LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mandato specifico impugnazione: appello inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4515/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso perché privo del mandato specifico impugnazione richiesto dalla Riforma Cartabia per l’imputato assente. La Corte ha stabilito che questa norma si applica anche al giudizio di Cassazione per garantire la volontà consapevole dell’imputato di proseguire nel giudizio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Penale: Senza il Mandato Specifico dell’Imputato Assente, il Ricorso è Inammissibile

La recente Riforma Cartabia ha introdotto modifiche significative nel processo penale, con l’obiettivo di garantire una partecipazione più consapevole dell’imputato. Una delle novità più rilevanti riguarda il mandato specifico impugnazione, un requisito che sta ridefinendo le modalità di presentazione dei ricorsi, specialmente per gli imputati assenti. L’ordinanza n. 4515/2024 della Corte di Cassazione chiarisce in modo definitivo l’applicazione di questa norma, confermando che la sua violazione conduce a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza della Corte di Appello di Roma che, riformando una precedente decisione del Tribunale, dichiarava estinto per prescrizione un reato in materia di stupefacenti. Nonostante la prescrizione, la Corte confermava la confisca disposta in primo grado. L’imputato, che era stato processato in assenza, decideva, tramite il suo difensore, di presentare ricorso per Cassazione proprio contro la statuizione sulla confisca. Il ricorso veniva depositato il 25 gennaio 2023.

La Decisione della Corte e il Mandato Specifico Impugnazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di tale decisione risiede nell’applicazione dell’art. 581, comma 1-quater, del codice di procedura penale, introdotto dalla Riforma Cartabia. Questa norma stabilisce che, nel caso di un imputato processato in assenza, l’atto di impugnazione presentato dal difensore deve essere accompagnato, a pena di inammissibilità, da un mandato specifico impugnazione. Tale mandato deve essere rilasciato dall’imputato dopo la pronuncia della sentenza da impugnare e deve contenere la dichiarazione o l’elezione di domicilio.

Nel caso di specie, il difensore aveva presentato il ricorso senza questo specifico mandato, rendendo l’atto formalmente invalido e, di conseguenza, inammissibile.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha ampiamente argomentato le ragioni a fondamento della sua decisione, basandosi sulla ratio della Riforma Cartabia. L’intento del legislatore è quello di assicurare una partecipazione “consapevole e volontaria” dell’imputato al processo in ogni sua fase, inclusa quella dell’impugnazione. Quest’ultima non deve essere una scelta quasi automatica del difensore, ma l’espressione di un interesse personale e concreto dell’imputato a contestare la decisione.

La Corte ha inoltre precisato due punti fondamentali:

1. Applicabilità al Giudizio di Cassazione: Sebbene la norma menzioni la “citazione a giudizio”, un atto tipico dei processi di merito, la sua finalità è talmente generale da doversi estendere anche al giudizio di legittimità. L’esigenza di una partecipazione consapevole vale per ogni grado di giudizio.
2. Nessuna Lesione dei Diritti: Questo requisito formale non lede il diritto di difesa. Se l’imputato può dimostrare che la sua assenza è dovuta a una mancata conoscenza incolpevole del processo, ha a disposizione altri rimedi processuali per essere reintegrato nei suoi diritti.

La Corte ha concluso che la mancanza del mandato specifico, rilasciato dopo la sentenza, ha reso l’impugnazione inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per gli avvocati penalisti. Le implicazioni pratiche sono chiare: per impugnare una sentenza emessa nei confronti di un imputato assente, è ormai indispensabile ottenere un mandato specifico impugnazione firmato dal cliente successivamente alla pronuncia della sentenza stessa. Non è più sufficiente la procura generale rilasciata all’inizio del procedimento.

La mancata osservanza di questo onere procedurale comporta conseguenze gravi: l’inammissibilità del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende. Questa decisione rafforza il principio secondo cui ogni atto processuale, specialmente l’impugnazione, deve essere il risultato di una scelta informata e voluta dall’imputato.

Dopo la Riforma Cartabia, un avvocato può impugnare una sentenza per un cliente processato in assenza senza una nuova procura?
No, l’art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen. richiede un mandato specifico ad impugnare rilasciato dall’imputato dopo la pronuncia della sentenza, a pena di inammissibilità del ricorso.

La regola del mandato specifico post-sentenza vale anche per il ricorso in Cassazione?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la finalità della norma, ovvero garantire la partecipazione consapevole dell’imputato, ne impone l’applicazione anche al giudizio di legittimità.

Cosa succede se l’avvocato presenta un ricorso per un imputato assente senza questo mandato specifico?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 cod. proc. pen.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati