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Mandato specifico impugnazione: Cassazione e Riforma

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per tentata estorsione. La decisione si fonda sulla mancanza del mandato specifico impugnazione, un requisito introdotto dalla Riforma Cartabia per il difensore dell’imputato giudicato in assenza. La sentenza sottolinea l’importanza di questo nuovo adempimento a pena di inammissibilità.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato Specifico Impugnazione: La Cassazione Applica la Riforma Cartabia

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 9919 del 2024, offre un importante chiarimento sull’applicazione della Riforma Cartabia in materia di impugnazioni. Il caso in esame evidenzia come un vizio procedurale, in particolare la mancanza del mandato specifico impugnazione, possa precludere l’esame nel merito di un ricorso, anche se basato su motivi potenzialmente fondati. Questa decisione ribadisce la necessità per i difensori di prestare la massima attenzione ai nuovi adempimenti formali, specialmente quando assistono un imputato dichiarato assente.

I Fatti del Caso

Il ricorrente era stato condannato in appello per il reato di tentata estorsione aggravata. Altri reati, come la violazione di domicilio e l’invasione di edifici, erano stati invece dichiarati estinti per prescrizione. Avverso la sentenza della Corte d’appello di Napoli, il difensore proponeva ricorso per cassazione, sollevando cinque distinti motivi. Questi spaziavano dalla richiesta di declaratoria di prescrizione anche per la tentata estorsione, alla nullità della sentenza per vizio di motivazione, fino alla riqualificazione del fatto in un reato meno grave e alla contestazione di circostanze aggravanti. Nonostante la complessità delle questioni sollevate, la Corte di Cassazione non è mai entrata nel merito delle stesse.

La Decisione della Cassazione: Inammissibilità per Mancanza del Mandato Specifico Impugnazione

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione non risiede nella debolezza dei motivi proposti, ma in un aspetto puramente procedurale introdotto dalla Riforma Cartabia. Il difensore, infatti, non aveva depositato lo mandato specifico impugnazione rilasciato dal suo assistito dopo la pronuncia della sentenza d’appello. Poiché l’imputato era stato giudicato in assenza durante il processo di secondo grado e la sentenza era stata emessa dopo l’entrata in vigore della riforma (30 dicembre 2022), tale adempimento era divenuto un requisito essenziale a pena di inammissibilità.

La Nuova Disciplina dell’Art. 581 cod. proc. pen.

Il fulcro della decisione è il comma 1-quater dell’art. 581 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, nel caso di un imputato processato in assenza, l’atto di impugnazione presentato dal difensore deve essere accompagnato da uno specifico mandato, rilasciato dopo la sentenza che si intende impugnare. La mancata allegazione di tale mandato rende l’impugnazione irricevibile.

Le Motivazioni della Corte

La Cassazione ha motivato la sua decisione richiamando la chiara lettera della legge e la giurisprudenza consolidatasi sul punto. I giudici hanno specificato che la nuova causa di inammissibilità si applica a tutte le impugnazioni proposte contro sentenze emesse dopo il 30 dicembre 2022, data di entrata in vigore della Riforma Cartabia. È irrilevante che la dichiarazione di assenza dell’imputato sia avvenuta prima di tale data. La norma, collocata tra le disposizioni generali sulle impugnazioni, si applica anche ai ricorsi per cassazione. Nel caso di specie, la sentenza della Corte d’appello era del 7 aprile 2023 e dai verbali risultava che l’imputato era stato assente in tutte le udienze. Non essendo stato rinvenuto agli atti il mandato specifico, il ricorso non poteva che essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un monito per tutti gli operatori del diritto penale. La Riforma Cartabia ha introdotto modifiche procedurali di grande impatto, la cui inosservanza può avere conseguenze drastiche, come la preclusione del diritto di impugnazione. Per i difensori diventa cruciale, nei casi di imputati assenti, attivarsi immediatamente dopo la lettura del dispositivo di una sentenza sfavorevole per ottenere dal proprio assistito il mandato specifico a impugnare, da depositare contestualmente al ricorso. La decisione conferma che il formalismo processuale, specialmente a seguito di interventi di riforma, assume un’importanza fondamentale per la tutela effettiva dei diritti della difesa.

Quando è necessario il mandato specifico per impugnare una sentenza penale?
Secondo l’art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen. (introdotto dalla Riforma Cartabia), il mandato specifico rilasciato dopo la pronuncia della sentenza è necessario quando l’impugnazione è proposta dal difensore di un imputato che è stato giudicato in assenza.

Quali sono le conseguenze se il difensore non deposita il mandato specifico?
La conseguenza diretta, prevista dalla legge, è l’inammissibilità dell’impugnazione. Ciò significa che il giudice non esaminerà i motivi del ricorso, che verrà respinto per un vizio procedurale, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La nuova regola sul mandato specifico si applica a tutte le sentenze?
No, si applica alle impugnazioni proposte avverso le sentenze pronunciate in data successiva al 30 dicembre 2022, data di entrata in vigore della Riforma Cartabia. È irrilevante se la dichiarazione di assenza dell’imputato sia avvenuta prima o dopo tale data.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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