LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mandato d’arresto europeo: limiti del ricorso

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro la consegna basata su un mandato d’arresto europeo, sottolineando i nuovi limiti del ricorso. Il ricorso per vizi di motivazione non è più ammesso, specie se riguarda l’accertamento del radicamento sul territorio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato d’Arresto Europeo: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

La procedura di consegna basata su un mandato d’arresto europeo rappresenta un pilastro della cooperazione giudiziaria penale nell’Unione Europea. Tuttavia, le vie di impugnazione contro una decisione di consegna sono soggette a limiti precisi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 15281 del 2025, chiarisce in modo netto quali sono i confini del ricorso, soprattutto dopo le riforme legislative del 2021, escludendo la possibilità di contestare la motivazione di merito della Corte d’Appello.

I fatti del caso

La vicenda trae origine dalla decisione della Corte di Appello di Torino di disporre la consegna di un cittadino straniero alle autorità spagnole. La richiesta si basava su due mandati d’arresto europei emessi per il reato di guida senza patente in stato di recidiva.

Il difensore dell’interessato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo l’erronea applicazione della legge (art. 18-bis L. n. 69/2005). La difesa evidenziava il forte radicamento del suo assistito in Italia, dimostrato da una relazione affettiva consolidata e sfociata in matrimonio, dalla sua facile reperibilità sul territorio nazionale e dalla sua richiesta di poter scontare l’eventuale pena in Italia. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello non avrebbe adeguatamente considerato questi elementi.

La decisione della Corte di Cassazione

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha stabilito che le censure sollevate dal ricorrente, sebbene formalmente presentate come violazioni di legge, riguardavano in realtà il merito della valutazione compiuta dalla Corte d’Appello. Tale tipo di doglianza non rientra più tra i motivi per cui è possibile ricorrere in Cassazione in materia di mandato d’arresto europeo.

Le motivazioni e la portata del mandato d’arresto europeo

Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione delle modifiche normative introdotte dal d.lgs. n. 10 del 2021 all’art. 22 della legge n. 69 del 2005. Questa riforma ha significativamente ristretto l’ambito del sindacato della Cassazione sui provvedimenti di consegna.

In particolare, è stato eliminato il riferimento alla possibilità di un ricorso “anche nel merito”, circoscrivendo i motivi di impugnazione a quelli previsti dall’art. 606, lettere a), b) e c) del codice di procedura penale. Ciò significa che è possibile ricorrere solo per violazioni di legge e non per vizi di motivazione, come la sua contraddittorietà o illogicità.

La Corte Suprema ha ribadito un principio ormai consolidato: nei procedimenti relativi al mandato d’arresto europeo, essa non è più “giudice del merito”. Di conseguenza, le censure che attengono all’accertamento del radicamento del soggetto nel territorio dello Stato, essendo valutazioni fattuali, non sono ammissibili in sede di legittimità. Il tentativo di mascherare una critica alla motivazione sotto la veste di una violazione di legge non può superare questo sbarramento procedurale.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale restrittivo, con importanti implicazioni pratiche. Chi intende opporsi a una decisione di consegna deve essere consapevole che le argomentazioni relative al proprio radicamento sociale e familiare in Italia devono essere pienamente valorizzate e provate davanti alla Corte d’Appello. La Corte di Cassazione, infatti, non potrà riesaminare tale valutazione, ma si limiterà a un controllo sulla corretta applicazione delle norme di diritto. La strategia difensiva deve quindi concentrarsi, in sede di legittimità, esclusivamente sulla dimostrazione di specifiche violazioni di legge, evitando contestazioni che attengono alla ricostruzione dei fatti e alla logicità della decisione di merito.

È possibile impugnare una sentenza sul mandato d’arresto europeo per vizi di motivazione, come la sua illogicità?
No. A seguito delle modifiche legislative del 2021, il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti che decidono sulla consegna non è ammissibile per vizi attinenti alla contraddittorietà o illogicità della motivazione.

L’avere legami familiari e sociali stabili in Italia è un motivo sufficiente per bloccare la consegna?
Non necessariamente. La valutazione del radicamento sul territorio è una questione di merito che spetta alla Corte di Appello. La Corte di Cassazione ha chiarito che non può riesaminare tale accertamento, poiché il suo ruolo è limitato al controllo della corretta applicazione della legge.

Quali sono i motivi validi per presentare un ricorso in Cassazione contro una decisione di consegna?
Il ricorso è ammesso solo per i motivi previsti dall’articolo 606, lettere a), b) e c), del codice di procedura penale. Questi riguardano essenzialmente l’inosservanza o l’erronea applicazione della legge penale o di altre norme giuridiche di cui si deve tener conto nell’applicazione della legge penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati