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Notifica decreto giudizio: nullità insanabile

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per tentata estorsione a causa di un grave vizio procedurale. La mancata notifica del decreto che dispone il giudizio all’imputato, non presente all’udienza preliminare, costituisce una nullità assoluta e insanabile che invalida l’intero processo. Di conseguenza, le sentenze di primo e secondo grado sono state annullate e gli atti restituiti alla fase delle indagini preliminari per sanare il difetto.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Decreto Giudizio: Quando un Errore Invalida l’Intero Processo

Nel diritto processuale penale, il rispetto delle forme non è un mero formalismo, ma la garanzia fondamentale dei diritti della difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 2337/2024) ribadisce questo principio con forza, affermando che la mancata notifica del decreto di giudizio all’imputato assente all’udienza preliminare costituisce una nullità assoluta e insanabile, tale da travolgere l’intero procedimento. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La Corte di Assise di Appello aveva confermato la sentenza di primo grado, seppur riducendo la pena inflitta. La difesa dell’imputato, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando diverse eccezioni, tra cui una di natura puramente procedurale che si è rivelata decisiva.

In particolare, il ricorrente lamentava l’omessa notifica del decreto che dispone il giudizio, un atto fondamentale che segna il passaggio dalla fase delle indagini preliminari a quella del dibattimento. L’imputato, infatti, non era presente al momento della lettura del provvedimento da parte del Giudice dell’Udienza Preliminare (G.u.p.) e, secondo la difesa, non ne aveva mai ricevuto successiva comunicazione formale.

La Questione Giuridica: Nullità Assoluta per Omessa Notifica

Il cuore della questione giuridica ruota attorno all’articolo 429, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma prevede che il decreto che dispone il giudizio debba essere notificato all’imputato non presente alla lettura. L’obiettivo è garantire che l’accusato sia pienamente consapevole dell’inizio del processo a suo carico, potendo così approntare un’adeguata difesa.

La difesa ha sostenuto che tale omissione configurasse una nullità assoluta e insanabile ai sensi dell’art. 179 c.p.p., in quanto incidente direttamente sulla costituzione del contraddittorio e sulla conoscenza dell’imputazione.

L’Importanza della Notifica del Decreto di Giudizio

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi difensiva. Gli Ermellini, dopo aver esaminato direttamente gli atti processuali, hanno constatato che effettivamente non vi era prova dell’avvenuta notifica del decreto all’imputato. La Corte ha sottolineato che tale adempimento è cruciale perché attiene alla conoscenza stessa dell’accusa e alla possibilità per l’imputato di partecipare coscientemente al processo.

L’autorizzazione a comparire senza scorta, concessa dal G.u.p. agli imputati agli arresti domiciliari, non poteva in alcun modo surrogare la notifica, in quanto non forniva la prova che l’imputato fosse a conoscenza della data effettiva della prima udienza dibattimentale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione sui principi consolidati affermati dalle Sezioni Unite. La mancata notifica del decreto che dispone il giudizio all’imputato non presente all’udienza preliminare determina una nullità di carattere assoluto e insanabile. Questo vizio radicale si ripercuote su tutti gli atti successivi, comprese le sentenze di primo e secondo grado, poiché mina alla base la regolare costituzione del rapporto processuale.

Il contraddittorio, pilastro del giusto processo, non può ritenersi validamente instaurato se l’imputato non è stato messo formalmente a conoscenza del fatto che si procederà contro di lui in un dibattimento. Di conseguenza, il processo svoltosi è risultato irrimediabilmente viziato sin dal suo inizio.

Conclusioni

In virtù di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio sia la sentenza della Corte di Assise di Appello sia quella di primo grado. La conseguenza pratica è drastica: l’intero processo è stato azzerato. Gli atti sono stati trasmessi al Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) del Tribunale competente, con l’ordine di procedere alla corretta notifica del decreto che dispone il giudizio. Questa pronuncia riafferma l’inderogabile importanza delle garanzie procedurali, la cui violazione non può essere sanata, a tutela del diritto inviolabile alla difesa.

Cosa succede se il decreto che dispone il giudizio non viene notificato all’imputato non presente all’udienza preliminare?
L’omessa notifica determina una nullità assoluta e insanabile di tutti gli atti successivi del giudizio, comprese le sentenze di primo e di secondo grado.

Perché la mancata notifica del decreto di rinvio a giudizio è un vizio così grave?
È considerato un vizio gravissimo perché attiene alla mancata costituzione del contraddittorio e alla conoscenza dell’imputazione da parte dell’accusato, ledendo in modo fondamentale il suo diritto di difesa.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata e quella di primo grado, disponendo la trasmissione degli atti al Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) per effettuare correttamente la notifica del decreto all’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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