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Notifica Nulla: Cassazione annulla condanna per vizio

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna della Corte d’appello per la vendita di prodotti con marchio contraffatto. La decisione si fonda su un vizio procedurale: la notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello era stata inviata a un indirizzo PEC errato del difensore di fiducia. Questo errore ha integrato una notifica nulla, configurando una nullità generale che ha portato all’annullamento della sentenza e alla trasmissione degli atti alla Corte d’appello per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Nulla: Quando un Errore di Notifica Annulla una Sentenza

Nel processo penale, il rispetto delle regole procedurali non è un mero formalismo, ma la garanzia fondamentale del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, annullando una condanna a causa di una notifica nulla inviata al difensore. Questo caso dimostra come un errore apparentemente piccolo, come un indirizzo PEC sbagliato, possa avere conseguenze drastiche sull’esito di un giudizio.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria riguarda un imprenditore, rappresentante legale di una società, condannato in primo grado e in appello per aver messo in commercio giocattoli e materiale tecnico con un marchio CE contraffatto, in violazione degli articoli 468 e 470 del codice penale.

La Corte d’appello di Bari aveva confermato la condanna di primo grado. Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, non contestando il merito della vicenda, ma sollevando una questione puramente procedurale.

Il Motivo del Ricorso: una Notifica Nulla

L’unico motivo di ricorso si concentrava su un vizio procedurale: l’omessa notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello al difensore di fiducia. L’imputato sosteneva che l’atto era stato inviato a un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) diverso da quello corretto del suo avvocato. Poiché il processo d’appello si era svolto con il rito cartolare (basato solo su atti scritti), la mancata ricezione della notifica aveva di fatto impedito al difensore di presentare le proprie conclusioni scritte, violando il diritto di difesa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato. Essendo stato sollevato un vizio di natura processuale, i giudici hanno avuto accesso diretto agli atti del fascicolo, dai quali è emersa la correttezza della doglianza. Il decreto di citazione in appello era stato effettivamente notificato a un indirizzo PEC non riconducibile al difensore dell’imputato. Di conseguenza, non vi era alcuna prova che il legale avesse avuto conoscenza effettiva dell’udienza. Questo errore, secondo la Corte, integra una notifica nulla.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando l’articolo 179, comma 1, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’omessa citazione dell’imputato o l’assenza del suo difensore nei casi in cui ne è obbligatoria la presenza sono causa di una ‘nullità generale’. Tale nullità, essendo stata tempestivamente eccepita con il ricorso per cassazione, non poteva essere sanata.

I giudici hanno sottolineato che una notifica eseguita in modo errato equivale a un’omessa notifica. La corretta comunicazione degli atti processuali è un pilastro del giusto processo e del diritto di difesa. Impedire al difensore di conoscere la data dell’udienza, e quindi di esercitare le sue funzioni, costituisce una violazione insanabile. Di conseguenza, la sentenza emessa all’esito di un procedimento viziato da tale nullità deve essere annullata.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’appello senza rinvio, disponendo la trasmissione degli atti alla stessa Corte d’appello di Bari per un nuovo giudizio. In pratica, il processo di secondo grado è da rifare completamente, partendo da una corretta notifica del decreto di citazione al difensore. Questa pronuncia riafferma con forza che la precisione e la correttezza delle procedure di notificazione sono essenziali per la validità di un processo penale e che la loro violazione non può essere tollerata, a prescindere dalla fondatezza dell’accusa nel merito.

Cosa succede se il decreto di citazione in appello viene inviato all’indirizzo PEC sbagliato del difensore?
Questa circostanza determina una notifica nulla. Secondo la sentenza, tale errore integra una nullità di ordine generale, che, se eccepita tempestivamente, comporta l’annullamento della sentenza emessa in quel grado di giudizio.

Un vizio di notifica è sufficiente per annullare una sentenza di condanna?
Sì, se il vizio rientra nelle ipotesi di nullità generale previste dalla legge, come l’omessa citazione del difensore. In questi casi, il rispetto della procedura è considerato un presupposto indispensabile per la validità della decisione, indipendentemente dal merito dell’accusa.

Qual è la conseguenza pratica della decisione della Cassazione in questo caso?
La sentenza della Corte d’appello è stata annullata. Il procedimento ritorna alla stessa Corte d’appello, che dovrà celebrare un nuovo giudizio, assicurandosi questa volta di notificare correttamente tutti gli atti al difensore dell’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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