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Notifica citazione appello: annullata condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per tentato furto aggravato a causa di un vizio procedurale fondamentale: la mancata notifica citazione appello all’imputato. Tale omissione ha violato il diritto di difesa, rendendo necessario un nuovo giudizio di secondo grado, nonostante il reato non fosse ancora prescritto.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Citazione Appello: Quando un Errore Annulla la Sentenza

Nel processo penale, il rispetto delle forme e delle garanzie procedurali non è un mero formalismo, ma il fondamento del diritto di difesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 1507/2024) lo ribadisce con forza, annullando una condanna a causa di una omessa notifica citazione appello. Questo caso evidenzia come un vizio nella comunicazione degli atti processuali possa invalidare un intero giudizio, a tutela del diritto dell’imputato di essere presente e difendersi.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per tentato furto aggravato, confermata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Genova. L’imputato, ritenuto responsabile del reato, decideva di contestare la decisione presentando ricorso per cassazione. Tuttavia, il suo gravame non si concentrava sul merito della vicenda, ovvero sulla sua colpevolezza o innocenza, ma su un aspetto puramente procedurale.

Il Ricorso in Cassazione: La Rilevanza della Notifica Citazione Appello

L’unico motivo di ricorso presentato dalla difesa era tanto semplice quanto cruciale: all’imputato non era mai stato notificato il decreto di citazione a giudizio per il processo d’appello. In pratica, egli non era stato formalmente informato della data e del luogo dell’udienza in cui si sarebbe discusso il suo caso. Questo tipo di comunicazione, tecnicamente nota come vocatio in ius, è un pilastro del giusto processo, in quanto garantisce all’imputato la possibilità di partecipare, nominare un difensore di fiducia e presentare le proprie argomentazioni.

La Procura Generale presso la Corte di Cassazione, analizzando gli atti, ha concordato con la tesi difensiva, chiedendo a sua volta l’annullamento della sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato. Gli Ermellini hanno accertato che, effettivamente, la notifica del decreto di citazione per l’udienza d’appello non era mai stata perfezionata nei confronti dell’imputato. Questo vizio procedurale è considerato talmente grave da comportare la nullità della sentenza emessa in violazione del contraddittorio.

La Corte ha specificato che la corretta instaurazione del rapporto processuale, che passa necessariamente attraverso la regolare notifica degli atti, è un presupposto indispensabile per la validità del giudizio. La sua assenza lede in modo insanabile il diritto di difesa, sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali.

È interessante notare che la Corte ha anche verificato d’ufficio la questione della prescrizione del reato. Nonostante il tempo trascorso dalla commissione del fatto (avvenuto nel 2016), i giudici hanno concluso che il reato non era estinto, in virtù della sussistenza di una recidiva specifica e infraquinquennale a carico dell’imputato. Questo significa che, sebbene il processo d’appello debba essere rifatto, l’azione penale può ancora proseguire.

Le Conclusioni

La decisione finale è stata l’annullamento della sentenza della Corte d’Appello di Genova, con rinvio per un nuovo giudizio ad un’altra sezione della stessa corte. Questa pronuncia riafferma un principio fondamentale: la giustizia non può prescindere dalle regole che ne garantiscono l’equità. La mancata notifica citazione appello non è una semplice dimenticanza, ma una violazione che priva l’imputato del suo diritto fondamentale di partecipare attivamente al processo che lo riguarda. Il caso dovrà quindi essere interamente ridiscusso in appello, questa volta assicurando che l’imputato sia correttamente e tempestivamente convocato.

Cosa succede se un imputato non riceve la notifica della citazione per il processo d’appello?
Secondo questa sentenza, la mancata notifica della citazione a giudizio in appello (vocatio in ius) costituisce un vizio procedurale insanabile che porta all’annullamento della sentenza emessa. Il processo deve essere celebrato di nuovo garantendo il diritto dell’imputato a essere informato e a partecipare.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza invece di assolvere l’imputato?
La Corte ha annullato la sentenza perché il problema riscontrato era di natura procedurale (un errore nella notifica) e non riguardava il merito della colpevolezza. L’annullamento con rinvio serve a correggere l’errore procedurale e a garantire che si svolga un nuovo processo d’appello nel pieno rispetto delle regole e del diritto di difesa.

L’annullamento della sentenza per un vizio di notifica ha comportato l’estinzione del reato per prescrizione?
No. La Corte di Cassazione ha specificato che, nonostante l’annullamento, il reato non era estinto per prescrizione. Ciò è dovuto alla presenza di una recidiva specifica e infraquinquennale, che allunga i tempi necessari per la prescrizione. Pertanto, il nuovo processo d’appello si terrà regolarmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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