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Nomina difensore non è impugnazione: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 27007/2024, ha stabilito che un’istanza presentata da un condannato non costituisce un’impugnazione valida se il suo contenuto si limita alla nomina difensore di fiducia, anche se indica le ragioni per un futuro ricorso. La Corte ha pertanto dichiarato il non luogo a provvedere, distinguendo nettamente tra atti preparatori e atti processuali di impugnazione.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Nomina difensore non è un’impugnazione: La Cassazione fa chiarezza

Nel complesso mondo della procedura penale, la forma e la sostanza degli atti processuali sono fondamentali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la nomina difensore, anche se accompagnata dalle motivazioni per un futuro gravame, non equivale a un atto di impugnazione. Questa decisione sottolinea la netta distinzione tra atti preparatori e atti che effettivamente avviano un nuovo grado di giudizio.

Il Caso: Un’Istanza Ambigua alla Corte

La vicenda trae origine da un’istanza presentata da un soggetto condannato avverso un’ordinanza della Corte d’Assise d’Appello. Questo documento, anziché configurarsi come un ricorso formale, si limitava a nominare due difensori di fiducia. Sebbene l’atto contenesse anche un’indicazione delle ragioni per cui si riteneva necessario proporre ricorso per cassazione, la sua natura intrinseca era quella di un mandato difensivo.

La Natura dell’Atto Sottoposto alla Corte

L’analisi della Suprema Corte si è concentrata sul contenuto inequivocabile dell’atto. Nonostante la menzione di futuri motivi di ricorso, l’obiettivo primario e la finalità espressa erano chiari: conferire l’incarico ai legali scelti per la difesa. Mancavano gli elementi essenziali di un’impugnazione, come la chiara volontà di contestare il provvedimento e la formulazione di specifici motivi di diritto volti a ottenerne la riforma o l’annullamento.

La Decisione della Cassazione: La distinzione con la nomina difensore

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha risolto la questione in modo netto, dichiarando il ‘non luogo a provvedere’. Questa formula indica che non c’erano i presupposti per una decisione di merito, poiché l’atto ricevuto non era un’impugnazione valida sulla quale la Corte potesse pronunciarsi.

Atto Preparatorio vs. Atto di Impugnazione

La Corte ha evidenziato che la nomina difensore è un atto preliminare, un presupposto necessario per l’esercizio del diritto di difesa e per la futura presentazione di un ricorso. Al contrario, l’impugnazione è un atto processuale specifico, con cui si introduce un giudizio di gravame. Confondere i due atti significherebbe alterare le regole procedurali e creare incertezza giuridica.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte si fonda sulla chiara natura dell’atto. Come si evince ‘inequivocabilmente dal suo contenuto’, l’istanza era finalizzata esclusivamente all’interposizione di un futuro gravame. L’intento del condannato non era quello di impugnare direttamente l’ordinanza, ma di mettere i suoi avvocati nelle condizioni di farlo. La presenza di un’indicazione delle ragioni del futuro ricorso non è stata ritenuta sufficiente a trasformare una nomina in un’impugnazione. La funzione di tale indicazione era semplicemente quella di orientare l’operato dei difensori nominati. Di conseguenza, non essendo stato presentato un vero e proprio atto di impugnazione, la Corte non aveva materia su cui deliberare.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza offre un importante monito per gli operatori del diritto e per i cittadini. La presentazione di un’impugnazione richiede il rispetto di requisiti formali e sostanziali precisi. Un atto, per quanto dettagliato, che si limiti a nominare un legale non può attivare un giudizio di Cassazione. È fondamentale che la volontà di impugnare sia espressa in modo chiaro e attraverso gli strumenti processuali corretti. La decisione rafforza il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, garantendo certezza e ordine nello svolgimento del processo penale.

Un atto di nomina del difensore può essere considerato un atto di impugnazione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un atto di nomina del difensore, anche se indica le ragioni per un futuro ricorso, è un mero atto preparatorio e non un’impugnazione valida.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ‘non luogo a provvedere’?
La Corte ha dichiarato il ‘non luogo a provvedere’ perché l’atto ricevuto non era un’impugnazione, ma una semplice nomina di difensore. Non esisteva, quindi, un ricorso valido sul quale la Corte potesse pronunciarsi nel merito.

Qual è la differenza sostanziale tra un atto di nomina del difensore e un ricorso?
La nomina del difensore è un atto preliminare con cui si conferisce l’incarico a un avvocato per la difesa. Il ricorso, invece, è l’atto processuale specifico con cui si contesta formalmente un provvedimento giudiziario davanti a un giudice superiore per chiederne la modifica o l’annullamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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