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Messa alla prova: no alle spese civili senza condanna

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’imputato prosciolto per esito positivo della messa alla prova non può essere condannato al pagamento delle spese legali sostenute dalla parte civile. La sentenza di proscioglimento, in questo caso, non si fonda su un accertamento di colpevolezza e, pertanto, non può costituire il presupposto per una condanna alle spese. La parte civile potrà, comunque, far valere le proprie pretese in un separato giudizio civile.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Messa alla prova e spese legali: un binomio impossibile senza condanna

L’istituto della messa alla prova rappresenta una delle più significative innovazioni del nostro sistema processuale penale, offrendo all’imputato un percorso alternativo al processo tradizionale che, in caso di esito positivo, conduce all’estinzione del reato. Ma cosa accade alle richieste della parte civile, in particolare alla rifusione delle spese legali? Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, stabilendo un principio fondamentale: senza un accertamento di responsabilità, non può esserci condanna alle spese.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato riguardava un imputato che, dopo essere stato ammesso al programma di messa alla prova, lo aveva concluso con successo. Di conseguenza, il Giudice per le indagini preliminari aveva dichiarato di non doversi procedere nei suoi confronti per estinzione del reato, come previsto dall’art. 464-septies del codice di procedura penale. Tuttavia, nella stessa sentenza, il giudice aveva condannato l’imputato al pagamento delle spese legali sostenute dalla parte civile, un’associazione costituitasi nel procedimento. L’imputato, ritenendo ingiusta tale condanna, ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che una sentenza di proscioglimento non può contenere una statuizione di condanna alle spese civili.

La Decisione della Corte: il nesso tra condanna e spese civili

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’imputato, annullando la parte della sentenza relativa alla condanna al pagamento delle spese della parte civile. Il ragionamento della Corte si fonda su un pilastro del nostro ordinamento: la condanna al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese processuali in favore della parte civile presuppone una sentenza di condanna penale. La sentenza che dichiara l’estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova è una sentenza di proscioglimento, non di condanna. Essa non si basa su un compiuto accertamento del merito dell’accusa e della responsabilità dell’imputato, ma unicamente sulla positiva conclusione del percorso trattamentale.

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito che l’istituto della messa alla prova è strutturato per evitare la celebrazione del dibattimento e, di conseguenza, un giudizio di colpevolezza. Il risarcimento del danno e l’eliminazione delle conseguenze dannose del reato sono presupposti per l’ammissione alla prova, ma le pretese della parte civile che non vengono soddisfatte in quella sede non possono trovare accoglimento nella sentenza che si limita a prendere atto del successo del programma. In assenza di una pronuncia che affermi la responsabilità penale, manca il fondamento giuridico per imporre all’imputato il pagamento delle spese legali. La sentenza di proscioglimento per esito positivo della messa alla prova, non essendo fondata su elementi di prova relativi alla colpevolezza, non è idonea a esprimere un giudizio sulla fondatezza delle accuse. Pertanto, qualsiasi statuizione sulle spese civili risulterebbe illegittima.

Le Conclusioni

Questa pronuncia consolida un importante principio di diritto a tutela dell’imputato che porta a termine con successo il percorso della messa alla prova. Viene ribadito che l’estinzione del reato chiude il capitolo penale senza strascichi di natura economica legati alle spese processuali della parte civile. Quest’ultima, tuttavia, non resta priva di tutela: potrà sempre agire in un autonomo giudizio civile per far valere le proprie pretese risarcitorie, senza che la sentenza di proscioglimento penale possa avere alcun effetto pregiudizievole sulla sua azione.

Se la messa alla prova ha esito positivo, l’imputato deve pagare le spese legali della parte civile?
No. Secondo la sentenza, la declaratoria di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova non consente la condanna dell’imputato alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile.

Perché la sentenza di proscioglimento per messa alla prova non comporta la condanna alle spese civili?
Perché tale sentenza non si fonda su un accertamento di responsabilità e colpevolezza dell’imputato, che è il presupposto indispensabile per una condanna al risarcimento dei danni e al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile.

La parte civile perde il diritto al risarcimento del danno dopo il proscioglimento per messa alla prova?
No. La parte civile conserva il diritto di tutelare le proprie pretese risarcitorie intentando un’autonoma causa in sede civile. La sentenza penale di proscioglimento non ha alcun effetto pregiudizievole su tale azione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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