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Notifica irreperibile: no a nuova notifica in esecuzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che la disposizione che consente di rinnovare la notifica dell’ordine di esecuzione (art. 656, comma 8 bis, c.p.p.) non si applica al condannato dichiarato irreperibile. In questi casi, la notifica effettuata al difensore è considerata pienamente valida ed efficace, poiché la procedura di irreperibilità presuppone già ricerche approfondite. L’appello del condannato, che lamentava la mancata conoscenza effettiva dell’atto, è stato quindi dichiarato inammissibile.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica irreperibile: quando è valida e non si può chiedere il rinnovo

La fase di esecuzione della pena è un momento cruciale del procedimento penale, in cui si concretizza la decisione del giudice. Una questione centrale in questo contesto è la corretta comunicazione degli atti al condannato. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13320 del 2024, affronta un caso emblematico di notifica irreperibile, chiarendo perché, una volta dichiarato tale lo status, non sia possibile chiedere una nuova notifica dell’ordine di esecuzione, anche se il condannato non ne ha avuto conoscenza effettiva.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna all’Arresto

Un soggetto veniva condannato a una pena di un anno e otto mesi di reclusione. Il Pubblico Ministero emetteva il relativo ordine di esecuzione, sospendendolo contestualmente come previsto dalla legge per consentire al condannato di richiedere misure alternative alla detenzione. Tuttavia, la notifica di tale atto non andava a buon fine.

Dopo aver effettuato le ricerche previste dall’art. 159 del codice di procedura penale, il condannato veniva dichiarato irreperibile e la notifica veniva eseguita presso il suo difensore. Non pervenendo alcuna istanza nei termini, il Pubblico Ministero revocava la sospensione e disponeva l’esecuzione della pena. Mesi dopo, il soggetto rientrava in Italia, veniva identificato e l’ordine di carcerazione eseguito. Il suo difensore presentava quindi un’istanza al giudice dell’esecuzione per ottenere la rinnovazione della notifica, sostenendo che il suo assistito non aveva mai avuto conoscenza dell’avviso.

La Questione Giuridica: È Applicabile l’art. 656, comma 8 bis c.p.p.?

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione dell’articolo 656, comma 8 bis, del codice di procedura penale. Questa norma prevede che il Pubblico Ministero possa disporre la rinnovazione della notifica se è provato, o appare probabile, che il condannato non abbia avuto effettiva conoscenza dell’ordine di esecuzione.

La difesa sosteneva che, in assenza di una conoscenza certa da parte del condannato, fosse necessario procedere a una nuova notifica per garantirgli il diritto di presentare istanza per le misure alternative. Il giudice dell’esecuzione, tuttavia, rigettava la richiesta, affermando che la disciplina sulla notifica irreperibile rendeva inapplicabile tale disposizione. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla Notifica Irreperibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione del giudice dell’esecuzione e consolidando un orientamento giurisprudenziale pacifico. I giudici hanno ribadito che l’art. 656, comma 8 bis, non si applica quando la notifica è stata regolarmente eseguita nelle forme previste per i soggetti dichiarati irreperibili, cioè tramite consegna di copia al difensore.

Questa regola vale anche per i latitanti e gli evasi. Secondo la Corte, una volta perfezionata la procedura di irreperibilità, la notifica al difensore è da considerarsi valida a tutti gli effetti, presumendo la legge che il condannato si sia volontariamente sottratto alla reperibilità.

Le Motivazioni della Corte

La Cassazione ha chiarito la differenza fondamentale tra la fase di cognizione (il processo) e quella di esecuzione. Le norme sull’assenza nel processo sono volte a garantire che l’imputato abbia effettiva conoscenza dell’accusa a suo carico. La fase esecutiva, invece, riguarda vicende successive alla formazione del giudicato, che si fonda già su una presunzione di conoscenza.

Il presupposto logico dell’art. 656, comma 8 bis, ricalca la vecchia disciplina del processo contumaciale, che escludeva espressamente dalla rinnovazione della citazione il caso di notifica irreperibile. Questa esclusione, secondo la Corte, è immanente anche nella disciplina attuale dell’esecuzione. L’accertamento dell’irreperibilità, infatti, presuppone già l’espletamento di ricerche complete. Reiterarle sarebbe una funzione superflua.

Di conseguenza, chi promuove un incidente di esecuzione può contestare solo la regolarità del procedimento notificatorio o l’erroneità del decreto di irreperibilità, ma non può invocare la mancanza di conoscenza effettiva se la procedura è stata rispettata. Nel caso di specie, la validità del decreto di irreperibilità non era stata messa in discussione, rendendo il ricorso privo di fondamento.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza ribadisce un principio di certezza del diritto nella fase esecutiva. La dichiarazione di irreperibilità non è un mero formalismo, ma l’esito di una procedura di ricerca che, se condotta correttamente, crea una presunzione legale di conoscenza (o di volontaria sottrazione alla conoscenza) in capo al condannato. Pertanto, la notifica irreperibile al difensore è sufficiente a far decorrere i termini perentori previsti dalla legge. Chi si rende irreperibile si assume il rischio che le notifiche vengano validamente effettuate al proprio legale, senza poter poi eccepire la mancata conoscenza personale dell’atto per rimettersi in termini.

È possibile chiedere la rinnovazione della notifica dell’ordine di esecuzione se il condannato è stato dichiarato irreperibile?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la disposizione dell’art. 656, comma 8 bis, c.p.p., che permette la rinnovazione della notifica in caso di mancata conoscenza effettiva, non si applica se il condannato è stato dichiarato irreperibile. In tal caso, la notifica effettuata al difensore è considerata valida ed efficace.

Perché le norme sull’assenza nel processo di cognizione non si applicano alla fase di esecuzione della pena?
Le norme sull’assenza nel processo mirano a garantire che l’imputato abbia conoscenza dell’accusa a suo carico. La fase di esecuzione, invece, interviene dopo la formazione di un giudicato, che presuppone già una conoscenza dell’accusa. Le due fasi hanno finalità diverse e, pertanto, discipline notificatorie distinte.

Quali sono le conseguenze se un condannato dichiarato irreperibile non riceve personalmente la notifica dell’ordine di esecuzione?
Se la procedura di irreperibilità e la successiva notifica al difensore sono state eseguite correttamente, l’atto si considera legalmente conosciuto dal condannato. Egli, quindi, perde la possibilità di presentare istanze nei termini previsti (ad esempio, per le misure alternative alla detenzione) e non può successivamente lamentare la mancata conoscenza effettiva per ottenere una nuova notifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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