Notifica all’Imputato Irreperibile: Quando è Valida la Consegna al Difensore d’Ufficio?
La corretta instaurazione del contraddittorio è un pilastro del giusto processo. Ma cosa accade quando l’imputato scompare e diventa impossibile notificargli gli atti? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 26703/2025) fa luce sulla procedura di notifica all’imputato irreperibile, confermando la validità degli atti notificati al difensore d’ufficio quando siano state espletate tutte le ricerche previste dalla legge.
I Fatti del Caso
Il caso sottoposto all’attenzione della Suprema Corte riguardava una vicenda processuale piuttosto comune ma dalle implicazioni significative. Un’imputata, nel corso delle indagini preliminari, aveva regolarmente eletto il proprio domicilio presso la sua residenza anagrafica e nominato un avvocato di fiducia. Successivamente, tuttavia, la situazione si complicava: il difensore di fiducia rinunciava al proprio mandato e, al momento di notificare l’atto di citazione a giudizio (vocatio in iudicium
), l’imputata risultava non più reperibile all’indirizzo dichiarato.
Di fronte a questa situazione, venivano disposte le ricerche per il tramite della polizia giudiziaria, le quali davano esito negativo. L’imputata veniva quindi formalmente dichiarata irreperibile e la notifica dell’atto veniva effettuata al difensore d’ufficio, nominato appositamente. L’imputata non si presentava all’udienza e il processo proseguiva.
La Decisione della Corte sulla notifica all’imputato irreperibile
La questione giunta dinanzi alla Corte di Cassazione era se la procedura seguita per la notifica fosse legittima e, di conseguenza, se il processo svoltosi in assenza dell’imputata fosse valido. La Corte ha risposto affermativamente, rigettando il ricorso e confermando la correttezza dell’operato del Tribunale di merito.
Secondo gli Ermellini, la procedura di notifica è stata eseguita nel pieno rispetto delle norme. La mancata comparizione dell’imputata non era dovuta a un vizio di notifica, ma alla sua condizione di irreperibilità, accertata secondo le modalità previste dalla legge.
Le Motivazioni della Sentenza
La Corte ha basato la propria decisione su una chiara sequenza logico-giuridica. In primo luogo, l’elezione di domicilio presso la propria residenza anagrafica fa sorgere in capo all’imputato un onere di diligenza nel rendersi reperibile a tale indirizzo. Se l’imputato si allontana senza comunicare un nuovo domicilio, le conseguenze ricadono su di lui.
In secondo luogo, una volta constatato che l’imputata non era stata trovata all’indirizzo eletto e che il suo legale di fiducia aveva dismesso il mandato, è stato corretto attivare le ricerche tramite la polizia giudiziaria. L’esito negativo di tali ricerche ha legittimamente condotto alla dichiarazione di irreperibilità.
A questo punto, la legge prevede che le notifiche vengano effettuate mediante consegna di copia dell’atto al difensore, in questo caso quello nominato d’ufficio. Tale meccanismo garantisce che, anche in assenza fisica dell’imputato, vi sia un legale incaricato di tutelarne (per quanto possibile) gli interessi processuali, assicurando così il rispetto del diritto di difesa.
Conclusioni
La sentenza in esame ribadisce un principio fondamentale in materia di procedura penale: l’impossibilità di bloccare l’azione della giustizia a causa della volontaria o involontaria irreperibilità dell’imputato. Se le autorità giudiziarie seguono scrupolosamente l’iter previsto per le ricerche e le successive notifiche al difensore, il processo può e deve proseguire validamente. Questa decisione rafforza l’importanza dell’elezione di domicilio come atto di responsabilità dell’imputato e conferma che il sistema processuale possiede gli strumenti per bilanciare l’esigenza di celebrare i processi con la tutela, seppur in forma vicaria, del diritto di difesa.
Cosa succede se un imputato non viene trovato all’indirizzo che ha dichiarato come domicilio?
Se l’imputato non viene trovato all’indirizzo eletto come domicilio e le successive ricerche della polizia giudiziaria hanno esito negativo, viene dichiarato formalmente ‘irreperibile’.
A chi viene notificata la citazione a giudizio se l’imputato è irreperibile e il suo avvocato di fiducia ha rinunciato all’incarico?
In questo caso, la notifica della citazione a giudizio (vocatio in iudicium
) viene legittimamente effettuata mediante consegna al difensore d’ufficio che viene nominato per l’imputato.
La mancata comparizione in udienza di un imputato dichiarato irreperibile invalida il processo?
No. Secondo la sentenza, se la procedura di notifica all’imputato irreperibile è stata eseguita correttamente (cioè notificando al difensore d’ufficio dopo ricerche infruttuose), la sua assenza non inficia la validità del processo.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 26703 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 6 Num. 26703 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 24/06/2025
SESTA SEZIONE PENALE
NOME COGNOME
Sent. n. sez. 838/2025
– Relatore –
NOME DI NOME COGNOME NOME COGNOME
ha pronunciato la seguente
Sul ricorso proposto da:
nel procedimento a carico di:
avverso la sentenza del 16/01/2024 del TRIBUNALE di Genova
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Nel caso di specie l’imputata non Ł comparsa all’udienza a seguito della notifica della vocatio in iudicium effettuata al difensore di ufficio non essendo stata reperita presso la propria residenza anagrafica indicata in sede di elezione di domicilo, mentre il difensore di fiducia che aveva nominato nel corso delle indagini ha dismesso il proprio mandato, e le ricerche disposte per il tramite della polizia giudiziaria non hanno avuto buon esito, essendo risultata irreperibile.
Così Ł deciso, 24/06/2025
Il Presidente NOME COGNOME