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Notifica irreperibile: no alla sospensione pena

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14977/2024, ha rigettato il ricorso di un condannato dichiarato irreperibile. Il caso riguarda la validità della notifica dell’ordine di esecuzione effettuata al difensore. La Corte ha confermato che la procedura di rinnovazione della notifica, prevista per chi non ha avuto effettiva conoscenza dell’atto, non si applica in caso di notifica irreperibile, poiché le ricerche effettuate per tale declaratoria sono ritenute sufficienti. La notifica al legale garantisce la conoscenza legale, rendendo l’ordine di carcerazione immediatamente esecutivo.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Irreperibile: Quando la Sentenza Diventa Esecutiva

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14977/2024) ha affrontato un tema cruciale della procedura penale: gli effetti della notifica irreperibile dell’ordine di esecuzione di una pena. Quando un condannato non viene rintracciato, la notifica viene effettuata al suo difensore. Ma questo procedimento è sufficiente a garantire la conoscenza legale dell’atto e a procedere con l’esecuzione della pena? La Corte ha fornito una risposta chiara, consolidando un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza pratica.

I Fatti del Caso: L’Appello contro l’Ordine di Esecuzione

Un uomo, condannato con sentenza definitiva, si è visto notificare l’ordine di esecuzione e il contestuale decreto di sospensione presso il proprio difensore, in seguito alla sua dichiarazione di irreperibilità. La difesa ha impugnato tale provvedimento, sostenendo che al condannato dovesse essere concessa la possibilità di una nuova notifica, come previsto dall’articolo 656, comma 8-bis, del codice di procedura penale. Tale norma permette al Pubblico Ministero di rinnovare la notifica se risulta probabile che l’interessato non ne abbia avuto effettiva conoscenza.

La difesa ha inoltre contestato la legittimità della stessa dichiarazione di irreperibilità, lamentando che le ricerche non fossero state condotte in modo completo ed efficace. In particolare, si contestava che le ricerche fossero state svolte durante il periodo feriale estivo e che non fossero stati esplorati tutti i canali possibili per rintracciare il proprio assistito, il quale si era temporaneamente recato all’estero per motivi familiari.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, rigettando entrambe le doglianze della difesa. Ha stabilito che la procedura di rinnovazione della notifica non è applicabile ai soggetti dichiarati irreperibili e che le ricerche condotte dall’autorità giudiziaria erano state eseguite correttamente, rendendo pienamente legittima la successiva notifica al difensore e l’esecuzione della pena.

Le Motivazioni: Perché la notifica irreperibile è valida?

La sentenza si fonda su due pilastri argomentativi principali che meritano un’analisi approfondita.

Inapplicabilità dell’Art. 656, comma 8-bis, c.p.p.

Il primo motivo di ricorso si basava sull’errata equiparazione tra un soggetto momentaneamente assente e un latitante. La Corte, tuttavia, ha ribadito la propria giurisprudenza costante: la norma che consente di rinnovare la notifica non si applica a chi è stato dichiarato irreperibile, latitante o evaso. La logica è stringente: la dichiarazione di irreperibilità ai sensi dell’art. 159 c.p.p. è l’esito di una serie di ricerche già effettuate. Ammettere una successiva rinnovazione della notifica per un soggetto già formalmente dichiarato non rintracciabile sarebbe una contraddizione in termini. Si creerebbe un paradosso per cui l’esecuzione della pena verrebbe differita a tempo indeterminato.

La notifica presso il difensore, in questi casi, non garantisce la conoscenza effettiva, ma assicura quella ‘legale’, che è il presupposto sufficiente per procedere. Il sistema bilancia la garanzia del diritto di difesa con l’esigenza di certezza dell’esecuzione della pena.

La Regolarità delle Ricerche e il Periodo Feriale

Anche il secondo motivo, relativo alla presunta irregolarità delle ricerche, è stato respinto. La Corte ha chiarito che l’obbligo di effettuare ‘nuove ricerche’ è condizionato all’oggettiva praticabilità degli accertamenti. Non si può pretendere l’impossibile dall’autorità giudiziaria.

Inoltre, è stato precisato un punto fondamentale riguardo al periodo feriale: le attività di ricerca condotte dalla polizia giudiziaria non sono soggette alla sospensione dei termini. Allo stesso modo, la notifica di atti come il decreto di irreperibilità o l’avviso dell’ordine di esecuzione è valida anche se effettuata in agosto, poiché la sospensione feriale riguarda il decorso dei termini per impugnare o presentare istanze, non il compimento degli atti stessi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza consolida un principio fondamentale: la dichiarazione di irreperibilità è un atto formale con conseguenze procedurali precise e non eludibili. La notifica dell’ordine di esecuzione al difensore di un condannato irreperibile è pienamente valida e sufficiente a far scattare l’esecuzione della pena. Chi si rende irreperibile, anche se non per sottrarsi volontariamente alla giustizia come un latitante, si assume il rischio che il procedimento vada avanti in sua assenza, con la piena garanzia legale offerta dalla difesa d’ufficio o di fiducia. Per i condannati, ciò significa che l’obbligo di mantenere contatti con il proprio legale e di comunicare eventuali cambi di domicilio è un dovere non solo formale, ma sostanziale, per non perdere la possibilità di accedere a benefici o misure alternative alla detenzione.

A una persona dichiarata ‘irreperibile’ si applica la norma che consente di rinnovare la notifica dell’ordine di esecuzione se non ne ha avuto effettiva conoscenza?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’art. 656, comma 8-bis, c.p.p. non si applica ai soggetti dichiarati irreperibili, ai latitanti o agli evasi. La procedura di irreperibilità presuppone già ricerche approfondite e la notifica al difensore garantisce la conoscenza legale dell’atto.

Le ricerche per dichiarare una persona irreperibile sono valide se svolte durante il periodo feriale (agosto)?
Sì. La Corte ha chiarito che le ricerche sono attività di polizia non soggette alla sospensione dei termini processuali. Anche la notifica di atti come il decreto di irreperibilità è valida in tale periodo, poiché la sospensione riguarda il decorso dei termini per compiere attività difensive, non il compimento degli atti da parte dell’autorità.

Cosa succede se la notifica dell’ordine di esecuzione avviene presso il difensore a causa dell’irreperibilità del condannato?
La notifica è considerata legalmente valida e sufficiente per far procedere all’esecuzione della pena. Sebbene il condannato non abbia conoscenza effettiva, la legge assicura una ‘conoscenza legale’ attraverso la notifica al legale, impedendo che l’esecuzione della sentenza sia ritardata a tempo indeterminato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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