eccepito.

Qual è la conseguenza di una sentenza d’appello emessa nonostante un’eccezione di notifica tardiva non esaminata?
La sentenza emessa è a sua volta nulla. La Corte di Cassazione, se investita della questione, annullerà la decisione e disporrà che il processo d’appello venga celebrato nuovamente davanti a una diversa sezione della stessa Corte, nel pieno rispetto dei termini procedurali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati