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Mandato di arresto europeo: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un ordine di consegna basato su un mandato di arresto europeo. La difesa sosteneva che l’imputato non fosse a conoscenza del procedimento penale a suo carico, ma la Corte ha ritenuto tale motivo irrilevante, poiché lo scopo del mandato è proprio quello di garantire la partecipazione dell’interessato al processo.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato di arresto europeo: l’ignoranza del processo non blocca la consegna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso relativo a un mandato di arresto europeo, stabilendo un principio chiaro: l’affermazione di non essere a conoscenza del procedimento penale pendente nello Stato richiedente non costituisce un valido motivo per opporsi alla consegna. Questa decisione sottolinea la finalità principale di tale strumento di cooperazione giudiziaria: garantire che nessuno possa sottrarsi alla giustizia.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Consegna

La Corte di appello di Venezia aveva dato il via libera alla consegna di un cittadino della Repubblica Ceca alle autorità giudiziarie del suo Paese. La richiesta si basava su un mandato di arresto processuale emesso da un tribunale ceco nel settembre 2023. L’individuo, presente in Italia dall’ottobre 2022, si era opposto alla decisione, portando il caso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione.

Il Ricorso in Cassazione e il Motivo dell’Impugnazione

La difesa del ricorrente ha basato l’impugnazione su un unico motivo, invocando la violazione dell’art. 18 ter della legge n. 69 del 2005, che disciplina proprio il mandato di arresto europeo. Secondo il difensore, la Corte territoriale non avrebbe considerato un elemento fondamentale: il suo assistito non era a conoscenza del procedimento penale a suo carico nello Stato di origine. Questa circostanza, a dire della difesa, avrebbe dovuto rappresentare una ragione ostativa alla sua consegna.

La Decisione della Suprema Corte sul mandato di arresto europeo

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo ‘all’evidenza inammissibile’. I giudici hanno ritenuto l’argomento difensivo ‘eccentrico’ e del tutto fuori luogo rispetto alla natura e alla funzione del mandato di arresto in questione.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile

La motivazione della Suprema Corte è netta e lineare. Il mandato di arresto europeo di tipo processuale ha uno scopo preciso: consentire la partecipazione della persona richiesta al giudizio nel quale si deve accertare la sua eventuale responsabilità per i reati che gli vengono contestati. Sostenere che la mancata conoscenza del procedimento possa bloccare la consegna è una contraddizione in termini. È proprio attraverso l’esecuzione del mandato che l’indagato viene messo in condizione di partecipare al processo, esercitare i propri diritti di difesa e conoscere le accuse a suo carico. Pertanto, l’argomento difensivo non solo non rientra tra le cause ostative previste dalla legge, ma va contro la logica stessa dello strumento di cooperazione. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce la forza e l’efficacia del mandato di arresto europeo come strumento essenziale per assicurare la cooperazione giudiziaria penale all’interno dell’Unione Europea. Viene chiarito che le ragioni per rifiutare una consegna sono tassativamente previste dalla legge e non possono essere estese a circostanze soggettive come la presunta ignoranza del procedimento. La decisione garantisce che la procedura di consegna non venga ostacolata da motivi pretestuosi, confermando che l’obiettivo primario è permettere lo svolgimento dei processi penali nello Stato membro che ne fa richiesta.

È possibile opporsi alla consegna basata su un mandato di arresto europeo sostenendo di non essere a conoscenza del procedimento penale a proprio carico?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che tale motivo è irrilevante e palesemente infondato, poiché lo scopo del mandato è proprio quello di assicurare la partecipazione dell’interessato al processo per accertarne la responsabilità.

Qual è lo scopo di un mandato di arresto processuale nell’ambito di una procedura di consegna?
Il suo fine è consentire la partecipazione della persona richiesta al giudizio diretto ad accertare la sua eventuale responsabilità penale per i fatti di reato che costituiscono il fondamento della richiesta di consegna.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso contro un ordine di consegna?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende. La procedura di consegna, non più sospesa, può quindi procedere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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