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Notifica avvocato: udienza nulla senza comunicazione

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza a causa della mancata notifica dell’udienza al nuovo avvocato di fiducia nominato dal condannato. Quest’ultimo aveva presentato una nuova istanza per misure alternative, revocando i precedenti difensori. La Corte ha stabilito che l’omessa notifica all’avvocato da ultimo nominato costituisce una grave violazione del diritto di difesa, rendendo nullo il procedimento e la decisione emessa.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Notifica Avvocato: Udienza Nulla Senza Comunicazione al Difensore di Fiducia

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 38455/2024) ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la mancata notifica all’avvocato di fiducia dell’avviso di fissazione dell’udienza costituisce una violazione insanabile del diritto di difesa, con la conseguenza della nullità del procedimento. Questo caso evidenzia come la correttezza delle comunicazioni processuali non sia una mera formalità, ma un pilastro essenziale per un giusto processo.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’istanza per la concessione di misure alternative alla detenzione presentata da un condannato. Inizialmente, il soggetto era assistito da un primo difensore.

Successivamente, a seguito dell’emissione di un nuovo e più gravoso provvedimento di cumulo pene, il condannato presentava una seconda istanza, nominando contestualmente un nuovo avvocato di fiducia e revocando espressamente i precedenti. Il Tribunale di Sorveglianza, pur riunendo le due istanze in un unico procedimento, ometteva di notificare la data dell’udienza, già fissata in precedenza, al nuovo legale.

L’udienza si svolgeva quindi in assenza del condannato e del suo nuovo difensore di fiducia, con la sola presenza di un avvocato d’ufficio nominato in sostituzione del precedente legale, che non era comparso. Il Tribunale decideva nel merito, respingendo le richieste del condannato.

Il Ricorso per Cassazione e il Vizio Procedurale

Contro l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, il nuovo difensore di fiducia proponeva ricorso per cassazione, lamentando un unico ma decisivo motivo: la violazione di legge per la totale omissione della notifica all’avvocato nominato nell’ultima istanza. Secondo la difesa, tale omissione aveva impedito l’effettivo esercizio del diritto di difesa, viziando irrimediabilmente l’udienza e la conseguente decisione.

Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, analizzati gli atti, concordava con la tesi difensiva, chiedendo a sua volta l’annullamento con rinvio dell’ordinanza impugnata.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendolo pienamente. Nelle motivazioni, i giudici hanno sottolineato come la procedura di esecuzione della pena, disciplinata dall’art. 656 del codice di procedura penale, preveda espressamente che l’ordine di esecuzione e il decreto di sospensione siano notificati non solo al condannato, ma anche al difensore nominato per la fase esecutiva.

Di conseguenza, anche l’avviso di fissazione dell’udienza per la trattazione delle istanze di misure alternative deve seguire la stessa regola. La Corte ha chiarito che, nel momento in cui il condannato ha presentato una nuova istanza nominando un nuovo difensore, il Tribunale aveva il dovere di notificare a quest’ultimo la data dell’udienza, anche se già calendarizzata. La riunione dei procedimenti non poteva sanare l’omissione.

La mancata comunicazione ha impedito al legale di fiducia di partecipare all’udienza, esporre le proprie argomentazioni e, in sostanza, di difendere il proprio assistito. Questa, secondo la Corte, è una grave lesione del diritto di difesa che non può essere tollerata.

Conclusioni: il Diritto di Difesa come Principio Inviolabile

La sentenza in esame ribadisce con forza che il rispetto delle norme procedurali a garanzia del diritto di difesa è inderogabile. La notifica all’avvocato di fiducia è un adempimento essenziale per assicurare la piena partecipazione della difesa al processo. Un’omissione di questo tipo non è un semplice errore formale, ma un vizio sostanziale che compromette la validità dell’intero procedimento.

La decisione della Cassazione è chiara: l’ordinanza emessa all’esito di un’udienza tenuta senza la corretta notifica al difensore scelto dal condannato deve essere annullata. Il caso è stato quindi rinviato al Tribunale di Sorveglianza per un nuovo giudizio, che dovrà svolgersi nel pieno rispetto delle garanzie difensive.

Cosa succede se il Tribunale di Sorveglianza non notifica l’avviso di udienza al nuovo avvocato di fiducia nominato dal condannato?
Secondo la sentenza, la mancata notifica dell’avviso di udienza all’avvocato di fiducia da ultimo nominato comporta una grave lesione del diritto di difesa, che determina la nullità dell’ordinanza e l’annullamento del procedimento con rinvio per un nuovo giudizio.

La nomina di un nuovo avvocato in un’istanza successiva obbliga il Tribunale a notificargli l’udienza già fissata?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche se l’udienza era già stata fissata per un’istanza precedente, il Tribunale avrebbe dovuto comunicare la data anche al nuovo difensore nominato in una successiva istanza, poi riunita alla prima, per garantire il suo diritto a partecipare e difendere il proprio assistito.

Chi deve essere notificato in fase di esecuzione della pena secondo la legge?
L’art. 656, comma 5, del codice di procedura penale prevede espressamente che l’ordine di esecuzione e il decreto di sospensione siano notificati sia al condannato sia al difensore nominato per la fase dell’esecuzione o, in sua assenza, a quello che lo ha assistito nella fase del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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