Notifica al Difensore Revocato: La Cassazione Annulla la Sentenza
Nel processo penale, il diritto di difesa è un pilastro fondamentale. Ogni atto che possa comprometterlo è sanzionato con la nullità. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, annullando una condanna a causa di un errore procedurale cruciale: la notifica al difensore revocato. Questo caso dimostra come un vizio formale nella comunicazione degli atti possa avere conseguenze determinanti sull’esito di un giudizio.
I Fatti del Processo: Un Errore di Notifica Fatale
La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di cui all’art. 385 del codice penale (evasione), emessa dal Tribunale di Napoli. La Corte di appello, successivamente, confermava la decisione di primo grado.
Tuttavia, l’imputato, attraverso il suo nuovo legale, presentava ricorso per cassazione, sollevando un’eccezione dirimente. Egli sosteneva che il decreto di citazione per il giudizio di appello non era mai stato notificato al suo attuale difensore di fiducia. Al contrario, la notifica era stata erroneamente indirizzata al precedente avvocato, nonostante l’imputato avesse formalmente comunicato all’autorità giudiziaria, tramite posta elettronica certificata (PEC), la revoca del vecchio mandato e la nomina del nuovo legale. Di conseguenza, il processo d’appello si era svolto senza che il difensore scelto dall’imputato fosse stato messo in condizione di partecipare.
La Violazione del Diritto di Difesa e la Notifica al Difensore Revocato
Il motivo del ricorso si fondava sulla violazione dell’articolo 601, comma 5, del codice di procedura penale. Questa norma disciplina le notificazioni degli atti nel giudizio di appello e garantisce che il difensore dell’imputato sia correttamente informato della data dell’udienza.
La difesa ha argomentato che la notifica al difensore revocato equivale a una mancata notifica. L’errore della cancelleria ha, di fatto, impedito al legale incaricato di esercitare le sue funzioni difensive, come presentare memorie, partecipare alla discussione e interloquire con la Corte. Tale omissione costituisce una lesione diretta e insanabile del diritto di difesa, un principio cardine del giusto processo.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato. Dalla verifica degli atti processuali è emerso chiaramente che l’imputato aveva revocato il mandato al suo precedente legale e, contestualmente, nominato un nuovo difensore di fiducia in data 30 luglio 2021. La comunicazione era stata regolarmente inviata via PEC all’autorità giudiziaria.
Nonostante ciò, il decreto di citazione per l’udienza di appello, datato 17 maggio 2023, era stato notificato per errore al difensore revocato. Il nuovo avvocato, invece, non aveva ricevuto alcuna comunicazione.
La Corte ha stabilito che tale errore procedurale determina la nullità assoluta della sentenza di secondo grado. La notifica a un difensore non più in carica è giuridicamente inesistente e non può produrre alcun effetto. Di conseguenza, il rapporto processuale non si è correttamente instaurato nel giudizio di appello, viziando insanabilmente l’intero procedimento e la sentenza che ne è derivata.
Le Conclusioni: Annullamento e Ritorno in Appello
In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio la sentenza impugnata. L’annullamento ‘senza rinvio’ in questo contesto non chiude il caso, ma si riferisce alla cassazione della sentenza viziata. Gli atti sono stati immediatamente trasmessi alla Corte di appello di Napoli per la celebrazione di un nuovo giudizio.
Questa decisione riafferma l’importanza del rigore formale nelle procedure giudiziarie, specialmente quando sono in gioco i diritti fondamentali dell’imputato. Un errore di notifica, apparentemente un semplice disguido amministrativo, può vanificare un intero grado di giudizio, imponendo la necessità di ricominciare il processo per garantire che il diritto di difesa sia pienamente e correttamente esercitato.
Cosa succede se la notifica per il giudizio di appello viene inviata a un avvocato il cui mandato è stato revocato?
La sentenza emessa in quel giudizio è nulla. La notifica a un difensore revocato è considerata giuridicamente inesistente e viola il diritto di difesa dell’imputato.
Qual è la conseguenza pratica della decisione della Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello e ha ordinato la trasmissione degli atti alla stessa Corte di Appello. Ciò significa che dovrà essere celebrato un nuovo processo di secondo grado, questa volta garantendo la corretta notifica al difensore di fiducia attualmente in carica.
L’imputato aveva comunicato correttamente il cambio di difensore all’autorità giudiziaria?
Sì, dagli atti del processo è risultato che l’imputato aveva comunicato formalmente, tramite posta elettronica certificata (PEC), sia la revoca del mandato al precedente legale sia la nomina del nuovo difensore, ma si è verificato un errore amministrativo nell’invio della successiva notifica.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 12158 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 6 Num. 12158 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 07/03/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da
NOME, nato a Napoli il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 22/06/2023 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione svolta dal AVV_NOTAIO NOME AVV_NOTAIO; letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del AVV_NOTAIO, che ha concluso chiedendo l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Napoli confermava la pronuncia di primo grado del 9 dicembre 2019 con la quale il Tribunale di Napoli aveva condannato NOME COGNOME in relazione al reato di cui all’art. 385 cod. pen., commesso in Napoli il 5 dicembre 2016 (con la contestazione della recidiva infraquinquennale).
Avverso la sentenza ha presentato ricorso l’imputato, con atto sottoscritto dal suo difensore, il quale ha dedotto la violazione di legge, in relazione all’art. 601, comma 5, cod. proc. pen., per essere stato omessa la notifica del decreto di citazione al giudizio di appello all’unico difensore di fiducia, l’AVV_NOTAIO, che all’epoca assisteva il COGNOME.
Il procedimento è stato trattato nell’odierna udienza in camera di consiglio con le forme e con le modalità di cui all’art. 23, commi 8 e 9, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, i cui effetti sono stati prorogati da successive modifiche legislative.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Ritiene la Corte che il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME vada accolto.
Il motivo dedotto con il ricorso è fondato.
Risulta dagli atti che il giudizio di secondo grado si è svolto nei riguardi del NOME con la notifica del relativo decreto di citazione effettuata, il 17 maggio 2023, per errore nei riguardi dell’AVV_NOTAIO, già difensore di fiducia cui però l’imputato, con nota del 30 luglio 2021 (trasmessa via pec all’autorità giudiziaria), aveva revocato il mandato, nel contempo nominando il nuovo difensore AVV_NOTAIO che non aveva ricevuto alcuna notificazione di quel decreto.
La sentenza impugnata va annullata senza rinvio con trasmissione degli atti alla Corte di appello di Napoli per il giudizio.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata e dispone la trasmissione degli atti alla Corte di appello di Napoli per il giudizio.
;= Così deciso il 07/03/2024
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Il Presidente